Capitolo 4 Parte 3

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MATTEO POV

Tra l'attesa all'hotel, l'attesa all'aeroporto internazionale di Ginevra, l'attesa a Linate, sono arrivato in azienda che erano da poco passate le sette. Alla reception mi accoglie una delle segretarie: " Buonasera, signor Sirmioni !"

" buonasera Giorgia! potrebbe chiamare mio fratello Giulio?"

Passano alcuni secondi "Nel suo ufficio non risponde "

" credevo mi aspettasse, non importa, lo chiamerò io al cellulare. Grazie, a domani."

"No, aspetti!c'è un messaggio per lei da parte di Anna, l'altra segretaria, un attimo che glielo do" Mi porge un biglietto su cui leggo ' per il Sig. Sirmioni - Claudia Petrelli ha avuto un contrattempo e la raggiungerà prima possibile '. Non ricordavo di avere appuntamenti oggi e questo nome mi è completamente sconosciuto.

"Grazie, vista l'ora credo che incontrerò domani la signora Petrelli, buona serata"

" arrivederci ". 

Esco mentre il cellulare di Giulio squilla a vuoto e poi si attacca la segreteria. ' Giulio, sono Matteo, speravo di incontrarti in azienda. Se sei a casa, chiamami che passo da te.' <Chissà cosa diavolo sta facendo e ha il telefono spento!> Chiamo un taxi ma non sono affatto stanco, credo che farò un'ora di palestra prima di tornare a casa.

GIULIO POV

Mentre giudavo, avevo tenuto a bada i miei pensieri su di lei, di cui sentivo il respiro sul collo; focalizzandomi solo sulla strada. Ora, fuori dal policlinico, aspettavo che Claudia tornasse. Lo stomaco iniziava a farmi male dalla fame, non avevo mangiato nulla ed ora che la tensione si era allentata, sentivo solo il vuoto della mia pancia. Presi il telefono per cercare un posto nelle vicinanze dove andare a mangiare, magari insieme a lei, ma mi accorsi che era spento, completamente scarico. Merda! Dovevo sperare che scendesse presto, era salita da una mezz'ora e fra poco avrebbero chiuso la porta ai visitatori. Appoggiai i gomiti sulla moto e affondai il mento nelle mani.


CLAUDIA POV 

Il percorso in moto mi era sembrato infinito, sentivo solo il suo calore e il suo profumo e non pensavo a nulla. Quando la moto si fermò e lo sentii parlare, mi svegliai da un sogno. Scesi in fretta, gli porsi il casco e lo ringraziai. Lui ha risposto "ti aspetto " con un sorriso dei suoi. In ascensore era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. Quando sono entrata in camera di Luisa, i suoi occhi si sono illuminati: " pensavo non venissi più!!! "

"te l'avevo promesso! È stata una giornata bella movimentata...devo raccontartela "

" ciao eh!" Mi sono girata verso destra da cui proveniva la voce.

"ciao Francesco, scusa non ti avevo visto"

"è venuto a farmi un po' di compagnia e ha saputo già la notizia". Ho fulminato con gli occhi Luisa pensando gli avesse raccontato tutte le mie confidenze.

"non pensare male!i controlli sono finiti, è tutto apposto, domani mi dimettono ma poiché ho una gamba ingessata e non voglio essere di peso a nessuno, tanto meno a te, torno a Conegliano dai miei per un po'. Mi accompagna Francesco domani."

Non mi aspettavo questa notizia. Sono rimasta spiazzata, mi sono intristita e ho solo detto "mi dispiace che tu te ne vada, sai che potevi contare su di me"

"Dai che tornerò prestissimo! "Mi ha detto tirandomi a sé e stringendomi! Francesco si godeva la scena, più che altro fissava Luisa con lo sguardo in adorazione...possibile che non mi fossi mai accorta di nulla?ero sempre stata convinta che, come si vociferava nel nostro paese, Francesco fosse innamorato di me e che il suo starmi vicino nel momento più difficile della mia vita e le sue battutine ne fossero la prova. Forse mi ero sbagliata, forse gli era passata, fatto sta che non mi aveva mai guardato così.  Rimase con lei con la scusa di dover organizzare la partenza dell'indomani nonostante una voce avesse decretato la fine delle visite.  

Alla domanda di Luisa su cosa volesse il capo, avevo solo risposto che mi aveva dato l'opportunità per un lavoro importante. Sorridendo avevo omesso che il mio capo, il più figo dei capi al mondo, un principe moderno, mi aspettava giù per portarmi via su quello che non era affatto un cavallo bianco! Non vedevo l'ora di rivederlo. 

Non appena mi vide arrivare si sollevò dalla moto e mi disse "tutto bene? "

"Sì sì, Luisa sta bene"

"Senti volevo dirti che sto morendo di fame, oggi non ho pranzato, perché mi sono fatto prendere dal lavoro" e dopo una breve pausa "e mi farebbe piacere se mangiassimo qualcosa insieme." Concluse con uno dei suoi sorrisi a cui ero già totalmente incapace di resistere.

"Ora che mi ci fai pensare, ho anch'io una voragine nello stomaco...pizza?" Risposi senza staccare gli occhi dai suoi.

"andiamo!ma devi dirmi dove, che il mio telefono è morto! "

" decido io allora!"

Rispose con un cenno della testa e mi porse il casco.  

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now