#192.

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Louis sapeva che incontrare la famiglia del suo ragazzo sarebbe stato realmente divertente ma, dopo aver varcato la soglia di casa Styles, si rese conto che tutto quello che fino a quel momento si era immaginato non era minimamente paragonabile alla realtà: da quando aveva messo piede in quella casa tanto graziosa, infatti, non aveva ancora smesso per un attimo di ridere.
Aveva per molto tempo aspettato quel momento e, ora che aveva finalmente conosciuto Anne e Gemma, non riusciva a trattenere la sua enorme felicità.

"Smettila di sorridere in quel modo, sei inquietante." bisbigliò Harry che, seduto accanto a lui, era completamente rosso in viso a causa dell'imbarazzo.

Louis rise e "Come potrei? Sei troppo carino in queste foto." commentò indicando le preziose fotografie che Anne gli stava mostrando. Meravigliosamente esilaranti, queste rappresentava vari momenti dell'infanzia del riccio che, a detta della madre, era stato un bambino alquanto esuberante, vivace e un tantino eccentrico - cosa di cui Louis aveva avuto piena dimostrazione vedendo una foto nella quale un piccolo e sorridente Harry indossava uno dei reggiseno della donna.

"Perché non mi hai mai inviato nessuna di queste foto? Sono stupende!" esclamò avvicinandosene alcune al viso per poterle studiare meglio prima di sbuffare un "Sei ingiusto, Harry: mi hai mentito per tutto questo tempo dicendomi che non avevi tue foto da bambino.".

Il più giovane scrollò le spalle e "Non importa." replicò con noncuranza distogliendo lo sguardo mentre Gemma rideva a tutto andare: l'idea delle fotografie era stata sua. Ovviamente.

Anne si alzò dalla sua posizione andando a baciare la fronte del figlio e con un dolce "Su, tesoro: non imbronciarti in questo modo. Louis è di famiglia, quindi non c'è nulla di male nel fargli vedere queste immagini." lo esortò a sorridere prima di domandargli se fosse sicuro di non voler mangiare nulla prima di partire per il concerto.

Harry scosse con indecisione la testa e "No, grazie, mamma." rispose facendo corrucciare la donna che, sorpresa e dispiaciuta, "Sei sicuro? Non per vantarmi, ma ho preparato dei waffles squisiti. Sono i tuoi preferiti, no?" cercò di convincerlo sorridendo.

Sospirando, "Scusa, non ho appetito." si giustificò stancamente il ragazzo attirando a sé gli occhi dei presenti che, certamente preoccupati, lo osservarono con sospetto (/na/ tic tac, la bomba x sta per esplodere).

Louis, soprattutto, si mordicchiò il labbro inferiore pensando a quanto strano apparisse quel atteggiamento: non solo quella mattina, ma anche il giorno precedente Harry non aveva mangiato nulla di più consistente di un paio di biscotti accompagnati da un tè caldo.
Scosse la testa e, cercando di distrarsi dai quei pensieri esageratamente apocalittici, recuperò il proprio cellulare dalla tasca dei jeans scuri: stava sicuramente esagerando, nulla di più .

Notando quel gesto, "Dobbiamo andare?" domandò il minore ottenendo in risposta un semplice "Sì.".

Quindi, i due ragazzi si congedarono da Anne e Gemma per poi raggiungere l'auto del ragazzo più grande parcheggiata nel vialetto di fronte all'abitazione.

☆☆☆彡

La mano del più piccolo tremò in quella di Louis facendolo sorridere lievemente.

Voltandosi ad osservare il proprio ragazzo, "Emozionato?" chiese mentre camminavano all'interno della grande platea del Manchester Apollo alla ricerca del loro posto a sedere.

Harry annuì con forza e "Già, abbastanza." ammise guardandosi attorno con meraviglia sentendosi mozzare il fiato di fronte alla spettacolarità di quella sala che, a poco a poco, si riempiva sempre più di persone dalle differenti storie che, accumunate dalla passione per la musica, si ritrovavano per quella che sarebbe stata una serata magica ed indimenticabile.

Fermandosi di fronte a un paio di poltrone posizionate in seconda fila, "Eccoci qua." annunciò fiero il liscio ampliando la felicità dipinta sul suo volto vedendo gli occhi verdi di Harry scintillare di gioia.

Quest'ultimo "Wow, siamo così vicini al palco." affermò meravigliato prima di cominciare a saltare, guidato da un'eccitazione incontenibile, su se stesso. Prese poi a far ciondolare il suo braccio insieme a quello di Louis scuotendolo sconnessamente e "Boo, guarda! Guarda che bello!" esclamò con tenerezza.

Louis puntò i suoi occhi su Harry e, guardandolo con amore, "Sto guardando e sì, è davvero bellissimo." parlò lentamente facendo arrossire il ragazzo lusingato.

"G-grazie." balbettò questo prima di aggiungere un più convinto "Grazie per avermi portato qui. Ti amo.".

"Anch'io, tanto." rispose sinceramente felice.
Non importava quanti sacrifici aveva e avrebbe ancora dovuto fare, quante strade avrebbe dovuto percorrere o quante difficoltà avrebbe dovuto affrontare e superare: lui e Harry si amavano e questo, per lui, era decisamente abbastanza.
Quel loro amore era tutto ciò che gli serviva per vivere.










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Sapete quando si dice oggi non è giornata? Ecco, appunto. 😪😥
Giulia xx.

𝒦iwi. 『 larry. 』Where stories live. Discover now