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Una volta consegnata Laura ai medici ed essermi assicurata che gli altri due ragazzi avrebbero aggiornato Gideon al mio posto su cosa fosse successo, ognuno torna a ciò che stava facendo in precedenza. Nel caso mio e di Eric però dormire non era più un'opzione. Appena rincasiamo anche se sono solo le 4 di notte mi siedo al piano e comincio a improvvisare per scaricare i nervi. Eric deve avvertire la mia tensione, perché posiziona dietro di me e comincia a massaggiarmi il collo e le spalle. Questo è il suo modo di scaricare la tensione. Sta accarezzando me, ma in realtà è a miglia di distanza. Se gli mettessi una pallina anti-stress tra le mani e me ne andassi non se ne accorgerebbe nemmeno. 
"Sai suonare?" gli chiedo di punto in bianco.
"Come? Scusa non stavo prestando attenzione!" Vedo il suo pensiero farsi sempre più piccolo fino a sparire nel suo sguardo. Soffoco una risata e mi giro a guardarlo.
"Ti ho chiesto se sai suonare" ripeto invitandolo a sedersi al mio fianco.
"Sì, cioè non molto. Quando ero piccolo mia madre insistette perché io imparassi. Quando se ne andò portando con sé i miei fratelli smisi per ripicca. Non ho mai più toccato un tasto da allora." Mi spiega poggiando le dita sulla tastiera. Comincia a premere dei tasti a caso, all'inizio uno per volta, poi timidamente comincia a suonare qualche accordo di nuovo perso nei suoi pensieri.
"Un penny per i tuoi pensieri." Sorrido dolcemente accarezzandogli la guancia.
"Non che a te serva realmente pagare per i miei pensieri!" Mi fa l'occhiolino.
"Lo sai che non mi permetterei mai di esplorarti la mente senza il tuo consenso. Non dimostrerei di avere fiducia in te." Scrollo le spalle.
"E come puoi farlo? Non puoi fidarti di nessuno Sam. Nemmeno di me o di Alex o Vaughn. Nemmeno di Ryan ed Helen! Ognuno di noi potrebbe tradirti." 
"O magari no, ho già cambiato il destino di tutti almeno due volte nell'arco di 3 settimane. Magari se ci muoviamo nella direzione giusta non succederà."
"O magari è già successo!" Suona una manata di note dalla frustrazione.
"Beh, se fosse già successo tu non saresti qui adesso, no?"  Gli prendo le mani per evitare altri accordi stonati.
"O magari sono una talpa! Perché dovrei andare da qualche parte?" Ritira le mani, ma le infila in tasca questa volta. Abbassa lo sguardo e per incrociarlo di nuovo sono costretta a chinarmi in avanti poggiando i gomiti sulle ginocchia e il mento tra le mani. Inarco un sopracciglio a metà tra l'incredulo e il divertito. "Perché dovresti rimanere? Sei nella tana del lupo dopotutto."
"Beh, dipende. Potrei avere avuto il compito di conquistare la tua fiducia per poter spiare ogni tua mossa. Oppure prima o poi ti accoltellerò alle spalle." Comincia ad inventare. Io aggrotto la fronte e arriccio il naso poco convinta in una smorfia che gli strappa un sorriso.
"Nah! Se avessi questi compiti non saresti tenuto a rimanere in questa casa, né a dormire con me, o prenderti cura di me come fai tu. Potresti avere un'altra casa, dove gestire i tuoi loschi affari."  Lui ride.
" Non ci sei mai a casa, potrei gestirli comunque qui i miei loschi affari." Dice cominciando ad arrampicarsi sugli specchi.
"Seriamente?" Trattengo una risata mordendomi il labbro e addrizzando la schiena porto le mani sui fianchi fingendomi offesa. "Pensi che non me ne accorgerei se succedesse qualcosa in questa casa?" Inarco nuovamente il sopracciglio mordicchiandomi la guancia per non ridere.
"Hai vinto! Hai ragione!" Scoppia lui alla fine  in un sorriso esasperato cominciando poi a ridere. Una risata che contagia subito anche me.  Poggio nuovamente i gomiti sulle ginocchia e uso i palmi delle mani per reggere il peso della testa. Mi perdo ad osservarlo ridere e mi rendo conto solo ora di quanto mi piaccia vederlo ridere. Prima che si accorga che lo sto fissando mi raddrizzo e mi alzo in piedi chiudendo il piano.
"Io torno a dormire. Sono sfinita. Tu resti qui?"
"Sì. Resto qui. Percepisco le sensazioni di Alex, il che vuol dire che è qui vicino. Ne approfitto per parlargli." Annuisce per enfatizzare la sua decisione.
"Ok, allora! Buonanotte." Sorrido e comincio ad avviarmi verso le scale. Tutti gli eventi della giornata scorrono come un film nella mia memoria e mi viene in mente un altro dettaglio della giornata appena trascorsa. Mi fermo sul primo scalino prima di girarmi e rendermi conto che Eric è proprio dietro di me.
"In ogni caso, mi è venuta in mente un'altra cosa: se mi stessi tradendo o avessi intenzione di farlo non mi avresti mai comprato il vestito per il ballo d'inverno!" Gli faccio l'occhiolino e ricomincio la scalata.
"Sam?" Mi richiama raggiungendomi dopo un secondo di esitazione. Mi giro incuriosita e sto per chiederli cosa vuole, ma non faccio in tempo a parlare che le sue labbra sono sulle mie. Rispondo al bacio intrecciando le braccia dietro il suo collo finché entrambi non sentiamo scattare la serratura della porta sul retro e non fiutiamo Alex. Mi stacco dal biondo e con la testa gli faccio cenno di raggiungere il ragazzo che sta attraversando la cucina. A malincuore fa come dico e io salgo in camera. Questa volta non perdo nemmeno tempo a cambiarmi. Mi spoglio rapidamente e mi butto sul letto. Non appena la mia testa tocca il cuscino mi addormento, finalmente senza più un sogno.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Where stories live. Discover now