#119.

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Per Louis non era mai stato così difficile pensare lucidamente: si sentiva come se non avesse più alcuna padronanza nei confronti del proprio corpo che, indifferente ad ogni suo comando, si muoveva cercando di avere sempre di più, di sfamarsi della deliziosa carne di Harry.

"L-Lou." ansimò per la milionesima volta quest'ultimo. I suoi gemiti riempivamo la stanza che, a causa dell'ardore e della passione che si erano instaurati tra loro, minacciava di prendere fuoco.

Il maggiore, incantato dalla bellezza di quel Harry così indifeso e bisognoso, spostò alcune ciocche di ricci dalla fronte sudata del ragazzo, si avvicinò poi al suo collo per poggiarci sopra le labbra e "Ti piace, piccolo?" domandò prima di iniziare a succhiare avidamente un lembo della bianca pelle continuando a muovere in modo sempre più veloce e frenetico una mano sull'eccitazione di Harry, spingendolo verso l'imminente orgasmo.

Louis portò la mano libera al sedere del proprio ragazzo e, stringendolo fortemente nel suo palmo, "Ti ho chiesto se ti piace, Harry, devi rispondermi. Rispondimi." ordinò rafforzando ulteriormente la presa facendo sfuggire dalla bocca del riccio un gridolino di dolore mischiato a piacere.

Incapace di dare una vera e propria risposta, Harry balbettò diverse parole sconnesse che fecero sorridere Louis in maniera soddisfatta: era, di fatti, una sensazione magnifica quella che stava provando mentre si rendeva conto di come, in quel momento, il suo ragazzo era schiavo dell'ebrezza che gli stava donando.

"Bravo bambino." disse addolcendo lo sguardo severo che, fino a quel momento, lo aveva caratterizzato, "Sei proprio un bravo bambino, tesoro." continuò accarezzando le natiche del riccio stuzzicando, di tanto in tanto, la sua apertura.

"Louu." piagnucolò necessitante Harry.

"Che c'è, piccolo?" chiese l'altro tracciando un percorso di baci sulla soffice cute del ragazzo, "Di' al tuo Boo di cosa hai bisogno, sai che farei di tutto per farti stare bene." menzionò passando la lingua sulle labbra di Harry che, più rosse e umide del solito, si schiusero permette al maggiore di approfondire il bacio.

"L-le tue dita." balbettò sulla bocca di Louis prima di aggiungere un vago "Io, io le voglio ー dentro.".

Un ghigno conturbante si materializzò in modo quasi pauroso sul viso del maggiore, smise di masturbare il ragazzo lasciandolo altamente insoddisfatto e "Poi il maniaco sarei io?" provocò con una risata prima di penetrare, improvvisamente, Harry con un dito mozzando il fiato di quest'ultimo.

Il riccio circondò con le braccia il collo del maggiore sentendosi troppo debole per continuare a sostenere il proprio peso, dopodiché, nascose il proprio viso nella spalla del liscio e con un soffocato "Ti odio terribilmente ta-aah-nto." diede voce al suo fastidio.

In risposta, Louis gli morse giocosamente un orecchio e "Lo hai voluto tu, baby." gli ricordò prima di cominciare a muovere in modo circolare il dito. Harry, quindi, si avvicinò al corpo dell'altro brontolando piano per il fastidio.

"Fa male, piccolo?" s'informò Louis preoccupato quando notò che i lamenti del riccio sembravano essersi affievoliti.

Quest'ultimo, infatti, scosse la testa in segno di negazione e, con non poco imbarazzo, invitò il proprio ragazzo ad aggiungere un secondo dito. Louis, ovviamente, lo accontentò subito spingendosi al suo interno con due dita, iniziò poi a sforbiciare permettendo anche il supplemento di un terzo e ultimo dito.

I gemiti di Harry tornarono, rumorosi, ad invadere la stanza e il ragazzo, sopraffatto dalla frenesia implacabile, prese  a graffiare la schiena di Louis implorandolo tacitamente di muoversi sempre più velocemente e andando più in profondità. "Louis, Louis." chiamò ripetutamente non riuscendo a pensare a niente se non al ragazzo stesso.

Affilando gli occhi liquidi, "Sei talmente eccitante, bimbo." commentò Louis osservando come l'altro urlava oscenamente il suo nome gettando la testa all'indietro.

Ansante, Harry portò una mano tremante al rigonfiamento ben visibile sotto ai boxer del liscio e "No ー non è giusto che io sia l'unico.." disse piano invitando Louis a liberarsi del capo. Non volendoselo far ripetere due volte, quest'ultimo se li tolse faticando a causa dell'assurda e scomoda posizione nella quale si trovava.

Cominciarono allora a darsi piacere a vicenda baciandosi senza sosta, ansiando uno nella bocca dell'altro fino al momento in cui, in perfetta sincronia, raggiunsero entrambi l'orgasmo pronunciando i rispettivi nomi.

Harry si appoggiò, sfinito, sulla spalla del proprio ragazzo mentre questo estraeva le proprie dita dall'interno del riccio. "Andiamo a letto?" propose Louis distaccato: ora che aveva riportato chiarezza tra le proprie idee, il ricordo della mancata risposta di Harry era tornato ad estenuarlo.

Notando il tono di voce freddo di Louis, tristemente, il riccio si alzò dalle gambe del proprio ragazzo e, recuperando dal pavimento l'accappatoio, si avvicinò verso al letto avvolto dal più totale silenzio.

"Boo," pronunciò stringendo per il polso il ragazzo che lo affiancava, "so di essere stato insensibile," ammise, "ma è stato solo un attimo di debolezza, okay? Niente di più. Sei davvero, davvero tanto, importante per me quindi, per favore, non essere così arrabbiato."  disse con un mezzo sorriso dipinto sul volto.

Louis scosse la testa e "È esattamente questo il problema, Harry." pronunciò arrabbiato, "Tu mi reputi importante mentre io... Io ti amo.".

"Ma Boo, anch'io ti amo!" esclamò il riccio facendo fermare il cuore del più grande che "C-cosa?" balbettò confuso.

"Dio mio, Louis, sul serio?" chiese retorico Harry, "È ovvio che io ti ami. Insomma, lo sai: se non fossi innamorato di te, non ti avrei mai lasciato fare quello che abbiamo appena fatto. Non te l'ho confessato prima solo perché ero rimasto senza parole.".

"Ma, Har" "Ma nulla, Boo. Sono tuo, completamente, senza nessunissima riserva e ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun altro." rivelò sincero con la voce tremante per la commozione.

Louis, finalmente felice, sorrise ampiamente prima di baciare con foga il ragazzo di fronte a lui.  Spinse il ragazzo sul materasso alle sue spalle facendolo ridere sonoramente.

"Immagino sarà una lunga nottata." azzardò.

"Immagini bene, piccolo.".












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BUUUOON NATALE, GENTAH! 🎅🏻✨🎄
Mi sento terribilmente in imbarazzo per ciò che ho scritto quindi, sì, mi trasferisco in Antartide. 😳
Mi mancherete tanto ma non c'è nessun altro rimedio.
Addio, vi ho amato tanto, Giulia xx.

𝒦iwi. 『 larry. 』Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin