#141.

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Louis bussò, per quella che sembrava essere la millesima volta, alla porta del bagno e "Due ore!" urlò facendo ridere Lottie che, appoggiata alla parete di fronte al vano, attendeva che il bagno fosse liberato per potersi andare a lavare. "Sono passate due ore, Harry, e io ho fame, okay?" chiese continuando a bussare, "Quindi, ora, apri questa maledetta porta e andiamo da Starbucks." continuò a sbraitare senza ottenere alcuna risposta.

"Harry?" domandò esausto e frustato, "Santo cielo, vuoi almeno rispondermi?".

Sbuffando sonoramente e con le mani trai capelli, "Lasciami stare, Boo." urlò Harry dall'altra parte della porta.

"Oh, wow! Ma allora sei vivo." fece dell'ironia il maggiore facendo inacidire l'altro che, preso dal nervosismo, "Chiudi quella dannata bocca." ribatté indispettito.

"Esci da questo dannato bagno." ribadì Louis con le sopracciglia aggrottate.

"Non posso, okay?!" esclamò Harry alzando terribilmente il tono della voce, "Non so cosa mettermi e ti odio, ti odio incredibilmente tanto. Non voglio venire ad un appuntamento con te: sparisci e lasciami in pace!" concluse lasciandosi cadere contro la porta sedendosi sul pavimento del bagno circondato dai propri abiti.

Non sapendo più dove sbattere la testa, Louis si voltò verso la sorella in cerca di aiuto: Harry sembrava ogni secondo che passava sempre più scontroso e lui iniziava ad avere il serio timore che la loro discussione potesse scaturire un vero e proprio litigio.

Lottie ridacchiò per l'espressione preoccupata del fratello e, avvicinandosi alla parete, "Lascia fare a me." mormorò al maggiore facendolo allontanare dalla porta. Bussò leggermente contro l'uscita legnosa e "Harry, tesoro, sono Lottie." iniziò a parlare dolcemente attirando l'attenzione del ragazzo, "Capisco benissimo quello che stai provando ed è esattamente per questa ragione che ti chiedo, per favore, di ascoltarmi: Louis sa essere davvero insensibile alle volte, quindi, semplicemente, ignoralo. Non c'è bisogno di perdere la testa, okay? Hai bisogno di più tempo e, sinceramente, credo proprio tu abbia anche bisogno di una mano." disse mentre Louis, offeso dalle parole della sorella, incrociava le braccia al petto con fare annoiato.
"Posso darti un consiglio se vuoi." propose poi accostando l'orecchio alla porta sentendo dei rumori al di là di questa.

Poco dopo la serratura venne sbloccata ed Harry fece entrare la ragazza nella stanza ringraziandola disperatamente.

Louis, ancora più scocciato e, letteralmente, incredulo, "Ma che cazzo?" bisbigliò tra sé passandosi una mano trai capelli: era uno scherzo, vero? Harry aveva fatto entrare sua sorella e non lui... Beh, wow! Si sentiva decisamente tradito.

"Okay, quindi è così che stanno le cose?!" commentò irritato, "Sai, cosa? Non m'importa." mentì spudoratamente e in una maniera talmente ovvia che fece alzare gli occhi della sorella al cielo mentre rideva.

"Fratellone, lo dico per la tua sanità mentale: che ne dici di uscire un attimo di casa? Fatti un giro o, che so? Fumati una sigaretta." consigliò Lottie prima di "Harry sarà pronto tra non più di mezz'ora." informare mandando nuovamente in panico il ragazzo dai capelli lunghi che "Oddio, ma sei impazzita?" domandò mordicchiandosi le unghie.

Allora, "Fidati di me, Hazza." disse con voce confortante la ragazza facendo sbuffare ulteriormente Louis che, sentendo successivamente Harry risponderle con un "Sei un vero angelo, Lotts.", decise di seguire il consiglio della sorella, non potendo più sopportare quell'attesa.

"Vi aspetto fuori." avvisò cominciando ad incamminarsi verso le scale che conducevano all'ingresso dell'abitazione.
Uscito di casa, dopo aver salutato la sua famiglia, si accese una sigaretta ripensando a come, poco prima, la voce di Harry era suonata tremendamente tremante. Louis proprio non capiva, perché tutto quel rumore per una cosa così piccola? Era solo un'uscita, infondo. Poi, trattandosi del suo piccolo, che importanza aveva quello che avrebbe indossato? L'importante era stare insieme.

𝒦iwi. 『 larry. 』Where stories live. Discover now