Capitolo 28 - GIORNO 3 -

1.2K 149 169
                                    

Avevo passato il resto della sera a raccontare a Luisa i due giorni passati con Matteo. Visibilmente emozionata mi aveva detto:

"Se non ci fossi stata tu, lui sarebbe crollato" ed io non avevo pensato a nient'altro che a lui, a noi.

Arrivai comunque puntuale a lavoro e giunta quasi all' ascensore mi accorsi che Giulio era lì fermo ad aspettarlo ma non feci in tempo a cambiare direzione che mi vide.

"Ciao...io...io sono arrivato più tardi del solito oggi..." disse evidentemente imbarazzato.

"Ciao Giulio...vado a prendere le scale...."

"No, no le prendo io...probabilmente devo lavorare da casa questa settimana..."

Sospirammo all' unisono poi aggiunse prima di andarsene "Ho mandato un messaggio a Matteo ieri sera per sapere come stava, mi ha chiamato e la sua voce era tornata quella di sempre, stava molto meglio, sicuramente il merito è tuo...grazie"

"No...è stata... la lettera di Alessio...sicuramente"

"Sì, me ne ha parlato...buona giornata...ciao..." e abbozzò mezzo sorriso dirigendosi in fretta verso le scale.

Arrivata alla mia scrivania trovai un tulipano bianco con un biglietto: 'Mi sei mancata - M.'

I tulipani bianchi erano i miei fiori preferiti ma quando glielo avevo detto? Non me lo ricordavo assolutamente. Presi il telefono e gli scrissi 'Grazie per il tulipano e il biglietto, ma gradirei non essere distratta sul lavoro' con una faccina sorridente. Rispose con una faccetta che rideva alle lacrime e poi con una con il bacio.

La giornata passò tranquilla e io tornai a casa dove c'erano già Luisa e Francesco, ma di Matteo nessuna notizia. Aspettai le otto e provai a chiamarlo. Non rispose. Mi agitai. Una miriade di immagini brutte mi affollarono la mente e mi sembrò di venire meno. Riprovai a chiamarlo ma senza nessuna risposta. Stavo dando di matto, Luisa cercò di calmarmi ma ero talmente agitata che le risposi male. Quando sentii il campanello, la mia mente aveva già immaginato un poliziotto, un carabiniere o ...

"Claudia apri o no?" disse Luisa svegliandomi dai miei incubi. Aprii la porta sconvolta e quello che vidi fu un mazzo di tulipani bianchi talmente grande da coprire chiunque lo stesse reggendo, poi sentii la sua voce "Potrei avere una mano?"

Lo aiutai ad entrarli in casa sotto gli occhi stupiti di Luisa e Francesco e quando poggiò il mazzo, vidi la sua faccia da schiaffi che sorrideva beatamente.

"Sei un cretino!Ho provato a chiamarti, tu non rispondevi ed io mi sono spaventata da morire!"

"Scusami non è stata colpa mia, volevo farti una sorpresa ma il fioraio ha perso un sacco di tempo e mi ha fatto fare tardi..."

"Non farlo più!" Lo minacciai.

"I fiori?"disse ridendo e avvicinandosi a me "non potrei mai mancare un appuntamento con te" poi mi diede un bacio a stampo "dai cambiati che usciamo...e ricorda il pigiama mi raccomando!" concluse strizzandomi l'occhio. Tutto il nervoso era svanito, l'ansia era sparita, gli feci una linguaccia e lo lasciai alla mercè dei miei amici.

Cercai di prepararmi più velocemente possibile, poi presi una borsa grande e ci infilai i vestiti del lavoro, il necessaire e un pigiamone castigatissimo, altro che babydoll! Quando li raggiunsi erano tutti presi a chiacchierare, Matteo era a suo agio e notai che gli faceva bene stare in compagnia, specialmente dopo quello che era successo pochi giorni prima.

"Ceniamo insieme, che dite?" proposi lasciando tutti un po' spiazzati.

"Dipende da cosa avesse in serbo per te Matteo..." rispose Luisa.

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now