Le Creature senza Nome

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September si strinse forte a me

«In questo momento» disse «Ho bisogno di tanto coraggio e di tanto amore»

«Tutto quello che vuoi» lo rassicurai.

Vlad si alzò

«Vado a controllare» dichiarò, fiero

«Ne sei sicuro?» domandò September, guardandolo come se fosse andato fuori di testa

«Sicuro. Io sono il Night Walker, non posso farmi sconfiggere da uno stormo di gremlins insabbiati che non fanno altro che fare i pappagalli dentro un corridoio di anni tremiliardi»

«Non sono molto certo che voglio che ci lasci soli»

«Perché mai September, hai paura che durante la mia assenza il mostro cattivo ti violenti? Beh, non è una paura infondata» lanciò un breve scoppio di risa, che le cose in fondo al corridoio replicarono, poi continuò a parlare «Andiamo, scherzavo, non succederà nulla, te lo prometto, piccolo umano»

«E se arrivano fin qui, i gremlins brutti, cattivi e puzzolenti?» il suo tono si era fatto tenero come quello di un bambinetto «Che cosa facciamo io e Furia?»

«Non devo essere io a dirvelo» un sorriso malizioso, ammiccante nella mia direzione, come se volesse sottolineare una battuta che mi ero appena persa «Dopotutto una coppia come la vostra sa sempre cosa fare, giusto?»

«Non te ne andare» intervenni «Se quei cosi, qualunque cosa siano, arrivano fino a qui, voglio sfidarti a chi ne ammazza di più»

«Ho un'idea più stuzzicante» si leccò il labbro superiore, poi si mise una mano sotto il mento «Che ne pensi se siamo noi, tutti e due ad andare da loro, invece di nasconderci come vigliacchi?»

«Non è una buona idea» mormorò September, ma io mi alzai e tesi una mano al vampiro

«Accetto di buon grado, fratello non morto».

September schizzò in piedi

«No, no, no! Perché voi immortali non potete stare belli tranquilli in un cantuccio?» si lamentò «Siete due fissati del macello o cos'altro?»

«Set...» cercai di tranquillizzarlo «Hai paura a scendere laggiù anche con me e il vampiro che ti proteggiamo?»

«Tu e lui siete parte del problema» lo disse come se fosse esasperato, alzando gli occhi al cielo

«Non credo proprio» ribattei, a bassa voce, e quel tono mi parve maligno, con un non so che di cospiratore che di sicuro a September non sarebbe potuto piacere

«Io invece lo credo abbastanza...»

«Sei già stato da solo con noi, giovanotto, credo che tu non abbia motivo di preoccuparti...» sorrisi, mettendogli una mano sulla testa, affondando nel suo mucchio di capelli spettinati e facendo in modo che alcuni granelli di sabbia scivolassero via dolcemente «Non avere paura, questa è soltanto avventura, e non hai nulla da temere in un'avventura, vero?»

«Io lo trovo più un romanzo di horror cosmico...»

«Horror cosmico?» non avevo mai sentito utilizzare quel termine «Come sarebbe a dire horror cosmico? Comunque non ho visto niente di orrendo fino ad ora. Abbiamo un mistero da risolvere, e non è neppure la prima volta. Francamente mi sono trovata in situazioni molto più pericolose, come ad esempio quando abbiamo incontrato quella Lilith. Quella si che era una sfida spaventosa. Dove sta il problema?»

«Hai ragione» September scosse la testa «Te l'ho già detto, no, sto diventando nevrotico e paranoico. Tutto per colpa di quel pazzo razzista di Lovecraft e di quello stupido libretto marcio...» ridacchiò «Si, hai ragione, di cosa posso avere paura, se ci sei tu a proteggermi?».

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