Luna nuova

1.4K 52 10
                                    

Questo è il pomeriggio più bello della mia vita da tempo. Fare l'amore con Eric è la cosa più intensa e piacevole che io abbia mai provato. Mi sento amata, protetta, apprezzata per quello che sono. Non mi sento usata, né tantomeno inadeguata. Non mi sento un oggetto da buttare via dopo l'uso come mi sentivo durante le mie esperienze passate con Mark. Sarà la settima volta che ricominciamo ogni volta alternandoci per condurre il gioco. Al momento io sono sopra di lui ed i nostri bacini si muovono allo stesso ritmo. Per l'ennesima volta quando entrambi raggiungiamo l'apice del piacere nessuno dei due riesce a controllare completamente la trasformazione e mentre io mi infilzo i palmi con gli artigli lui li infilza nelle lenzuola che tiene tra le sue mani e le mie cosce per evitare di infilzarmi le gambe come la prima volta. Nonostante ciò dei piccoli rivoli di sangue cadono dai nuovi graffi sulle gambe. Mi chino per raggiungere la sua bocca e ci baciamo come se le labbra l'uno dell'altra fossero la cosa più preziosa e dolce che abbiamo. Le sue dita risalgono leggere lungo la mia schiena facendomi il solletico. Mi sollevo da lui sentendomi improvvisamente vuota e mi sdraio accanto a lui con la testa sulla sua spalla beandomi del calore della sua pelle e delle sensazioni che ancora pervadono il mio corpo. Non abbiamo usato protezioni a nostro rischio e pericolo anche se io prendo la pillola e oggi avevo il ciclo. Rimaniamo per qualche minuto in quella posizione a riprendere fiato, baciandoci di tanto in tanto. Siamo completamente sudati e le lenzuola ormai tagliuzzate e ricoperte di sangue sono ormai da buttare. Alzo la testa e guardo l'ora sull'orologio sul comodino.
"Oddio sono già le 18.30!" Esclamo mettendomi una mano sugli occhi lasciandomi ricadere sul letto. Lo sento ridere.
"Che c'è? Ti dispiace che le danze debbano finire qui?" Mi canzona lui prendendomi per i fianchi e riportandomi a cavalcioni sul suo addome per potermi guardare meglio in viso.
"Vorresti dirmi che sono l'unica?" Inarco il sopracciglio divertita avvertendo la sua erezione farsi di nuovo insistente.
"Touché! In mia discolpa posso dire che tu sei maledettamente sexy e brava a letto tanto che se potessi continuerei fino a domani mattina?" La sua voce si è abbassata di qualche tono e le sue mani mi accarezzano la schiena entrambe le cose mi spingerebbero ad accontentarlo ma chiudendo un istante gli occhi riprendo il controllo sul mio corpo.
"Ma davvero?" Inarco il sopracciglio divertita sporgendomi verso di lui. Lui si limita ad annuire ed il suo naso solletica il mio vista la vicinanza dei nostri volti. Mi perdo in quegli occhi oltreoceano e sto per cedere alla sua supplica ancora una volta, ma tra meno di un'ora lui dovrà essere nella foresta io dovrò allenare il cacciatore. Entrambi abbiamo bisogno delle nostre piene facoltà mentali e ho come l'impressione che se cedessi ora nessuno dei due sarebbe ancora più così lucido. Gli do' un ultimo bacio e poi mi alzo trascinandolo fuori dal letto ridendo. Lui prova a ribellarsi ma alla fine cede.
"Sei una guasta feste!" Mi prende in giro.
"Vorrei ancora avere un ragazzo domani mattina, mi dispiace." Dico dandogli un bacio a stampo mentre mi rivesto per andare in camera mia a prendere dei vestiti puliti prima di andare a lavarmi.
"Quindi ora sono il tuo ragazzo?" Mi chiede sorridendo canzonatorio.
"Pensavo fosse chiaro, no?" Dico indicando con gli occhi il letto sfatto prima di uscire dalla stanza. Lo sento ridere e sospirare prima di entrare nella mia stanza e mi mordo l'interno della guancia. Venti minuti dopo sono in cucina lavata e vestita a preparare la cena e poco dopo mi raggiunge il biondo adesso decisamente più lucido. Mangiamo guardando la tv e scherzando tra di noi fino alle 19.30 poi lui mi da un bacio e fa per andarsene, ma prima che possa farlo mi volto a guardarlo e lo richiamo.
"Fa attenzione là fuori ok?" Lo supplico sinceramente preoccupata. Lui mi sorride rassicurante e torna indietro per abbracciarmi.
"Lo faccio sempre." Mi da un bacio sulla tempia e prima che possa uscire si gira a guardarmi un'altra volta. "Perché non trasferisci la tua roba in camera mia? Mi pare sciocco continuare ad avere camere separate se dormiamo insieme." Mi suggerisce. Detto questo sta volta se ne va davvero. Io comincio a sparecchiare e vado di sopra a togliere le lenzuola da letto per cambiarle e poi decido di prendere seriamente in considerazione la proposta di Eric. Comincio a svuotare l'armadio dei miei lasciando solo dei vestiti di mia madre che mi vanno e che ho sempre adorato mettendo tutti gli altri in una busta grande ben piegati. Sposto le mie cose dalla mia vecchia camera e mentre metto a posto suona il campanello. Lascio i vestiti mancanti sul letto e scendo al piano di sotto controllando telepaticamente che nella foresta vada tutto bene.
"Buonasera! Pronto al massacro?" Accolgo il ragazzo alla mia porta che mi lancia un'occhiataccia.
"Spiritosa! Sei più allegra del solito, cosa è successo?" Mi scruta attentamente e io arrossisco involontariamente.
"Niente! Cosa vuoi che sia successo detective!" Dico tentando di nascondere l'imbarazzo.
"Ti conosco Moon. Qualcosa è successo!"
"Anche se fosse? A te che importa?" Borbotto facendogli strada nel cortile sul retro fermandomi ad accendere le luci mentre lui esce.
"Ah beh, a me nulla solo che non ti vedevo così raggiante da un po'!" Confessa quando lo raggiungo. Io rimango interdetta e per nascondere l'imbarazzo comincio a raccogliermi i capelli in una coda.
"Cominciamo? Fai un po' di stretching!" Dico legandomi i capelli in una coda alta mettendomi di fronte a lui. Gli faccio vedere un po' di esercizi e mi rendo subito conto di quanto lui sia negato e legato. Mi metto a ridere quando a gambe divaricate lui non riesca a scendere con la schiena per toccarsi le caviglie. Arriva a malapena ai polpacci.
"Due sono le cose, o sei troppo vecchio per questo oppure stai messo peggio di quanto sospettassi!" Lo prendo in giro mettendomi al suo fianco poggiando entrambe le mani sulla sua schiena per aiutarlo a scenderemo qualche centimetro. Lui comincia ad urlare di dolore come un bambino.
"Oh, andiamo Gideon! Non ci credo che non riesci ad arrivare nemmeno alle caviglie!" Lo prendo in giro ridendo. Decido in quel momento che quell'allenamento avrebbe preso tutta un'altra piega rispetto a come lo avevo pensato all'inizio. Per lui oggi solo esercizi di mobilità.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora