Capitolo 38 - IL CUORE -

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"Ciao" disse con tono imbarazzato.

"Ciao" risposi con un groppo in gola.

"Io...mi dispiace...so che avevi le tue ragioni e so che sei l'ultima persona con cui devo incazzarmi...tu...io...non c'entriamo nulla...siamo vittime della stessa rabbia...tuo padre e mio padre...hanno pensato solo a loro stessi quando hanno preso la loro decisione...non hanno pensato a noi...che saremmo rimasti soli..."

Avevo gli occhi gonfi di lacrime e gli buttai le braccia al collo. Lui mi strinse e iniziò a piangere dicendomi all'orecchio "mi dispiace Claudia, mi dispiace...".

Io tra i singhiozzi gli dissi: "Non siamo più soli, siamo insieme, voglio essere parte della tua famiglia..."

Lui mi strinse più forte e mormorò " lo sei già, lo sei già..."

(.................)

La settimana passò in fretta, perchè stetti sempre con Anna e Greta e con Fabio quando tornava dall'officina. Mangiavamo insieme a pranzo e a cena e nonostante mi avessero chiesto di dormire da loro, preferii dormire all'affittacamere. Era già giovedì e domani sarebbe stato il 29 maggio, l' anniversario della morte di mio padre. Poichè era un suicida e non potevo chiedere una messa in sua memoria, sarei andata a sentire la messa del mattino e sarebbe stata come se fosse per lui.

Il venerdì entrai in chiesa e mi sedetti in uno dei banchi delle ultime file. La messa iniziò ed io ripensai all' anno passato e agli anni che sarebbero passati senza mio padre. Immersa nei pensieri non mi resi conto che qualcuno si era seduto al mio fianco e me ne accorsi solo quando poggiò la sua mano sulla mia. Mi voltai e vidi Fabio sorridermi dolcemente. Gli mimai un grazie con le labbra e iniziai a piangere silenziosamente mentre lui mi teneva la mano e la stringeva. Era bello avere qualcuno accanto in quel momento. Non mi sentii sola. 

Quando uscimmo dalla chiesa gli dissi di nuovo grazie e lui rispose: "So che avevi bisogno di me e sono venuto a sostenerti, sei della famiglia ora". Era anche capitato che la mattina presto eravamo andati insieme al cimitero e avevo scoperto che era lui il 'portatore' di girasoli a mia madre.

E come si fa con un fratello,  gli avevo raccontato del mio Sirmioni e gli avevo chiesto se era possibile non accorgersi dell'amore. Lui aveva risposto: 

"È impossibile non accorgerti di amare qualcuno, dentro di te lo sai già; solo con Anna, il mio cuore aveva fatto le capriole, le viscere mi si erano strette e mi era mancato il respiro. L'amore è una cosa semplice. È dolcezza e chimica, è presenza e libertà. Poi ci si sente sempre inadeguati o troppo volubuli ma il cuore non mente mai...il cuore non si nasconde".

Lui era dolcezza e chimica, presenza e libertà, il mio cuore non si nascondeva più, era pronto a vivere e amare.

A pranzo come sempre ero stata ospite di Anna e Fabio e subito dopo lui mi accompagnò al cimitero. "Oggi resto qui finché non chiude, non vengo a cena, voglio stare un po' da sola" gli dissi, lui capì e mi diede un bacio sulla guancia prima di andarsene.

MATTEO POV 

Era giovedì pomeriggio e stavo finendo la relazione per un incontro che avrei dovuto tenere la settimana successiva. Dovevo inserire la data, aprii il calendario e mi bloccai sul giorno seguente, il 29 maggio.

 < So dov'è!!!!> pensai saltando dalla sedia.

Spensi tutto e mi diressi in fondo al corridoio nell'ufficio di Giulio. 

"Matteo cosa diavolo? "Mi chiese vedendomi entrare come una furia, senza bussare.

"Giulio! so dove si trova Claudia!ne sono certo!"

"Ma cosa blateri, fratello!?"

"È andata da suo padre, vado da lei, cerco un volo o guido fino a domani, ma domani stesso devo essere lì "

"Matteo non ti capisco...suo padre è..."

"Sì, lo so e domani è il suo anniversario"

Si alzò dalla scrivania e mi venne vicino "Se la ami così tanto sicuramente anche lei sentirà lo stesso per te...magari vedi di rintracciare la sua amica e fatti dare almeno qualche dritta per il viaggio!" 

Lo abbracciai e dissi "Giulio. ..io"

"Sono sicuro che è te che sta aspettando...sbrigati!" Gli diedi un altro abbraccio e mi fiondai fuori dalla Sirmioni e Associati.

Andai a casa e preparai in fretta una valigia poi andai a casa sua e il cielo volle che c'era Luisa. 

"Luisa, so che è andata da suo padre, dimmi solo dove posso trovarla"

Lei sorrise compiaciuta poi mi rispose che alloggiava all'unico affittacamere del paese e se non era in spiaggia era al cimitero. Io impostai il navigatore e partii.

Macinai chilometri e feci qualche sosta per riposare, il viaggio era lungo e sarà stato perché ero impaziente di vederla ma sembrò durare il doppio. Arrivai in paese che era primo pomeriggio, andai all'affittacamere ma non c'era, mi affacciai in spiaggia come aveva detto anche il proprietario ma non era lì. Era sicuramente al cimitero. Parcheggiai lì fuori e aspettai le cinque e mezza, l'ora di chiusura. Scesi dal suv e mi appoggiai sperando che uscisse. 

Il sole era ancora alto. Non c'era nessuno, poi la vidi: aveva i capelli arrotolati sulla testa, gli occhiali scuri, una maglietta nera, i jeans leggermente strappati e dei sandali di cuoio. Alzò la testa, mi vide e si bloccò. Io le sorridevo e mi godevo la sua immagine in tutto il suo splendore. Lei fece un altro passo, poi si tolse gli occhiali da sole e si strofinò gli occhi come se non fosse sicura di quello che vedeva o come se avesse visto un fantasma. Io mi sollevai dal suv e feci un passo, lei ne fece un' altro e poco dopo mi corse incontro e io allargai le braccia per accoglierla.


Ps E' lui o non è lui???? Che cosa dirà Claudia? Che cosa succederà?

Questo è il terz'ultimo capitolo e questa trilogia di capitoli è quella che mi ha preso di più mentre la scrivevo...probabilmente perchè siamo giunti alla fine....

spero piaccia anche a voi

😍

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now