Capitolo 11 - LE CONSEGUENZE - Parte 1

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Avevo sperato che mi corresse dietro. Che bloccasse il portone e me. Che mi baciasse ancora. Ma era Giulio e non lo fece. Io avevo completamente aperto il mio cuore a lui, ero stata sincera; e lui ancora una volta, non mi aveva parlato e aveva alzato un muro.

Lasciai sbattere la porta di casa alle mie spalle, mi tolsi subito la giacca e la camicia che avevano addosso il suo odore e rimasi con il top di raso nero sopra il reggiseno di pizzo. Mi tolsi le scarpe e il pantalone e mi infilai quello del pigiama. Legai i capelli disordinatamente e andai in cucina a mettere su il bollitore. Forse una tisana mi avrebbe calmata.

Il suono del citofono quasi mi spaventò. Corsi sbattendo i piedi nudi sul parquet. Il videocitofono mi mostrò Giulio che si grattava la testa. Non appena vide la luce disse: "Claudia sono io... tanto mi vedi, per favore fammi salire un attimo." Rimasi a guardare per un secondo la sua testa china ma ero troppo felice che fosse tornato e aprii dicendo "terzo piano ". Corsi in camera a prendere un cardigan e quando aprii la porta era già all'ultima rampa , aveva fatto tutte le scale di corsa. Si fermò sulla porta, con un leggero fiatone "posso entrare?" Lo guardai e mi scansai per lasciarlo entrare chiudendo la porta. Mi strinsi nel cardigan con le braccia conserte e aspettai.

"Mi dispiace, non volevo trattarti male, so dove può arrivare mio fratello e non mi sono stupito del suo comportamento ma non sono rimasto indifferente al fatto che tu l'abbia baciato, perché non sono indifferente a te. Per questo voglio che tu mi conosca e io voglio conoscerti e non mi importa se vorrai conoscere meglio anche Matteo, perchè desidero che alla fine tu voglia solo me perché io voglio solo te dal primo istante in cui ti ho vista" e mi accarezzò la guancia con la mano e io mi sciolsi come neve al sole.

Feci un passo avanti e lui appoggiò la fronte alla mia e disse" dimmi qualcosa, ti prego". Ero annegata nei suoi occhi, gli piantai le dita sui bicipiti e dissi solo "baciami". Lui inchiodò le labbra alle mie e piano le socchiuse per far spazio alle nostre lingue che si unirono, le mie mani salirono sul suo collo fino alla nuca, le sue mi strinsero fino a sentire il contatto con il suo corpo poi si infilarono sotto il cardigan e toccarono il raso che le divideva dalla mia pelle. Mi sentii stordita e mi abbandonai a lui. Feci scivolare le mani sul suo petto, poi le passai sulle spalle, cercando di misurare ogni centimetro di lui ma il maglioncino mi rendeva la cosa difficile. Intanto la sua bocca si era spostata nell'incavo del mio collo subito sotto il lobo sinistro, leggeri baci mi rendevano prigioniera, stavo per impazzire quando il fischio del bollitore ci prese di soprassalto!

" cosa diavolo...!!!????" Esclamò turbato.

Io scoppiai a ridere "è solo il bollitore! la vuoi una tisana?"

"fa parte dei preliminari?" rispose ridacchiando.

Lo guardai basita " Giulio!!!"

"Scherzavo dai...prendiamo questa tisana" e si diresse verso la cucina. Si sedette al tavolo mentre io prendevo le bustine e le mettevo nelle tazze. Mi osservava con così tanto ardore da farmi sentire nuda.

" che c'è? "

"sei bella"

Gli sorrisi e poggiai le tazze sul tavolo.

"Siediti qui" disse mentre si batteva le mani sulle ginocchia. Mi sedetti continuando a guardarlo fisso negli occhi. Alzò il braccio sinistro e mi tolse l'elastico lasciando che i capelli mi cadessero sulle spalle " sei bella Claudia " ripeté.

Il mio cervello stava andando in tilt non avevo mai provato un'emozione così e pensai che non avrei più risposto di me se avesse continuato in quel modo. Lasciò scivolare la mano sinistra dietro la schiena e con la mano destra mi accarezzò i capelli poi si fermò sulla spalla, spinse il cardigan e passò il dito sulla bretella del top. "Fammi restare qui, voglio stare così con te fino a domani."

"Ma è già domani"gli risposi ridendo, dato che ormai erano le quattro del mattino.

"Allora resto con molto piacere" disse sorridendo e iniziò a baciarmi con la sua solita dolcezza che in pochi secondi divenne passione. Iniziammo ad avvinghiarci l'uno all' altro con desiderio; ma quando sentii le sue mani sulla pelle nuda subito sotto l'elastico del reggiseno sobbalzai e gliele spostai. Lui contrariato disse:

"Vedo che riesci a bloccare solo me!!!"

"Cosa vuoi dire, scusa??"lo interruppi io.

"Che se ci fosse stato Matteo di certo l'avresti fatto continuare, come con il bacio, no?" rispose come un fulmine.

Mi alzai di scatto e mi spostai all' ingresso aprendo il portone. "Esci!"gridai "Giulio, esci!!!"

Si alzò sospirando e mi raggiunse "...Scusa Claudia, io..."

Ma non gli permisi di continuare "Poichè pensi che sia una gara con Matteo e che io sia il tuo trofeo, questa è la porta. Hai bisogno di dormire ed è meglio che torni a casa tua "decretai fissandolo con gli occhi accesi di rabbia.

"...non era mia intenzione...io....scusami..."mi guardò un attimo, poi varcò la soglia e scese in fretta le scale.

Chiusi il portone e vi appoggiai la testa. Questo da lui non me lo sarei aspettata. Le cose iniziavano a diventare insostenibili. Poi ad un tratto mi soffermai sulle sue parole: se ci fosse stato Matteo l' avrei fermato?

Ovvio che l' avrei fermato. Dopo la mia prima rovinosa esperienza, non volevo fare sesso solo per la voglia di farlo, volevo conoscere quella persona, sentirla fino a restare senza fiato e al momento, non conoscevo affatto nessuno dei due e quindi non era il momento giusto.

Guardai le tazze sul tavolo, spensi la luce e andai in camera.



Vivi e Ama ©  #Wattys2019.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن