#188.

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(/na: scusate per l'assenza, spero che questo capitolo serva a farmi perdonare.
Vi dico solo che la faccina ammiccante è d'obbligo in queste situazioni ahah.)

Seduto con le gambe accavallate sul proprio divano, Harry picchiettò le proprie dita affusolate sul bracciolo con annoiata ansia. Sbuffò e, guardando senza interesse il programma che era trasmesso sullo schermo difronte ai propri occhi, prese il cellulare per controllare per un'ennesima volta l'ora: mancava all'incirca una quarantina di minuti al momento in cui, finalmente, lui e il suo amato ragazzo si sarebbero riconciliati - troppo.
Infinitamente impaziente, quella stessa mattina, il ragazzo si era svegliato all'alba e, incapace di stare fermo anche solo per un attimo, aveva iniziato a pulire da cima a fondo l'appartamento che condivideva con sua sorella, poco importa se poi questo, in realtà, era già perfettamente ordinato.
Dopo che Gemma lo aveva lasciato solo per andare a stare da Anne in quanto, a detta sua, lui e Louis avevano tanto da recuperare, si era cambiato indossando qualcosa di carino e comodo per poi decidere di mettere a freno la sua agitazione guardando un po' di televisione. Ovviamente però, la tv non stava tornando, in alcun modo, utile: era fin troppo in apprensione e nulla sembrava essere in grado di distrarlo.

Spegnendo la televisione, si alzò dalla sua posizione cominciando a camminare avanti ed indietro per la stanza con il cuore che gli martellava in petto.
Si incamminò verso la cucina sentendo la propria gola fastidiosamente secca, prese un bicchiere di vetro blu e versò un po' d'acqua al suo interno per poi berne il contenuto con bisogno. Finito di bere, osservò il bicchiere e, con un mezzo sorriso triste, pensò a quanto si sentisse simile a quel contenitore: tanto fragile e vuoto.

"Louis, per favore: sbrigati, ho bisogno di te." pregò mentalmente chiudendo gli occhi e sospirando.

Il trillo del campanello suonò attirando la sua attenzione e, strisciando i piedi contro il parquet, si mosse andando ad aprire la porta della propria abitazione con una certa irritazione a fargli storcere le labbra. Solitamente, lui era gentile ed altruista con chiunque ma, in un momento come quello, non aveva alcuna voglia di ascoltare la sua vicina di casa lamentarsi.

Per questa motivazione, ancora prima di aver completamente aperto la porta del proprio appartamento e di aver incontrato la figura della signorina Simmons, "Sarei piuttosto occupato al momento quindi, se non le dispiace, potrebbe tornare più tar-?" cominciò a parlare interrompendosi sentendo la dolce e cristallina risata che, essendo tanto bella ed inconfondibile, avrebbe riconosciuto ovunque.

Louis, ridacchiando leggermente per lo sguardo confuso dipinto sul volto del minore, inclinò la testa da un lato con fare adorabile e "Dopo tutto il viaggio che ho fatto per venire da te, mi cacci così?" chiese.
"Mi ferisci, piccolo." scherzò poi facendo rabbrividire Harry che, esattamente come se fosse tornato al primo incontro con Louis, arrossì sentendo la voce del ragazzo pronunciare quel dolce nomignolo.

Incredulo, Harry sbatté un paio di volte gli occhietti verdi lasciando scivolare alcune lacrime sulle sue guance arrossate e balbettò un flebile "L-Louis, se-sei in anticipo.".

Quest'ultimo scrollò le spalle e, facendosi spazio nella stanza dopo aver asciugato le lacrime del più piccolo, entrò nell'abitazione sorridendo felicemente. In seguito, "Potrei non aver rispettato alcuni limiti di velocità." disse ridendo mentre l'altro chiudeva la porta silenziosamente.

Normalmente, dopo una affermazione del genere, Harry lo avrebbe ripreso a causa delle sue azioni e, chiamandolo sconsiderato, gli avrebbe fatto promettere di rispettare il codice stradale e tutto il resto ma, in quel particolare istante, la sua mente era fin troppo occupata a pensare a quanto il suo ragazzo fosse bello per permettergli di pronunciare anche una singola parola.
Sentendosi debole, appoggiò la schiena contro la porta e, abbassando lo sguardo, guardò di sottecchi Louis senza prestare attenzione a ciò che il ragazzo, con non poca enfasi, gli stava raccontando.

𝒦iwi. 『 larry. 』Where stories live. Discover now