#159.

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Louis uscì velocemente a fare gli auguri ai propri amici e, dopo averli abbracciati strettamente e aver lasciato dei dolci baci sulle loro guance, rientrò nella stanza recuperando una bottiglia di spumante e due bicchieri pronto a raggiungere Harry.
Entrò nella loro stanza da letto e, notando il riccio rannicchiato in posizione fetale sommerso sotto le coperte, appoggiò ciò che aveva tra le mani, si tolse i jeans e la maglia che indossava e, infine, si infilò nel letto per coccolare il suo ancora spaventato piccolo.

Avvicinando al proprio corpo il ragazzo, "Tutto bene?" domandò facendolo annuire lentamente.

"So-sono davvero forti." mugugnò strizzando gli occhi terrorizzato.

Louis sorrise intenerito tubando quando Harry, sentendo un rumoroso botto, gli si spalmò addosso stringendo con le mani le sue spalle nude e "Posso fare qualcosa per aiutarti?" s'informò.

Harry tentennò mordendosi timidamente il labbro inferiore prima di avvolgere le braccia intorno al collo del maggiore per sussurrargli all'orecchio un lento "Potresti cercare di distarmi.".

A quelle parole, Louis rabbrividì accorgendosi solo in quel momento che il più giovane, come anche lui aveva precedentemente fatto, si era disfatto dei propri pantaloni.
Irrimediabilmente, il sangue del liscio iniziò a fluire nel suo corpo concentrandosi, a suo malgrado, sull'inguine provocandogli, tra le altre cose, un vistoso rossore sulle guance.
"C-cosa vuoi che faccia?" chiese facendo ridacchiare Harry.

Portandosi l'indice della mano destra a picchiettarsi la bocca, "Mhh." finse di pensare prima di illuminarsi improvvisamente come colpito da una folgorazione: "Forse dovresti baciarmi" bisbigliò dipingendo sul proprio volto un sorriso furbo.

Il maggiore rise e, prendendo il viso di Harry tra le mani, fece incrociare i loro sguardi incapace di trattenere un sorriso amabile; azzerò poi lo spazio tra le loro labbra accontentando felicemente la richiesta del più piccolo.

Quel bacio che avrebbe dovuto essere un dolce e semplice sfioramento di labbra si trasformò, a poco a poco, in qualcosa di sempre più frenetico ed intenso.
Le mani di Harry, infatti, erano sprofondate nei capelli di Louis e, stringendo le ciocche lisce, avevano spronato il maggiore a rendere quel loro contatto sempre più passionale.

Louis tolse i boxer rossi del riccio imprimendo i polpastrelli delle proprie dita sulla pelle diafana dei suoi  fianchi per quanto possessivamente la stava stringendo.

Facendo scontrare la propria erezione con quella ancora coperta di Louis, Harry gemette interrompendo il bacio per gettare all'indietro la testa.

Favorito da quel gesto, il maggiore prese a succhiargli la carne sensibile del collo facendo impazzire di gemiti il più piccolo che, seguendo l'irrefrenabile eccitazione, prese la mano di Louis per portarsela alla bocca. Quest'ultimo sgranò le palpebre incredulo quando Harry prese a leccare con veemenza tre delle sue dita per poi condurle alla sua apertura implorandolo, tacitamente, di penetrarlo con esse.
Il maggiore esaudì immediatamente il suo desiderio sentendosi sul punto di esplodere alla vista del viso di Harry contratto in un'espressione di totale estasi.

Cercando di reprimere i gemiti e di mantenere lucidità, il più piccolo si sforzò di fermare la mano di Louis quando sentì di essere stato preparato a dovere e "Ora so-sono pronto." avvisò ansimando.

Con le ciglia aggrottate per lo smarrimento, "Pronto per cosa?" chiese facendo ridacchiare Harry che, mordicchiandosi il labbro inferiore, "Per questo." affermò con imbarazzo portando una mano sul rigonfiamento trattenuto sotto i boxer di Louis.

Come si chiamava? Quanti anni aveva? Dove si trovava? Louis non era più in grado di dirlo: in quel momento, le sue uniche certezze erano che Harry era l'essere più fottutamente eccitante e delizioso esistente nel intero universo e che, secondo, voleva farlo suo in quello stesso istante.

𝒦iwi. 『 larry. 』Where stories live. Discover now