-I'm his boyfriend-

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Taehyung's POV


Oggi è il grande giorno.


Sono davanti allo specchio da almeno dieci minuti. Sto osservando ogni minimo difetto presente sul mio viso.

Ho una sensazione orribile. Ho lo stomaco chiuso e un'ansia che si è impossessata completamente del mio corpo.

Yoongi sarà con me, l'unica cosa positiva in tutto questo.

Staremo tre giorni, gli ultimi tre giorni di pausa che abbiamo in questo periodo e io li sto andando a buttare nel cesso, per creare un grande e bel casino.

Voglio dirglielo, voglio che tutti sappiano quanto io ami quel ragazzo. Ma mi spaventa e non posso farci nulla. "Tae andiamo?"

"Mh? Oh sì, scusami" esco dal bagno, prendendo lo zaino. Vedo lo hyung sorridere leggermente, mentre prende parola "hai un aspetto terribile" dice avvicinandosi, dandomi un piccolo bacio sulle labbra. "Ho una paura assurda hyung, cioè una parte di me mi sta dicendo di scappare a gambe elevate" dico abbassando lo sguardo sul pavimento.

"Non sei costretto a farlo se non vuoi. Non è necessario farlo" dice, cercando di rassicurarmi. "Devo farlo, invece" rispondo alzando lo sguardo. "Ho paura, ma devo." Sorride di nuovo e mi prende la mano "allora andiamo, dai."

"Va bene" annuisco piano.

"Hyung, salutiamo gli altri magari. Ce ne andiamo senza avvisare?" Chiedo sorridendo leggermente. Nessuno sa il perché di questa scappata a Daegu, tranne Jimin che, come al solito capisce tutto al volo.

Li raggiungiamo, sono tutti nella sala davanti alla televisione. "Beh ragazzi ci si vede" dice lo hyung, semplicemente. "Tae, voglio sapere tutto poi" annuisce Jimin. "Ciao ragazzi" lo ignoro, girandomi e andando verso l'entrata.

Prendiamo la macchina e sistemiamo tutto nel bagagliaio. "Tu pensa alla musica e a rilassarti, io guido" dice, mettendo in moto. "Non saprò mai come ringraziarti" sospiro "grazie hyung."

"Ripetimelo quando saremo sulla via del ritorno" risponde con un leggero sorriso ironico.

Arriccio le labbra e mi sistemo sul sedile. Abbiamo tre ore di viaggio da affrontare.

Abbiamo portato dietro alcuni dischi di musica che piacciono ad entrambi.

Ogni tanto comincio a cantare, senza rendermene nemmeno conto. Amo la musica, è diventata parte di me. E rimarrà tale per sempre.

[...]

Siamo quasi arrivati. Sono davvero stanco. Lo stress messo insieme ad un viaggio di tre ore credo non vadano molto d'accordo.

Guardo fuori dal finestrino, riconoscendo il posto.

Brividi.

Ho paura. Chiamatemi codardo, ma.è così.

"Rilassati, ci sono io con te" dice cercando di rassicurarmi. "Sì, lo... lo so" annuisco. "Ti ricordi dov'è casa mia? Ci siamo venuti una volta, l'anno scorso, se non ricordo male." Annuisce.

In poco tempo arriviamo. Lo hyung parcheggia la macchina e scendiamo.

Mi guardo attorno, mi mancava davvero tanto questo posto, ma ci sarei voluto tornare quando fossi stato più sereno.

"Figlio mio" mia madre mi abbraccia, stringendomi a sé. "Mi sei mancato così tanto!"

Mio padre si avvicina allo hyung, salutandolo mentre mia madre è intenta a chiedermi quanto io mangi o quanto riposi. "Venite dentro, dai ragazzi!"

"Oppa!" Sento urlare mia sorella dalle scale, seguita da mio fratello.

"Hyung sei tornato!" Mi abbracciano tutti e due. "Mi sei mancato cosi tanto oppa" mi dice la piccola. "Anche voi ragazzi" sorrido, spettinando entrambi.

Poco dopo si accorgono dello hyung e lo salutano felici.

Sorrido allo hyung, vedendo che si sta trovando in imbarazzo. "Ragazzi, non siete stanchi? Andate di sopra a riposarvi" ci dice cordialmente mia madre "te la ricordi la strada per andare in camera tua?" Chiede con tono divertito. "Divertente, perché non dovrei" sbuffo.

"Vieni hyung" lo prendo per il polso trascinandolo via.

I'm Afraid, But I Love You | Taegi 愛Where stories live. Discover now