-I will not separate from you-

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Yoongi's POV

È lunedì.


Ieri ho praticamente pensato a se dire di pubblicare quello che mi è successo o no.
È stato snervante, e sapere che altre persone possano sapere mi fa venire i brividi e mi fa vergognare più di quanto faccia già ora.
La cosa strana è che invece che i manager chiamino solo me nel loro ufficio, ma chiamano Tae con me.
Tutto ciò è strano, ma non esitiamo ad andare.


Bussiamo ed entriamo sedendoci davanti a loro come l'ultima volta.
"Salve ragazzi, grazie per essere venuti così puntuali" il manager ci guarda, annuendo. "Vi ho convocati per una cosa importante" torna serio, fissandoci con uno sguardo quasi cupo.
Salutiamo cordialmente e inizio a parlare io visto che dalle sue parole mi sta salendo l'ansia.
"Per cosa ci avete convocato?".


"L'altro giorno, quando siete venuti qui per quella faccenda, abbiamo visto dei comportamenti strani" e si ferma, quasi per farci capire da soli.
Tae si gira, cercando di non dare molto nell'occhio, per guardarmi.
Guardo lui, che facciamo?
Il biondo cerca di ricomporsi, ed è lui ora a parlare.
"Scusi, puo' spiegarci?" chiede, cordialmente.

"Quegli abbracci, gli sguardi.
Abbiamo percepito qualcosa di inusuale.
Cosa stava succedendo?" spiega, con tono duro.
Mi mordo il labbro inferiore.


"Ecco io e Taehyung..." mi fermo guardandolo ma lui sembra pietrificato dalla paura.
"Non..." non riesco a dire nulla neanche io.

E se ci mandassero via?
Verrebbe fuori un vero casino.
Che devo fare?


"Allora? Stiamo aspettando una risposta" ci dicono con tono duro.
"Non è stato niente.
Siamo fratelli e i fratelli si abbracciano" sputa, il ragazzo accanto a me con coraggio.
"Esattamente" concordo guardandolo cercando di essere convincente.


"Okay, facciamo così.  Vi lasciamo dieci minuti da soli, poi torneremo. Vogliamo la verità" sibilano con tono freddo e distaccato, uscendo.
Tae rimane fermo, immobile.


Mentre appena loro sono usciti mi sono alzato di scatto e ho iniziato a fare avanti e indietro per la stanza mettendomi le mani nei capelli nervoso.


"E' un gran casino" sputa, alzandosi.
Mi raggiunge e mi fa fermare.


"Che c'è Tae?" Sbotto quasi impaurito.
"Cosa facciamo?" chiede, fissando il suo sguardo nel mio.
"Che vuoi fare! È ovvio che sappiano! Siamo spalle contro il muro, siamo rovinati" sbotto.


"Allora glielo diremo apertamente.  Mi spaventa tutto ciò, ma credo sia la cosa più ragionevole" risponde con tono basso, impaurito. "L'unica cosa che si può fare e dirglielo altrimenti sarà peggio se lo tireranno fuori loro" sospiro d'accordo con quello che ha appena detto.

Annuisce, puntando il vuoto con lo sguardo.


"Tae i tuoi lo devono sapere il prima possibile chiaro?" Dico prendendogli la mano.
So che tipi sono i suoi e sarebbe un casino se lo venissero a scoprire da qualcun altro.
"Mhm, sì l-lo so" annuisce, lentamente.
Annuisco.


"E poi penseremo anche i miei".
Non avevo ancora pensato a dirglielo.
Non dovrebbe essere un problema.


Percepisco la sua paura, anzi il suo terrore.
"Hyung-" mi richiama, con voce flebile "E se volessero dividerci? E se non ci permettessero di stare insieme?".


"Lotterò, lotterò con tutte le mie forze. Perché nessuno può separarmi da te. Volente o dolente dovrà andare bene a tutti, io non mi separerò da te." Dico serio.

I'm Afraid, But I Love You | Taegi 愛Where stories live. Discover now