Capitolo 12 Parte 2

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Era domenica e c'era il sole. Avevo poltrito nel letto più del dovuto, poi avevo fatto una lunga doccia, avevo lavato i capelli e li avevo asciugati con cura.

Il telefono non aveva più squillato. Io non avevo risposto a Giulio, nonostante ne avessi voglia. Avevo deciso di aspettare la sua mossa, doveva farsi perdonare. Erano le undici quando sentii il campanello. Non appena fui alla porta riconobbi una voce familiare.

"Aprimi, dai!"

Spalancai la porta e allargai un sorriso: Luisa in tutto il suo splendore mi aspettava a braccia aperte.

"Mi hai chiamata ed io sono corsa da te!"gridò ridendo.

La abbracciai forte "Sono contenta che tu sia qui" e alle sue spalle vidi Francesco sorridere "Ciao Francesco, è bello vedere anche te!"

"Ciao Cla"

"Siamo venuti per passare questa bella domenica insieme, che dici? Andiamo al lago?"disse Luisa entrando e sedendosi.

"Certo che sì!Mi preparo in un baleno e partiamo!"risposi entusiasta.

(............)

Mentre salivo le scale di casa ripensavo alla giornata bellissima che avevo appena passato. Ci eravamo divertiti molto, già sentivo la loro mancanza e poi Luisa e Francesco insieme erano adorabili; lui premurosissimo, lei imbarazzatissima da tante attenzioni. Ero molto felice per loro. Giunta all'ultima rampa alzai la testa e seduto in cima alle scale vidi Giulio.

"Ciao Claudia, ti aspettavo"mi disse quasi seccato.

"Giulio!!!da quanto sei qui??!!!"risposi sbarrando gli occhi.

"Mah...saranno un paio d'ore, avevi il telefono staccato".

In effetti l'avevo spento volontoriamente per non lasciarmi distrarre almeno oggi. "Sì lo so" dissi, infilando la chiave nella porta. Nel frattempo lui si era alzato ed era alle mie spalle.

"Ti chiedo solo dieci minuti per parlare, posso entrare?"

"Prego"risposi senza guardarlo ed entrai in casa. Buttai la borsa sul divano e andai in cucina a prendere dell' acqua. Quando mi sentii abbracciare di spalle. Le sue braccia erano avvolte poco sotto le mie spalle e mi bloccavano le braccia. Iniziò a parlare lentamente nel mio orecchio.

"Scusami, sono un idiota. Sono istintivo...e insicuro... e faccio le cose senza pensare. Ma non voglio perderti, voglio davvero una possibilità. Sono stato chiaro anche con Matteo"

"E ora che conoscete entrambi la situazione?"

"Entambi vogliamo una possibilità... ma non vogliamo metterti in imbarazzo, decidi tu cosa vuoi fare" e allentò la presa con le braccia e io mi potei girare per guardarlo negli occhi.

Mi portai le mani al viso e dissi "Impazzirò...e non so se riuscirò a gestire la situazione...Se vi presentaste qua nello stesso momento per esempio?"

"Dovremmo rispettare un calendario, dici?"e scoppiò a ridere.

"Non c'è proprio nulla di divertente! " Poi d' un tratto "Ma se mi hai aspettato da tutto questo tempo, non hai cenato!!?"

"ehm...no..."

"Sei pazzo!Non ho nemmeno molto in frigo, posso farti un piatto di spaghetti al pomodoro, che dici?" dissi aprendo lo scaffale della pasta.

"Va benissimo, grazie. Posso darti una mano?"

"Prendi i pomodori in frigo e tagliali" . Lo vidi annuire con un sorriso. Lo osservai muoversi nella mia cucina e mi soffermai a pensare a quanto fosse bello vederlo nei miei spazi.

Ma la solita me combinaguai era lì che aspettava il momento giusto.

"Reggi il piatto che ti metto altro sugo" e mentre versavo il sugo sugli spaghetti schizzò sulla sua candida maglietta bianca "Oooo ...Merda!!!" esclamai.

Iniziò a ridere "Dai non importa...la smacchierà la lavanderia!"

"Scherzi! Per una maglietta in lavanderia! Toglila un attimo che provo a lavare subito le macchie" dissi senza ragionare.

Totalmente senza ragionare!

Alzò le braccia e tirò via la maglietta rimanendo a petto nudo. Mi stava per cascare la mascella. Presi la maglietta e corsi in bagno "Vado a pulirla!"

<Sono una stupida!! Completa! Ora ho Giulio mezzo nudo in cucina che si mangia un piatto di spaghetti...> <c'è qualcosa di più sexy??!!> la mia mente divagava pensando ai suoi pettorali e ai suoi addominali scolpiti mentre strofinavo le macchie sulla maglietta <ma davvero ho respinto uno così? sono tutta scema>

"Ei vuoi una mano?"sentii gridare dalla cucina.

"Nono, tranquillo!"mi affrettai a rispondere. Strizzai bene la parte bagnata della maglietta e la appesi al termosifone. Andai in camera e cercai qualcosa di abbastanza largo da coprire tutto quel ben di Dio. Non avevo nulla.

"Claudia???"

<Merda!> pensai. "Arrivo" e mi diressi verso la cucina. Se ne stava seduto con i gomiti appoggiati sul tavolo e il piatto vuoto davanti "Era buonissima, grazie".

Era bello da togliere il fiato... sulla sua spalla destra notai un tatuaggio, che girava dietro la schiena. <Adoro i tatuaggi, specialmente sui ragazzi!Cazzo Claudia smetti di sbavare!!>pensai mentre continuavo a fissarlo.

"Cercavo qualcosa da darti ma non ho nulla per cui ora vado ad asciugarti la maglietta con il phon. " ma ero ipnotizzata dal tatuaggio "Non sapevo avessi un tatuaggio; sembra molto bello!" Era un mandala con molti colori.

"Grazie" si alzò e in un attimo fu davanti a me per mostrarmi il tatuaggio. "Ti piace?"

"Sì, molto, è un mandala vero? E' coloratissimo!"

"Sì, è ispirato a mia madre...sono tutti i suoi colori"

Il cervello mi si staccò in un secondo: "E' meraviglioso...tu sei meraviglioso..." dissi e lo baciai sulle labbra.

"Pensavo non l' avresti fatto più" e mi strinse a sè e io finii con la faccia sul suo petto a respirare il suo odore. "Vorrei tornare indietro all' altra sera...posso restare qui?"disse piano.

Alzai lo sguardo; mi guardava fissa. <come faccio a dirgli di no??!!!>

"Dormi sul divano?!?"risposi con una risatina.

"Solo se abbracciato a te".

Non risposi. Mi staccai, andai ad asciugargli la maglia e gliela portai. Ci sedemmo sul divano e accesi la tv. Presi una coperta e mi accoccolai vicino a lui, mi passò un braccio dietro la spalla e mi strinse più forte. "Sto bene con te" sussurò.

"Anch'io".


Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now