Capitolo 4 - L' INCONTRO - Parte 1

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GIULIO POV
Mi sono svegliato prima che la sveglia suonasse, era presto e sono sceso a fare due giri di corsa. Ho fatto la doccia e stranamente mi sono ritrovato a capire se era meglio indossare la giacca blu o la giacca a quadri sulla camicia bianca con sotto il mio jeans scuro. Non mettevo un abito dalla prima comunione, di solito indossavo un maglione o una felpa sopra i soliti jeans e le mie sneakers bianche e raramente mettevo la giacca: era strettamente consigliata solo per le riunioni importanti.
Oggi nonostante non avessi riunioni importanti, fissavo le giacche posate sul letto.
<Al diavolo!>mi dissi, presi quella di destra e la infilai; non potevo essere così nervoso senza un valido motivo e l'incontro ..."forse"... con la sconosciuta della fotocopiatrice non era un motivo molto valido! Presi il casco, inforcai il mio bolide su due ruote e mi persi nel traffico.
Arrivai comunque in anticipo a lavoro, non erano neppure le nove; anche Matteo sicuramente era in anticipo al suo incontro con i Keller, sorrisi pensando che il mio incontro sarebbe potuto diventare molto più interessante. Mi chiusi nel mio ufficio e aspettai. Prima o poi 'Lei' avrebbe bussato.

CLAUDIA POV
Ho spento la sveglia una decina di volte prima di riuscire ad alzarmi. Ieri sera, finito l'aperitivo, abbiamo fatto un giro; poi a casa, con la testa un po' brilla ho raccontato a Luisa della figura di merda davanti alla fotocopiatrice. La sua risposta è stata "non dico che dovevi saltargli addosso, vista la descrizione che mi hai fatto, ma davanti ad un figo così tu sei scappata senza nemmeno presentarti!!!non è che piovono fighi dal cielo tutti i giorni!!!"concludendo "sei la solita cretina!" La conversazione si è prolungata fino a tardi ed ora mi sento un bradipo.
Luisa urla il mio nome dalla cucina "alzati pigrona! Il caffè è caldo!se ti sbrighi facciamo un tratto insieme in tram!"
Mi butto giù dal letto, mi lavo in fretta, indosso un pantalone nero, una camicia leggera e una giacca corta, infilo le decollete e arrotolo i capelli a chignon.

"Sei pronta?"

"Mi metto un filo di trucco...ho bisogno di altri 5 minuti"

" è l'ultima volta che ti aspetto! "

" come tutti i giorni! " rispondo sorridendo,  mentre metto su un po' di cc cream, mascara, matita e prendo il rossetto che metterò sul tram.
Saliamo sul tram sempre di corsa. Luisa mi regge lo specchietto mentre cerco di mettere il rossetto...saper disegnare mi aiuta anche in queste occasioni!
Ad un tratto sento lo squillo inconfondibile del mio cellulare, riesco a recuperarlo in fondo alla borsa.
Merda! Il numero della Sirmioni e Associati lampeggia sullo schermo!

Sgrano gli occhi e rispondo decisa.

"Claudia Petrelli? "

"Sì, sono io"

"sono Sabrina, responsabile delle risorse umane della Sirmioni e Associati, la chiamo perché appena arriva si deve recare nell'ufficio del signor Giulio Sirmioni al quarto piano."

"Va bene"

"Buona giornata "

"anche a lei" 

Riattacco il telefono con gli occhi spalancati, Luisa mi guarda e cerca di capirne il motivo. "Maledizione! Uno dei capi vuole vedermi!"

" e tu non sei contenta?"

"A dire il vero non lo so... non so cosa voglia da me!"

"Dai magari è carino! Renditi più presentabile!" E mi sbottona il secondo bottone della camicetta.

" dai Luisa! Considera che avrà 50 anni se suo padre ha lasciato l'azienda ai suoi figli avranno quell'età! Per quanto carino possa essere ha una certa età!"

Luisa mi fa un occhiolino malizioso, si toglie la catenina di Tiffany, me la mette al collo, mi dà un bacio sulla guancia e scende alla sua fermata.
Mancano poco meno di 10 fermate alla Sirmioni e Associati, e quella telefonata mi ha messo addosso un tale nervosismo! non capisco perché uno dei fratelli Sirmioni voglia vedermi! la mia testa fa congetture mentre il tram continua la sua corsa; quando sento squillare il telefono. "Luisa che succede? "

"Scusami Claudia non volevo chiamarti...è che non sapevo chi chiamare e hanno detto che dovevo chiamare qualcuno per forza"

"cosa è successo?Mi stai spaventando!"

"Niente. ..beh... Mi hanno investito!" dice tutto d'un fiato!

" coooooosa!!!????investito???? stai bene?????"

" Sì sì ma credo di essermi rotta una gamba, potresti tornare da me?"

"Certo arrivo subito". Mi catapulto giù dal tram...questa giornata è iniziata proprio male!

Riprendo il tram nel verso opposto e faccio le poche fermate che mi dividono da Luisa. La trovo seduta per terra in mezzo ad alcune persone, poco più in là una ragazzina piange disperata; l'autrice del misfatto, con la sua macchinina senza patente aveva investito Luisa, per fortuna in modo lieve. Ora bisognava aspettare l'ambulanza perché Luisa non riusciva a muovere la gamba. " Claudia, mi dispiace averti fatto tornare, oltretutto sei già in ritardo per il tuo appuntamento!"

"No, non vado da nessuna parte, ti accompagno in ospedale e più tardi andrò a lavoro. Faccio solo una chiamata per avvisare."

" Salve sono Claudia Petrelli avevo un appuntamento con il signor Sirmioni... volevo avvisare che ho avuto un piccolo problema di famiglia e che arriverò prima possibile. "

Non me la sono sentita di lasciare Luisa da sola in ospedale. Come avrebbe detto mio padre "prima la salute!" Purtroppo però la cosa è stata piuttosto lunga, tra le varie radiografie e visite abbiamo perso tutta la mattinata. Luisa mortificata, ha detto che avrebbe fatto di tutto per farsi perdonare e soprattutto che non mi avrebbe più creato problemi. Io in realtà presa da questa storia non avevo più pensato al mio appuntamento alla Sirmioni. Quando arrivo in azienda é quasi l'una, scappo in bagno per darmi una rinfrescata, sono un disastro, prendo l'ascensore, salgo al quarto piano e mi fermo davanti alla porta sulla cui targhetta compare 'dott. Giulio Sirmioni' faccio un grosso respiro e busso. "avanti" sento dall'interno. Mi faccio coraggio e decisa apro la porta. Per poco non mi prende un infarto. Non riesco a crederci Giulio Sirmioni è il ragazzo della fotocopiatrice! sgrano gli occhi e rimango sulla porta finché lui con un sorriso che stenderebbe anche la più casta e pura si alza e mi dice "Claudia, accomodati". Io sono pietrificata. Illuminato dalla luce della vetrata alle sue spalle sembra un Dio. Proprio come mi era sembrato nella penombra della fotocopiatrice! Penso alle parole di Luisa e sfodero il mio miglior sorriso chiudendo la porta.

GIULIO POV

Ho aspettato un paio d'ore, poi mi sono messo a lavorare al computer , non sapevo perché la sconosciuta stesse facendo così tardi o perché proprio non venisse ma non volevo destare sospetti e così ho fatto finta di nulla e non ho chiesto spiegazioni a nessuno. Sono rimasto nel mio ufficio con lo stomaco chiuso e poi mi sono reso conto che forse dovevo chiamare Matteo per dirgli una mezza verità riguardo a questa storia; lui aveva appena finito l'incontro con i Keller e stava per tornare. Un'altra ora dopo, mentre mi stavo quasi appisolando sulla sedia, sento bussare. "avanti" grido con tutta la voce che ho, la porta si spalanca e la vedo. Non so come, ma riconosco il suo tailleur e lo chignon, poi la guardo negli occhi, due occhi scuri bellissimi, esaltati da un neo sotto l'occhio destro. Non riesco a credere che sia lei...spalanco un sorriso e le dico di accomodarsi. Da come sembra a disagio e dal suo sguardo immobile capisco che mi ha riconosciuto. Mi fa un sorriso che mi destabilizza, chiude la porta e si siede davanti a me. 

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now