Capitolo 29 - GIORNO 4 -

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Il suono della sveglia mi scosse e mi girai per spegnerla. Matteo non c'era, spalancai gli occhi e lo vidi seduto alla poltrona blu di fronte, che mi osservava. 

"Stai bene?" Gli chiesi mentre cercavo di connettere per riuscire ad alzarmi.

"Sì...solo che mi sono svegliato e non sono riuscito più a dormire..."

Mi alzai e lo raggiunsi, mi inginocchiai davanti  lui e domandai "sei sicuro di stare bene?"

Si grattò la testa e rispose "sì, te l ho detto, i pensieri non mi hanno fatto più dormire...poi se devo dirla tutta non ricordo se ho mai dormito a casa di una donna..."

Non seppi come prendere quell'affermazione, cercai di restare impassibile: "le lasciavi nel bel mezzo della notte?"

"Nel bel mezzo della notte no... ma all'alba sì, non restavo mai..."

La parte più debole di me prese il sopravvento e chiese dispiaciuta "Saresti voluto andare via anche stamattina?"

Lo vidi sorridere appena, per poi dire "No, scema, non vedi che sono rimasto a guardarti dormire?!"

Gli presi il viso tra le mani e gli stampai un bacio "Vieni andiamo a fare colazione!"

In cucina Luisa ci accolse con il suo buongiorno poi mi si accostò e a bassa voce disse "Beh?"

"Beh cosa?"risposi a mezza bocca.

" Ha dormito qui?!! Come è andata?"

"Smettila! Non è successo niente!"cercai di chiudere il discorso.

"Se lo dici tu...l'hai visto bene?! Poi come ti guarda! È un amore!"

"Cosa confabulate? " Chiese Matteo dal tavolo.

"Nulla...Luisa non sa stare zitta nemmeno di mattina..."tagliai corto.

"Claudia hai detto a Luisa che resterai da me...diciamo, sicuramente, da oggi per questi quattro giorni?" disse lui con nochalance.

Rimasi senza parole e lo fissai mentre Luisa rispose ridendo "tienila pure!"

"Simpatica!"poi andai da lui e dissi "allora devi portare la mia borsa, così non la porto dietro in tram..."

"Scusa perché dovresti venire in tram se ci sono io......aaaaaa il cliché del capo che se la fa con l'impiegata..."

"Smettila, sai che non mi piace dare voce ai pettegolezzi...inutili poi" lo canzonai.

Scosse la testa per poi dire "Ti lascio all'isolato prima va bene?!" Annuii e facemmo colazione. 

La stessa cosa facemmo al ritorno. Mentre andavamo a casa sua si fermò a comprare cibo take away. "Non usciamo stasera? "gli domandai.

"Fidati di me, ti piacerà..."

Arrivati a casa sua, mi disse "mettiti comoda, cambiati se vuoi"; io andai in bagno, mi rinfrescai, mi tolsi gli abiti da lavoro e i tacchi e indossai una felpa e un jeans; alla fine nella borsa avevo messo un po' di tutto, sapevo quanto Matteo fosse imprevedibile. Lo vidi prendere dei plaid e il take away e uscire in giardino facendomi segno con la testa di seguirlo. Sistemò i plaid sul prato e si sedette iniziando ad aprire il cibo. 

"Picnic sotto le stelle!" dissi mentre mi sedevo. 

"Sì, spesso mi stendo e guardo le stelle. Alessio ed io, all'ultimo liceo, studiando geografia astronomica ce ne innamorammo e comprammo insieme un telescopio. Ci mettevamo quasi tutte le sere sul suo terrazzo e scrutavamo il cielo. Ci piaceva un sacco. Penso, che ora lo farò più spesso, tra quelle stelle c'è anche lui..."

Lo vidi rattristarsi e cambiai subito discorso: "Muoio di fame.. !"

"Immaginavo" rispose sorridendo.

Mentre mangiavamo ripensai alla sua frase di stamattina: sicuramente non aveva mai dormito a casa di nessuna ma le aveva portate qui, era stato con loro qui. Aveva detto di amarmi ma alla fine ero anch'io una delle tante...

"Chissà quante ne avrà viste questa casa..."

"Mmm?" fece con sguardo interrogativo mentre finiva un boccone.

"Quante donne avrai portato qui..." e lasciai volutamente la frase in sospeso.

"Sinceramente? Nessuna."

"Matteo, dai, credi sia stupida...la tua fama ti precede..."

"Non credo tu sia stupida ma è la verità, nessuna è mai entrata a casa mia. Casa mia è un posto troppo intimo e le donne con cui sono stato erano donne qualunque. Nessuna ha mai meritato di conoscermi a fondo, per lo più la cosa finiva a casa loro prima dell' alba o nel peggiore dei casi beh...con una sveltina." disse pronunciando l'ultima parola a tono basso.

Un brivido mi percorse la schiena "non so che ci faccio qui..."mormorai.

"Cosa?" aggrottò le sopracciglia

"Cosa ci faccio qui, cosa ci faccio io con uno scopatore seriale!!!Io...io che per fare l'amore per la prima e unica volta della mia vita ho aspettato ventidue anni!!!sì ventidue!!!" dissi alzando il tono di voce e mi passai le mani tra i capelli nervosamente. "Ho aspettato la persona giusta, o almeno quella che pensavo lo fosse e mi sono data in tutto e per tutto. Ho dato valore a quella notte. Ma tu...tu non puoi capire, le tue 'sveltine' che valore avevano, servivano solo a..."mi trattenni sospirando pesantemente.

"Hai finito?Posso parlare?" disse lui calmo.

"Noi due insieme...io non c'entro nulla con te, tu non sei in grado di aspettare...siamo...diversi..."

"Mi stai giudicando...e non credevo che proprio tu l' avresti fatto" mi disse con gli occhi pieni di rabbia.

"Non ti giudico, non giudico nessuno..."risposi con un filo di voce.

"Sì invece, hai appena detto che non posso capire, che non sono in grado di aspettare...fino a poco tempo fa pensavo di non avere nulla da aspettare, nulla a cui dare valore. Ma adesso ce l'ho, ce l'ho davanti agli occhi. E come hai detto: tu hai aspettato per fare l'amore, io sono uno scopatore seriale, perché l'amore non l'ho mai fatto con nessuna, ti rendi conto della differenza?! Come puoi paragonarti alle altre, maledizione!! Dopo quello che è successo, dopo quello che ti ho detto, come fai a pensare di essere qui solo perché voglio portarti a letto!" concluse, alzando a sua volta, il tono di voce e trattenendosi a fatica.

Rimasi muta a fissarlo, mentre le lacrime spingevano per poter uscire.

"E poi non so davvero se siamo diversi come dici...ora che sai come sono davvero, che mi hai guardato dentro, cosa hai visto? ! hai visto solo uno scopatore seriale?!"

"Ho paura..."sussurrai.

"Credi che io non ne abbia?" mi disse avvicinandosi e puntando gli occhi nei miei. "Credi che io non sia spaventato a morte da quello che provo per te e che non ho mai provato per nessuna? Credi che non pensi ogni singolo giorno che potresti scegliere di stare con Giulio ed io dovrei passare il resto della vita amando la donna di mio fratello?"

Abbassai lo sguardo e le lacrime iniziarono a sgorgare mute.

"Guardami, ti prego Claudia" mi supplicò e con la mano mi sollevò il volto.

"Aspetterò quanto vuoi, tutto il tempo che ti serve...perché sei tu e sei tu, l'unica con cui voglio stare" affermò piano.

Riuscii solo a dire "Scusa" e scoppiai a piangere sulla sua spalla.



Ps Claudia si scontra con il 'passato' di Matteo e ha paura di soffrire...

Chi ha ragione???

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Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now