Di ritorno dall'Inferno

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Poi September, lo vidi con la coda dell'occhio, balzò nel mezzo della stanza gridando

«Mani in altooo!».

Lilith spostò la mitragliatrice in versione ridotta su di lui

«Il gioco è finito, piccoletto, l'hai voluto tu» sibilò, al settimo cielo

«Una vampira con uno uzi?» esclamò September, sgranando gli occhi «Dio santissimo, non credevo che ne avessi bisogno! Comunque, se premi quel grilletto, ti faccio bruciare viva» lo disse allegramente, mostrando fra le dita una sferetta non più grande di una pallina da ping pong bianca «Questo aggeggino, se lo butto per terra, può fare una luce così potente che ti scioglierai un batter d'occhio!»

«Sei serio? Guarda che non sono come gli altri vampiri. E se lo fai, Vlad morirà»

«V... Vlad?» September serrò le dita sulla sferetta, come se avesse paura di lasciarla cadere, adesso «Lui è morto» serrò di nuovo la presa sulla sfera «Nel posto dove è adesso, non c'è più nulla che possa toccarlo»

«Morto? Morto? Lui è in questa stanza, in questo preciso istante. Si, è morto, ma lo è da cinque secoli, quindi non penso che conti granché, giusto?».

September non si permise di rilassarsi, aveva ancora i muscoli contratti

«Se è disintegrato o se esiste ancora non è importante, se tu premi quel grilletto, ti faccio sciogliere sul serio. Mi dispiace, odio le situazioni di stallo, ma non ho altra scelta... butta a terra quell'arma»

«Giammai!»

«Buttala o ti incenerisco!» il suo tono di voce era imperioso, le note nasali enfatizzate in maniera gradevolmente forte, un vero ordine da parte di un vero nobile

«Se tu getti quella sfera, ho comunque il tempo di spararti prima di morire»

«Se tu butti quella mitragliatrice, potresti anche sopravvivere... visto che c'è Vlad in giro e non ho intenzione di fare esplodere anche lui. Se non la butti, io ti uccido e Furiadoro raggiungerà comunque il corpo di Fenrir e rivivrà. Non siamo poi così stupidi, vero, vecchiaccia?»

«Comunque sia, tu stai bluffando» disse Lilith, sprezzante, arricciando in maniera strana il labbro superiore «Quella non è altro che una comunissima sfera di luce, il massimo che può provocare in un vampiro è uno stordimento momentaneo, non più di sessanta secondi... perciò dì pure addio alla tua testolina, mago...»

«Aspetta...» il sorriso di September, ormai, era largo da un orecchio all'altro, come se stesse davvero prendendo per i fondelli la vampira più potente del mondo «Chiedi al tuo insulso mago, chiedilo a Mefisto, se questa è una sfera di luce normale...».

Qui, la decisione di Lilith vacillò per un istante, ma la sua mano rimase stoicamente puntata

«Mefisto!» esclamò «Cosa diavolo ha in mano quel nano?»

«Una sfera di luce, mia signora ...» la voce proveniva da un punto che non riuscivo a vedere e tremava «Una sfera di luce maxima, potenza dieci. Un modello fuori legge... fuori produzione... può accecare tutti gli esseri umani nel raggio di una cinquantina di metri e ridurre veramente male anche un nosferatu, mia signora...»

«Ma che...» Lilith soffocò qualcosa fra i denti «Dove l'hai trovata?»

«L'ho fatta» spiegò September, fiero di se «E ho ancora molte altri armi, con me. Il fatto, mia cara, ammettilo, è che hai preso tutte le precauzioni necessarie contro Vlad e Furia, ma hai sottovalutato me» urlò la parola me, rabbiosamente «Oh, certo, cosa può mai fare un povero, piccolo, mago di primo livello? Primo livello, eh? La verità è che vi ho giocati, tutti quanti. Tutti, nessuno escluso... cioè, esclusa una sola persona. Qualcuno che è stato meno ingenuo e più attento di te, Lilith. Si, proprio come pensi, Vlad aveva capito quello che sono realmente...»

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