𝒦iwi. 『 larry. 』

#132.

Harry e Louis erano avvinghiati uno all'altro nei sedili posteriori della macchina del maggiore. La nottata era passata veloce, tra shots e luci psichedeliche, e ora il liscio, inebriato dall'alcol e totalmente incurante della presenza di Niall che, ridacchiando per le loro effusioni, li stava guidando a casa, aveva preso a baciare il più piccolo con vorace bisogno.

"Harreh." mugugnò prendendo l'altro in braccio in modo da poterselo posizionare sopra le proprie gambe per poi ansimare sentendo come il sedere del più piccolo pressasse contro il rigonfiamento che, da sotto gli skinny jeans, fremeva per la voglia di essere liberato (/na/ manco fosse un uccello in gabbia.. Ah, no, aspetta-). Baciò il collo sottile di Harry accarezzando avidamente il suo corpo da sotto la camicia, intelligente sbottonata dai lui stesso in precedenza, e, biascicando lentamente, "Bimbo, ti voglio così tanto." affermò portando le sue mani al piccolo e grazioso sedere del minore.

Imbarazzato, "L-Lou!" esclamò cercando di allontanarsi dal corpo dell'altro finendo per far scontrare la sua schiena contro il sedile del passeggero, "C-c'è an-anche Nì qui!" continuò sentendosi terribilmente caldo e a disagio quando il biondo, con una risata furba, "A me non dà alcun fastidio, mi piace fare lo spettatore." commentò con nonchalance.

Louis, invece, grugnì e "Non dire il suo nome mentre stiamo facendo... Questo." lo rimproverò prima di morsicare uno dei capezzoli violacei di Harry che, particolarmente sensibile in quel punto, urlò violentemente per il piacere facendo sorridere un compiaciuto Louis, "Concentrati su di me." sussurrò allora contro la sua pelle.

Harry, sentendosi impotente di fronte a quella richiesta così sensuale e contemporaneamente dolce, decise di rinunciare ai suoi futili e, soprattuto, vani tentativi di tenere a bada il suo ragazzo e, semplicemente, si abbandonò a lui: gli circondò le braccia intorno al collo lasciando che le sue mani potessero divertirsi affondando trai capelli lisci e profumanti di Louis e si perse in quello che per lui era l'essere più speciale al mondo, quell'unica persona in grado di farlo sentire felice ed importante. Louis lo trattava come un prezioso dono della natura e, per la prima volta, Harry sentiva di essere amato per davvero.

Louis spinse il proprio corpo ancora più vicino a quello del minore mentre questo, completamente rassegnato al piacere, gemette piano il nome dell'altro. Le loro lingue si incontrarono per un ennesimo bacio intanto che i loro corpi, accalorati e prossimi l'uno all'altro, comunicavano silenziosamente il loro desiderio di diventare un tutt'uno.

Harry poggiò la mano contro il mento di Louis sentendo il proprio fiato venire meno quando, con non poca irruenza, il maggiore aveva reso il bacio fin troppo spinto, "Così non respiro, Boo, fai piano." gli indicò con le sopracciglia inarcate mentre, lentamente, cercava di regolarizzare la respirazione.

Intenerito, Louis gli baciò il naso e, sussurrando piano una scusa, "Non ti lascerò mai andare." confidò accarezzandogli circolarmente i fianchi con i pollici, "Sei troppo bello, ti voglio con me per sempre." continuò facendo sorridere Harry prima d'iniziare a muovere, lentamente e con decisione, i fianchi verso l'alto facendo scontrare la sua erezione contro il fondoschiena del minore che, portandosi una mano alla bocca, cercò di contenere un alto gemito.

"Senti quanto ti voglio?" chiese seguitando con i suoi movimenti che, sempre più forti ed irruenti, stavano portando Harry alla pazzia: gli era difficile ammetterlo ma, nonostante avesse ancora qualche piccolo timore, la necessità che provava di avere Louis dentro di lui era diventata incontenibile. Voleva poter sentire di essere pienamente suo e voleva, assolutamente, fare l'amore con il suo, di amore.

La mano che, con tanta insistenza aveva posizionato di fronte alle proprie labbra, cedette e si aggrappò saldamente alla spalla del maggiore, lasciando, in questo modo, che i suoi ansimi si perdessero in quella macchina ancora in movimento.