Lo sconosciuto

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"Ehi, Sam! SVEGLIATI! Arriverai tardi!" mia mamma si fionda nella mia stanza, spalancando tende e finestre, togliendomi le lenzuola ed esponendomi all'aria gelida del mattino vicino alla costa.

"Mhmm. Ora mi alzo, altri 5 minuti." mugolo.

"No, cucciola mia. Ti devi svegliare immediatamente, mi hai detto la stessa cosa venti minuti fa e sei ancora a letto. Alzati! ADESSO!" Mi guarda spazientita a braccia incrociate aspettando una mia qualsiasi reazione. Per tutta risposta socchiudo un occhio, la fisso e mi ricopro la faccia con il cuscino.

"Samantha Selene Moon! Alzati immediatamente! Non voglio ripetermi! Devo essere in città fra due ore, perciò se ti aspetti che io ti accompagni a scuola hai esattamente dieci minuti per muovere il tuo culo pesante da quel letto e preparati, altrimenti ti lascio a piedi. Hai già perso il pullman: non sperare di riuscire ad arrivare in orario se rimani a letto." Mi grida strappandomi il cuscino dalla faccia.

Oh-oh! Ha usato il mio nome completo, sono nei guai fino al collo! Rischio di non riuscire ad ottenere la festa di compleanno che speravo di avere, se la faccio arrabbiare di più.

"Ok, ok. Mi alzo! Ma non riesco ad essere pronta in dieci minuti, quindi se hai fretta vai. Andrò di corsa." Lei mi guarda ancora per un po' per assicurarsi che io mi alzi per davvero, poi si fionda giù dalle scale ed esce di casa. La sento accendere la macchina, poi mi alzo e scendo giù in cucina per fare colazione. Vado in bagno, mi faccio una doccia veloce e indosso la mia uniforme scolastica: una camicia bianca con una gonna verde abbinata ad una cravatta sottile dello stesso colore per noi ragazze, mentre per i ragazzi la cravatta è più spessa. La camicia mi sta improvvisamente stretta sul seno rispetto all'anno scorso, ma non ho ancora trovato il tempo di andare a comprarmene di nuove, perciò cerco di sistemare la cravatta nel miglior modo possibile per coprire le pieghe dovute alla tensione del tessuto della camicia.

Questa estate il mio fisico si è sviluppato parecchio e ora assomiglio molto più ad una donna che ad una tavola da surf. Scendo le scale, prendo lo zaino e mi avvio verso la porta.

Prendo le chiavi, ma prima di uscire mi guardo allo specchio fissato dietro alla porta per assicurarmi che sia tutto in ordine.

Sono una ragazza alta e slanciata, e stando ai commenti delle persone che non mi conoscono, aggraziata, ma solitamente quelle persone si ricredono dopo un paio d'ore di conoscenza. Sono sicuramente agile e atletica, ma definirmi aggraziata sarebbe un eufemismo fin troppo esagerato.

Il mio sguardo si posa sui miei occhi così particolari: uno di un verde brillante, l'altro blu oltremare. Il mio sguardo è quello di una persona decisa, che sa quello che vuole. Di una persona che non ha bisogno di gente attorno a sé, perché può farcela benissimo da sola, ma a volte mi sento così insicura e penso che quello sguardo non mi si addica per niente. I miei capelli sono rosso ciliegia e la mia pelle è pallida e senza imperfezioni di alcun tipo.
Non credo di essere una smorfiosa se dico di essere oggettivamente una bella ragazza, dopotutto la bellezza è un concetto soggettivo.
In ogni caso, forse un po' per colpa della mia testardaggine o forse per il mio comportamento un po' nerd e prepotente, i ragazzi della mia età mi considerano a malapena e solitamente sono spaventati dai miei occhi diversi, mentre le ragazze me li invidiano. Morale della favola i ragazzi mi tengono lontana perché li spavento, mentre le ragazze mi odiano per invidia.

Fino a qualche mese fa avevo un ragazzo, ma era troppo impegnativo stargli dietro e nascondergli ciò che siamo io e la mia famiglia, perciò l'ho lasciato ad inizio del primo quadrimestre.

Sento i miei affusolati e ben definiti muscoli fremere per scattare in direzione della scuola attraverso la foresta. Guardo l'orologio: ho dieci minuti per arrivare con cinque minuti di anticipo, ma scommetto di riuscire ad arrivare a scuola in meno di 7 minuti e 30 secondi. Esco di casa, chiudo la porta e scatto attraverso la foresta.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora