Partenza

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"Non pensi di essere stata un po' troppo dura con tua madre?" chiede Alex quando arriviamo a casa sua dopo una corsa liberatoria tra sgambetti, trappole e risate.

"Forse, ma le passerà, sa che ho ragione. Sabato sarà lei stessa a chiedermi scusa." Dico facendo spallucce lasciando valigia e zaino in sala, seguendolo in camera con il cambio per la notte che poggio sulla scrivania mentre chiacchieriamo. In realtà non sono così sicura che mia madre questa volta mi perdonerà ma in fondo lo spero, e so che lei sa che ho ragione.

Mi siedo sulla scrivania per non sporcagli di terra le lenzuola. Mentre lui si siede sulla sedia.

"Tu la conosci meglio di me. Passando ad argomenti più urgenti: come ci organizziamo per domani? Helen doveva passare a prendermi in macchina alle 6 ma potrebbe arrivare prima per fare colazione insieme. Come le spieghiamo che hai dormito qui con me senza nessun altro in casa?" mi chiede.

"Beh, a meno che non arrivi mentre dormiamo possiamo dirle che sono arrivata un po' prima perché avevo bisogno di un passaggio e tu mi avevi detto che sarebbe venuta a prenderti Helen e che sarei potuta venire con voi." Dico semplicemente giocando con il bastone lanciandolo in aria.

"Buona idea. Quando vuoi sei propri un genio!" dice ironicamente. Io gli lancio l'arma ridendo e lui la prende al volo all'ultimo secondo prima che gli finisca in testa.

"Sacrilegio! Hai appena attentato alla mia vita! La luna si vendicherà per questo tuo gesto!" tenta di fare una faccia scandalizzata, ma scoppia a ridere anche lui.

"Ok, io proporrei di lavarci e struccarci sta sera evitando di farlo anche domani. La camera degli ospiti è già pronta se ti vuoi sistemare di là." Lo ringrazio e vado a darmi una ripulita. Piego il vestito  quando lo levo per entrare in doccia e solo allora realizzo che non ho mai preso il diario dell'antenato di Marcus e Gideon. Che sciocca.

Quando finisco di lavarmi e asciugarmi i capelli, finalmente libera dal trucco, metto la mia camicia da notte che consiste in una vecchia camicia di flanella a scacchi di mio padre e vado nella camera degli ospiti passando prima da camera di Alex.

Busso alla sua porta e aspetto che mi dia il permesso di entrare, io apro solo parzialmente la porta affacciandomi per dargli la buona notte e lui è seduto per terra: ha le guance rigate dalle lacrime ed in mano dei fogli.

"Alex..." dico andando ad abbracciarlo. Lui nasconde il volto nell'incavo del collo e comincia a singhiozzare di nuovo. Gli accarezzo i capelli dolcemente.

"È per tua madre?" chiedo

"La odio, mi ha abbandonato quando ero piccolo lasciandomi questa lettera in cui dice che mi sta abbandonando perché crede che io sia troppo cagionevole di salute e che non potrei mai esserle utile per i suoi scopi, mi dice di ripiangere di avermi messo al mondo e ora torna qui e minaccia tutta la tua famiglia per riavermi? Riavere me, il suo scarto, capisci? Perché? Perché il suo figlio prediletto è morto e usa la scusa del voglio renderti più forte, come se la cosa possa ammaliarmi. Mi fa una rabbia. Non avevo mai letto questa lettera prima d'ora, non avevo mai voluto farlo mi piaceva pensare che lei avesse scritto cose dolci, del tipo voglio offrirti l'opportunità di avere un futuro migliore di quello che avresti potuto avere con me o cose del genere, ma dopo sta sera dovevo sapere cosa aveva scritto e perché mi rivuole così disperatamente. Ma si può anche togliere dalla testa che io possa andare con una come lei!"

"Pensavi di andare a cercarla e consegnarti a lei senza dire niente, se avessi trovato scritto ciò che pensavi?"  lui annuisce sulla mia spalla.

"Lo sai, che te lo avrei impedito comunque, vero?" dico sdrammatizzando un po' tentando di alleggerire un po' il timbro della mia voce. Lo sento ridere piano tra i singhiozzi

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora