Incontro ravvicinato

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Arrivo a scuola proprio sul suono della campanella. Metto il cavalletto e mi tolgo il casco bloccandolo al manubrio. Mentre aspetto che Alex mi raggiunga, tiro fuori un secondo casco da dentro la sella.

Appena incrocio gli occhi di ghiaccio, gli sorrido e gli faccio cenno di avvicinarsi.

"Ehi! non sapevo avessi una moto!" mi dice quando gli passo il casco. Io gli faccio l'occhiolino sorridendogli divertita.

"Ciao Sam! Ciao Alex! Dove andate di bello?" ci si avvicina Ryan.

"Ehi Ry! Lo riaccompagno a casa. Ero nei paraggi. Ci vediamo sta sera?" chiedo. Il mio sorriso diventa di colpo nostalgico.

"Non lo so Sam. I miei genitori, io, Helen. Ci sentiamo ancora un po' traditi al momento. Tolta Helen abbiamo deciso di appoggiarti e di crederti, ma per fidarci come prima, dovrai darci del tempo." sembra dispiaciuto.

"Capisco. Beh, in ogni caso, se decidessi di mettere i dubbi da parte per un paio d'ore e tornare a fare l'amico, sai dove trovarmi." dico con una punta di asprezza nella voce. Senza aspettare una risposta metto in moto il mio veicolo. Il biondo fino a quel momento interdetto, annuisce e comincia ad indietreggiare. Alex sale dietro di me e mi avvolge delicatamente la vita.

"Stringiti." lo avviso divertita. Poi parto a tutta velocità schivando i pedoni. Alex che per poco non scivola dalla sella segue il mio consiglio e io mi metto a ridere.

Cinque minuti dopo eravamo davanti casa sua. Smonto dalla moto per rimettere a posto il casco sotto la sella e solo dopo tolgo il mio.

"Vuoi entrare? I miei sono tornati un paio di giorni prima del previsto e ci terrebbero a farti le condoglianze di persona, prima di questa sera." mi dice Alex prendendo la mia mano tirandola lievemente verso di sé.

Do un rapido sguardo all'orologio e poi annuisco. Alex mi sorride e si gira senza lasciare la mia mano tirandomi verso l'ingresso, ma io non mi muovo di un millimetro.

Quando si gira con un espressione a metà tra il confuso e il divertito gli sorrido e lo tiro verso di me baciandolo. Lo strattone gli fa quasi perdere l'equilibrio e per non cadere afferra con la mano libera il mio fianco ricambiando il bacio.

"E questo per cos'era?" mi chiede quando ci separiamo se possibile ancora più sorridente di prima.

"Per una volta faremo a modo tuo. Abbiamo più o meno un mese per far funzionare le cose." dico ricambiando il sorriso.

"Quindi?"

"Non devo fare alcun nome dopo-domani. Possiamo finalmente stare insieme e preoccuparci solo dei nostri problemi adolescenziali." rido leggermente.

Alex per tutta risposta mi prende in braccio e mi fa volteggiare. Rido divertita dalla sua reazione e quando poco dopo mi riposa a terra e mi bacia come se fossi la cosa più bella e preziosa della sua vita sento di aver preso la decisione più giusta.

Quando entriamo in casa Eleanor ci viene in contro distratta con una cesta di panni sporchi in mano per salutare il figlio acquisito che non vedeva da qualche tempo.

"Alex a che ora hai detto che aprono la camera. Samantha! Tesoro! Mi dispiace tantissimo per i tuoi genitori. Come ti senti?" quando mi vede lascia la cesta a terra e mi abbraccia con fare materno. Io ricambio la stretta grata e rispondo a tutte le domande di rito.

Madre e figlio mi invitano a restare almeno per merenda, ma gentilmente declino l'offerta per andarmi a preparare e andare in chiesa. Non ho molta fame in ogni caso.

Dopo qualche altro minuto di chiacchiera saluto Eleanor e Alex che mi danno conferma della loro presenza questa sera e torno a casa. Parcheggio la moto e entro in casa.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora