Capitolo 14 Parte 2

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Mi svegliai presto ma mi forzai a dormire ancora, dopo aver inviato un messaggio alla Sirmioni e Associati per godere di un giorno di ferie. La serata mi aveva provato e dovevo chiarirmi le idee prima di parlare a quei due, con cui avevo rischiato di finire a letto. Quando mi ripresi, era mezzogiorno passato. Indossai un leggings e una felpa, presi dal cassetto il mio vecchio ipod, un regalo di mio padre, e scesi nel parchetto sotto casa a camminare. Il mio ipod mi conosceva alla perfezione, quando spinsi play partì una canzone dei Radiohead:

'Just don't leave
Don't leave
And true love waits...'

Tempo. Dovevo darmi tempo. 

Tempo per conoscerli e capire cosa volessi davvero.

Inspirai ed espirai. Inspirai ed espirai. Camminando a passo veloce.

'Just don't leave
Don't leave
I'm not living
I'm just killing time...'

Camminai per un'ora o poco meno. Tornai a casa e mi feci una doccia. Il mio telefono era rimasto muto. Di certo, nemmeno loro si erano ancora ripresi. Mi cucinai un piatto di pasta al pesto e dopo mi sedetti sul divano, iniziando a ragionare su come gestire la situazione. Ero io quella che doveva prendere in mano la questione, mi ero resa conto che non era fattibile gestirli in contemporanea e che se avessi continuato a vederli un giorno per uno, sarei finita per confondermi maggiormente le idee ed impazzire. 

Non ero il loro giocattolo anzi io dovevo condurre il gioco.

'Ci vediamo alle cinque e mezza all'arco della Pace. Claudia'

Scrissi ad entrambi ed andai a prepararmi. 

GIULIO POV

Mi svegliai con un gran mal di testa, avevo indosso solo i pantaloni e un plaid. Ero a casa di Matteo, in camera sua, sul suo letto. Un attimo dopo mi ricordai il motivo. Girai gli occhi al cielo e scesi dal letto.

"Matteo? Matteo?" chiamai percorrendo il corridoio.

"Sono in cucina" sentii rispondere.

Era in cucina, stava scaldando una padella. 

"Bentornato tra i vivi! Come ti senti? Hai fame?" mi disse guardandomi.

"Ho un gran mal di testa e una gran fame" risposi con la bocca ancora impastata.

"Bene, sto facendo la carbonara...come la faceva mamma, ti rimetterà in sesto!" e mi guardò sorridendo.

Ricambiai il sorriso, pensando al profumo della carbonara che da buona romana ci faceva nostra madre e che da piccoli ci aveva insegnato; e  a quanto mi facesse piacere quando Matteo si comportava da fratello maggiore e si prendeva cura di me. Subito dopo guardai l'orologio digitale del forno.

"Ma sono le tre!?" chiesi sbalordito.

"sì, è quasi pronto, tranquillo" rispose continuando a mescolare.

Mi sedetti e mi fermai a pensare alla sera prima...ma Claudia? dov'era finita? ricordo che era andata in bagno e poi?

"Matteo, ma Claudia dov'è? cioè ad un certo punto si era creata una situazione strana e lei è andata in bagno e..." non feci in tempo a finire.

"E' scappata, letteralmente, sicuramente ha inviato lo stesso messaggio anche a te"

Mi alzai, andai a recuperare il telefono e lessi il messaggio. 

" Cazzo! L' abbiamo spaventata!"dissi a voce alta.

"Pensi che non vorrà più vederci?"

Guardai Matteo "Cazzo, spero di no!"gli risposi pensando che avevo fatto l'ennesima cazzata.

In quel momento sentimmo trillare i telefoni e ci guardammo.

'Ci vediamo alle cinque e mezza all'arco della Pace. Claudia'

Non commentammo. Matteo scolò la pasta ed io apparecchiai.

(..............)

Erano le cinque e mezza puntuali ed eravamo sul luogo dell' appuntamento. Eravamo venuti con la macchina di Matteo e non avevamo parlato affatto, penso che entrambi fossimo terrorizzati da quello che ci avrebbe detto Claudia. 

Ad un tratto la vedemmo, bella come sempre: jeans strappati, una giacca lunga a quadri e ai piedi un paio di converse rosse come la sciarpa che le avvolgeva il collo. Aveva i capelli legati e sorrideva leggermente.

"Ciao,come state?"disse non appena ci fu di fronte.

"Bene, tu ?" rispondemmo all'unisono.

"Bene, almeno con le idee più chiare di ieri" tuonò e io e Matteo restammo impietriti.

"Lasciatemi parlare senza interrompere, per favore. Quello che è successo o non è successo ieri sera, mi ha fatto capire che dobbiamo chiarire alcune cose. Ci siamo lasciati prendere dall'alcool ma io non sono quel genere di donna; non vado a letto con il primo che capita, né da sobria né tanto meno da brilla e non mi interessano le cose a tre. Per cui se entrambi siete ancora interessati a conoscermi passerò una settimana intera con uno e la settimana dopo con l' altro, senza intromissioni. Vedervi contemporaneamente, o un'ora prima uno, e un'ora dopo l'altro, mi confonde ulteriormente. Allora?" disse senza nemmeno respirare.

"Se questo può servire a farti scegliere , per me va bene....e comunque scusa per ieri sera, ero leggermente ubriaco"risposi subito io, guardandola e sperando che Matteo orgoglioso com'era non avrebbe preso ordini da una donna e le avrebbe risposto di no.

"Sono d'accordo. Non so se una settimana ti basterà ma per adesso va bene" sentii rispondere invece.

Mi sbagliavo. Eravamo fottuti. Eravamo disposti a tutto per lei.

CLAUDIA POV

Entrambi avevano accettato le mie condizioni. Mi guardavano fisso con lo sguardo tra l' incredulo e lo spaventato. Io mi sentii intimorita da quegli sguardi ma non lo diedi a vedere. Anzi, continuai a dettare legge:

"Voglio vedere il meglio e il peggio di voi, e voglio essere corteggiata ma con semplicità, non voglio niente di eclatante. Per adesso ho stabilito una settimana ma se avrò bisogno di più tempo ce lo daremo."

Ero in attesa di una reazione di sdegno, non potevano davvero acconsentire alle mie richieste senza battere ciglio. Solo un uomo che davvero ci teneva e che era sulla buona strada per innamorarsi avrebbe taciuto. Ma tacquero entrambi. 

Sentii "d'accordo" da uno e "va bene" dall'altro. Non me lo aspettavo. Davvero piacevo loro così tanto??!! Ero sbalordita e compiaciuta. Non pensavo sarebbe stato così facile.

"Di chi è la prima settimana?" disse Matteo di colpo.

"Iniziamo in ordine alfabetico" rispose sorridendo Giulio.

"Non è giusto, meglio tirare a sorte"lo contraddisse Matteo. 

Scoppiai a ridere " serve una monetina? "

"Sì " risposero in coro.

Sgranai gli occhi. Erano seri. 

"Testa per me" disse Giulio. Matteo annuì.

Presi una moneta dalla tasca della borsa e la lanciai in aria. 


Ps vi lascio il link della canzone che ho nominato in questo capitolo ❤

https://www.youtube.com/watch?v=LsJTaMSx3_8

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora