Verità celate

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Erano le 5 del mattino, ormai avevamo perso tutti il sonno e io e Eric eravamo tornato quelli di sempre quindi decidemmo di preparare la colazione, mangiare, prepararci e metterci in macchina tutti e quattro e andare all'ospedale di Heaven's Port. L'ospedale più vicino.
Possiamo farlo perché oggi scuola per noi inizia alle 10.30 causa sciopero.
Arriviamo giusto in tempo per l'orario delle visite.
"Salve, stiamo cercando il paziente Alexander Noah Black. È stato portato qui questa mattina verso le 5. Può dirci dove lo possiamo trovare?" Chiedo gentilmente ad un infermiere nel corridoio. Non l'ho scelto a caso, è un sangue di lupo, lo sento dall'odore.
"Sei fortunata! Ho appena controllato quel ragazzo. La prossima volta dovete chiedere alla reception! Seguitemi. Chi cerca il signor Black?" Mi chiede facendo strada.
"Suo fratello biologico e i suoi amici." Dico spingendo Eric davanti a me con un sorriso incoraggiante verso il biondo.
"Oh! Eccoci arrivati! Signora Fin_" comincia dire l'infermiere, ma Eleanor quasi urla il mio nome è mi abbraccia rendendo inutile l'introduzione.
L'infermiere all'inizio sotto shock poi sorride e con un cenno del capo mi saluta ed io faccio altrettanto.
"Non serviva che veniste, vi avrei tenuti aggiornati!" Dice guardandoci commossa. Helen si è fiondata al capezzale del ragazzo steso sul lettino che dorme. Eric rimane in religioso silenzio a contemplaste suo fratello minore dall'uscio.
"Eleanor, devo presentarti una persona." Dico facendo segno al biondo di entrare nella stanza.  Lui mi implora con lo sguardo di non dire nulla su chi è.
"Ciao, tu devi essere il coinquilino di Sam, giusto? Piacere io sono Eleanor la mamma affidataria di Alex." Dice mantenendo un tono di voce gentile anche se tutto nel suo corpo grida astio nei suoi confronti.
"Salve signora Finnis, io sono Eric." Si presenta lui annuendo per rispondere alla domanda della donna.
"Quanti anni hai ragazzo?" Chiede lei ancora diffidente, anche se i modi affabili e magnetici di Eric la stanno conquistando.
"22 signora." Risponde col sorriso.
"Posso fidarmi di te e lasciare alle tue cure Samantha?" Gli chiede da adulto ad adulto.
"Ci può contare!" Risponde facendomi l'occhiolino. Alzo gli occhi al cielo ridendo.
"Sì sa cosa ha causato lo shock?" Chiedo io dopo essermi seduta accanto al letto di Alex dal lato opposto a quello di Helen. Eric si mette dietro di me poggiandomi una mano sulla spalla. Io raggiungo la sua mano e la stringo con una delle mie mentre l'altra sistema delle ciocche di capelli sulla fronte di Alex.
"È allergico alle noci a quanto pare. Deve essersi svegliato nel sonno ed è andato a cercare qualcosa da mettere sotto i denti e deve aver trovato solo le noci. Quando si è rimesso a letto l'allergia ha fatto il resto." Mi spiega la donna.
"Noci? Che strano! Le ha sempre mangiare." Penso tra me e me.
"Come cara?"mi chiede lei.
"Niente, niente. Come è il dottore? " Dico con un lieve sorriso.
"Dottoressa in realtà. Molto dolce e apprensiva. Tra qualche minuto ha detto che sarebbe ripassata a controllare se Alex si fosse svegliato.
La stretta di Eric si fa più decisa sulla mia spalla, mi giro a guardare nella sua direzione e noto che lui ha lo sguardo puntato verso l'uscita. A metà tra il terrorizzato e il sorpreso.
Seguo il suo sguardo e noto una donna in camice. Lunghi capelli neri occhi blu oceano lineamenti molto fini e raffinati. Una donna davvero bellissima sui quarantacinque anni. Assomiglia vagamente a qualcuno che conosco, ma non ne posso essere così sicura.
"È lei Sam! È mia madre!" Dice così piano che solo io posso sentirlo.
"Eric, non metto in dubbio la tua capacità di riconoscimento, ma ne sei certo?"
"Sam, Mia madre era un medico, è lei!"
"Se entra fai finta di niente ok? Meglio non farle capire che abbiamo capito chi è." Lui stringe la mia spalla per assicurarmi di aver recepito il messaggio. Se quella donna fosse davvero la madre di Alex ed Eric, si spiegherebbe perché sparisce dai radar, perché non la riesco a rintracciare dall'odore nemmeno in città.
C'è un unico problema con questa donna, non ha l'odore della chimera.
"Io devo andare in bagno, Eric siediti al mio posto." Dico alzandomi in piedi. Lui sembra aver intuito la mie intenzioni perché sembra restio a lasciarmi andare. Ammicco rassicurante ed esco. Decido di chiedere proprio a lei indicazioni.
Mi muovo spaesata e alla fine mi avvicino a lei. Un profumo buonissimo di limone e lavanda riempie le mie narici, niente traccia di sangue di lupo o della chimera.
"Mi scusi dottoressa, credo di essermi un po' persa. Sa dirmi dov'è il bagno?" Chiedo facendo finta di essere imbarazzata.
"Oh, non ti preoccupare, questi corridoi sono abbastanza labirintici. Prosegui sempre dritta alla fine del corridoio gira a destra e poi di nuovo a destra." Mi sorride dolcemente e della chimera in questa donna non riconosco nulla. La ringrazio e mi allontano verso il bagno.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Where stories live. Discover now