LYDIA

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Aereoporto di Santa Monica

Vi era un gran via vai di gente, piena zeppa di valigie.
Il mio aereo sarebbe dovuto partire tra esattamente un'ora, avevo del tempo libero da occupare e ci tenevo a fare un regalo a Sharon, un piccolo pensierino, così mi diressi nell'area shopping per dare un'occhiata in giro, pensavo più ad profumo, uno che una volta messo le avrebbe riportato subito la mente a me.

Uno che persistesse sulla pelle.
Forte e deciso.
Proprio come lei.
Il mio istinto mi guidò verso un profumo specifico, ne spruzzai un po' sul mio polso e ne assaporai la fragranza attraverso le narici.
Quercia e lime con un leggero sentore di vaniglia.
Era quello giusto.
Lo feci incartare e mi diressi subito al gate per imbarcarmi.
L'aereo era praticamente vuoto, lessi il numero del mio sedile e mi accomodai su di esso, non era la prima classe ma non mi potevo lamentare. Impiegai diverse ore per raggiungere Toronto e durante il viaggio scrissi un paio di pagine.



Caro diario,
o forse dovrei dire, caro pezzo di carta,
è da tanto che non ti scrivo, ma è una cosa positiva, non sono stata molto impegnata a dire il vero, il reale motivo per cui non ti ho più scritto è perché non ne avevo bisogno.
Stavo bene, prima.
Ora...non lo so, sai è così difficile avere autoconsapevolezza di ciò che si prova, sono in grado di capire che sto male ma non riesco ad individuarne il motivo.
Mi aspetto che tu dica che in realtà sono io a non volerlo sapere, ma stavolta è diverso.
Sono in viaggio per Toronto, non per trasferirmi di nuovo, sarà una specie di sosta prima di tornare alla realtà infernale, avevo un estremo bisogno di staccare la spina, la vorrei staccare ogni qualvolta lo desideri, vorrei spegnere i sentimenti e riaccenderli quando più mi fa comodo, ma la vita è una bastarda e le piace vederci soffrire, credo sia il suo pane quotidiano.
L'unica persona che voglio vedere ora è Sharon, l'unico motivo per cui adesso mi trovo qui seduta su un aereo che da l'aria di doversi rompere a momenti.
Santa Monica non è poi così male sai? Mi ci sto abituando infondo, credo che il vero problema qui siano le persone scorbutiche e scortesi, in particolare una.
Hai presente quando senti quella strana sensazione dentro di te che ti fa provare una specie di repulsione verso qualcuno? Perché io la provo, ogni volta che lui mi sta attorno, avverto questa sensazione nel mio petto, mi sopprime, i mie nervi vacillano e anche la mia pazienza. Si può essere così narcisisti?
Non vedere la sua faccia per alcuni giorni mi aiuterà e non poco. Ieri non si è neanche degnato di farmi gli auguri, neanche un accenno.
Ora mi frequento con James, lui neanche sa che sto per atterrare a Toronto, mi ha scritto il buongiorno e non ho nemmeno visualizzato il messaggio, non lo merito, non merito le sue attenzioni, non merito le sue carezze, non merito i suoi baci.
Non saprei dirti se quello che provo è un qualcosa di forte, sicuramente non è amore e di questo ne sono sicura, ci tengo tanto a lui ma forse non nel modo in cui dovrei tenerci.
Ora sto per atterrare, ti scriverò presto, te l'ho prometto.

Lydia.

Attenzione, l'aereo è in fase di atterraggio, non alzarsi.

Sbirciai fuori dal finestrino e rimasi incantata alla vista della magnifica città. Ero a casa, anche se per poco.

Scesi dall'aereo e attesi che la mia valigia passasse sul nastro, ci vollero all'incirca una ventina di minuti, ne approfittai per mangiarmi un panino con la cotoletta, dopodiché presi il trolley e mi fiondai fuori, le rotelle cigolavano provocando un suono non molto orecchiabile, a tratti stridulo.

<<Quanto mi sei mancata Toronto>>assaporai l'aria prima di chiamare un taxi verso di me.

<<Bowden street 26, grazie>>l'autista mise in moto e io ne approfittai per appoggiarmi al finestrino godendomi la vista.
Sembrava passato un secolo da quando mi trasferii, mi ero dimenticata di quanto fosse bella quella città e di quante cose potesse offrire, faceva molto freddo nonostante fossimo a Marzo, per fortuna mi ero portata dietro una giacca pesante ed un cappellino che indossai subito. Il tempo era nuvoloso e minacciava di piovere.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Where stories live. Discover now