Capitolo 10 Parte 2

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Abbiamo lavorato per tutto il pomeriggio. In mezzo a tutta quella gente che era con noi e con tutto il lavoro da fare, mi sono resa conto che non sarei mai riuscita a parlare con Giulio, con calma; per cui non appena ho avuto pochi secondi con lui, lontano da orecchie indiscrete, ho subito tirato fuori l' argomento, dicendogli che ovviamente l'ora del nostro appuntamento era da cambiare. Lui ha risposto solo che la cosa sarebbe andata per le lunghe. Rimaneva sulle sue, non prendeva una posizione; ma io non volevo lasciare questa situazione in sospeso, avevo bisogno di chiarire, allora mi giocai il tutto per tutto.

"Credo che avrò bisogno di un passaggio a casa, dato che finiremo molto tardi" dissi velocemente.

Mi guardò tra lo scioccato e il divertito e ribattè "non eri tu, quella che aveva paura della moto?"

"No, non ho paura... è che non mi piace" Risposi con una risatina nervosa.

Trattenne una risata poi disse " se lo dici tu! Comunque posso lasciare la moto in garage ed accompagnarti in taxi. Farebbe piuttosto freddo in moto."

Si preoccupava per me e questo mi colpì, avrei voluto stringergli le braccia al collo!ma mi accontentai di tuffarmi nei suoi occhi scuri dicendo "Penso sia meglio, grazie".

Lui sorrise e finalmente rividi quel sorriso di cui ero ormai, dipendente.

GIULIO POV

Avevamo ordinato delle pizze ed avevamo cenato in sala riunioni per non perdere nemmeno un attimo. Matteo aveva chiamato un paio di volte per chiedere a che punto fossimo; loro erano sul punto di finire. Oramai erano quasi le tre del mattino e il lavoro del gruppo di grafica era quasi terminato. Domani avrei dovuto fare solo dei piccoli aggiustamenti da solo. I ragazzi iniziarono mano, mano ad andare via. Restammo solo io e Claudia e chiamai il taxi. Mi aveva chiesto di accompagnarla a casa. Aspettavo da molto di restare da solo con lei ed ora ero nervoso. Scendemmo in strada ad aspettare.

"Stai tremando?!" la vidi rabbrividire sotto la sua giacca leggera.

"No, era solo un brivido" mi disse tranquillamente. Avevo un maglioncino sopra la mia solita t-shirt e il giubbotto con cui ero venuto in moto non mi serviva. Me lo tolsi e glielo appoggiai sulle spalle.

"Cerchiamo di sistemare i tuoi brividi allora" le dissi sorridendo. Mi guardò e con un filo di voce disse "Grazie" stringendosi nel giubbotto che le andava enorme. Salimmo in taxi , lei diede l'indirizzo e subito dopo si voltò verso di me, fece un grosso sospiro e iniziò:

"Giulio, il tuo bacio è stato inaspettato, mi sono sentita un pochino in soggezione perchè sei e rimani il mio capo... ma mi ha fatto capire che mi piaci e che vorrei conoscerti meglio, al di là della Sirmioni e Associati".

Era stata sicura e diretta come sempre. Io al contrario mi sentivo impacciato e non riuscii a dire nemmeno una parola. Lei continuava a fissarmi aspettando una risposta allora mi avvicinai e la baciai dolcemente sulle labbra per pochi secondi.

"Fuori dalla società non sono il tuo capo e anche tu mi piaci, davvero" . Non riuscii a finire la frase che lei mi prese il viso tra le mani e iniziò a baciarmi piano. Poi con delicatezza sentii la sua lingua infiltrarsi nella mia bocca e smisi di pensare. Aveva preso l' iniziativa e non mi dispiaceva, anzi, le sue mani si impigliarono nei miei capelli e le mie la strinsero più forte mentre le nostre lingue si avvolgevano e si rincorrevano più volte. Ma lei d'un tratto si staccò. Si accarezzò la fronte e il viso e tutto d'un fiato disse :

"Voglio essere completamente sincera con te, per cui devo dirti un'altra cosa prima. Matteo ieri sera è passato da me per invitarmi a cena, io ho declinato l'invito ma quando sono rientrata nel portone per andare via, mi è corso dietro e mi ha baciata".

Deglutii, la fissai e poi girai lo sguardo. Non ero sconvolto, sapevo come era fatto Matteo e sapevo che una cena non gli sarebbe bastata, prima o poi l' avrebbe baciata. Ma lei? Presi fiato e guardandola negli occhi dissi: "E tu? tu l' hai baciato?"

"Vuoi sapere se gli ho tirato uno schiaffo o l' ho spinto via? No, non l' ho fatto... e non so perchè" rispose fissandomi.

"Non sai perchè?! Probabilmente ti piace! Ecco perchè! !!Mi hai detto pochi minuti fa che ti piaccio io!?O sbaglio?"replicai sollevando il tono di voce.

"Non sbagli... Giulio tu mi piaci, te lo ripeto..."ribattè lei calma.

Mi passai le mani tra i capelli e cercai di tornare in me "Questa situazione non ha senso.....quindi ti piace anche lui se non hai rifiutato il suo bacio!!!"incalzai a voce più bassa.

"Non lo so, non ci sto capendo nulla, non vi conosco abbastanza per capire cosa voglio" rispose quasi irritata.

"Signori siamo arrivati" disse il taxista interrompendo la nostra animata conversazione.

"Sei arrivata...buonanotte" le dissi fissandola, freddamente. Mi guardò senza dire nulla, si tolse il mio giubbotto e scese dal taxi.

La seguii con gli occhi mentre varcava il portone poi comunicai il mio indirizzo al taxista e buttai indietro la testa abbandonandomi sul sedile.

Ripensavo al nostro bellissimo bacio poco prima delle sue parole taglienti come lame. Alla sua assoluta sincerità, alla naturalezza con cui me le aveva dette. In fondo anche io, al momento giusto, non avevo chiarito la situazione con Matteo. Già sapevo che piaceva anche a lui e ora sapevo per certo, che lui non le era indifferente; ma sapevo anche, che anche io, non le ero indifferente. Stavo sbagliando ancora, stavo abbandonando ancora una volta, il campo di battaglia senza combattere; stavo spianando la strada a Matteo.

Fermai il taxi e lo feci tornare indietro. Lo pagai, scesi e cercai il suo nome sul citofono.

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang