Ti presento i miei

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Entro in camera di Alex. È piena di disegni di paesaggi naturali e di città che io non ho mai visto.

"Devi aver viaggiato parecchio." Dico osservando un disegno della torre Eiffel. Lui si gira ad osservarmi.

"Ah, quelli. No, non ci sono mai stato, ma sono tutti i posti che mi piacerebbe visitare un giorno. E che non potrò vedere se tu mi fai ammazzare prima." Mi lancia una frecciatina. Io gli faccio una smorfia.

"Non ti chiedo di venire con me. Puoi anche non farlo! Prima parlavo al plurale ma intendevo che la nostra specie ha il dovere di intervenire. Non ho mai detto che ti avrei obbligato a venire con me." gli dico quasi sdraiandomi sulla sedia accanto alla sua voltandomi a guardarlo. Lui mi osserva interdetto.

"E lasciarti affrontare da sola quella bestia? Anche se starai con tutto il tuo branco non ti lascerò comunque andare, non senza di me. Dopotutto mi hai chiesto di unirmi a voi, non ricordi?" mi dice dolcemente tirandomi giù un lembo della gonna che mi lasciava mezza coscia scoperta. Mi siedo composta continuando a fissarlo. Lui mi imita e poi prende un libro.

"Proprio non vuoi lasciar perdere vero?" Mi chiede lui un'ultima volta. Quasi rassegnato.

"Nope."

"Bene, vorrà dire che sarò la tua ombra. Non stavo scherzando prima. Ti starò appiccicato e ti eviterò di fare sciocchezze, anche a costo di farti litigare ancora di più con Helen e di farmela nemica." Dichiara il ragazzo dagli occhi di ghiaccio. Io mi sporgo verso di lui e gli do un bacio sulla guancia. "Grazie." Lui annuisce imbarazzato.

Cominciamo a ripetere storia. Gli spiego fin dove siamo arrivati con il programma e poi mentre lui ripete per vedere se ha capito sentiamo la porta dell'ingresso che si apre.

I miei capelli troppo lunghi e appena lavati, mi stanno dando il tormento ma non riesco a legarli con una mano sola perciò li tendo alzati con la mano libera, lasciandoli cadere di tanto in tanto per far riposare il braccio.

"Sai intrecciare i capelli?" Sbotto alla fine cogliendolo di sorpresa. Lui annuisce e io gli porgo un elastico guardandolo con i miei occhi da cucciolo migliori. Lui si mette a ridere e si mette dietro di me per farmi la treccia mentre continua a raccontarmi gli eventi della seconda rivoluzione industriale. In quel momento sentiamo bussare e vediamo la signora Finnis fare capolino sulla porta. Alex finisce di bloccarmi la treccia con l'elastico e la saluta: "Salve signora Finnis!" Diciamo in coro

Lei ci sorride: "Ciao ragazzi! Scusate se vi interrompo, volevo salutarvi!"

"Oh, non si preoccupi, stavamo ripetendo per la seconda volta la rivoluzione industriale. Molto piacere comunque, sono Samantha Moon. La ringrazio per la sua ospitalità." Le dico sorridendo e porgendole la mano sana che lei stringe.

"Ma ci mancherebbe cara! Sono contenta che Alex si stia integrando e mi fa piacere conoscere i suoi amici, vado a preparare la cena, spero che ti piaccia la cucina vegetariana." Mi dice sorridendo, io sorrido entusiasta. Non è vero, odio le verdure, ma mi dispiace deluderla. Alex ride sotto i baffi. E la signora Finnis esce dalla stanza, ma prima mi chiede di chiamarla Eleanor.

Continuiamo a studiare per un'altra ora poi veniamo chiamati per raggiungerli a tavola. Lì incontro il signor Finnis che mi chiede di chiamarlo Adam e il loro figlio biologico di 8 anni: Matthew. Mentre mangiamo notano che ho difficoltà a tagliare le verdure con una sola mano e rimproverano Il figlio acquisito perché non mi aiuta a tagliare il cibo.

"Poteva anche chiedere, sta facendo la timida perché si vergogna a chiedere aiuto." Io gli faccio la linguaccia. Adam ride e mi chiede: "Cosa ti è successo al braccio? Se posso chiedere" Io guardo interdetta Alex

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora