Capitolo 33 - IL CONFRONTO -

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MATTEO POV 

 Avevo chiuso in fretta la porta alle mie spalle perché, se solo l'avessi guardata ancora, non le avrei permesso di lasciarmi. Ma doveva essere libera di scegliere, quindi ero letteralmente scappato da casa sua.
E come al solito non ero riuscito a dormire. La casa era vuota senza di lei, il suo profumo era ancora sul cuscino. Mi alzai e andai nella dependance a suonare ma anche lì, c'era. Era l'alba quando le scrissi 'Mi mancherai - M.'; ma mi mancava già ed era di nuovo sabato. Mi buttai sul divano e chiusi gli occhi esausto.

GIULIO POV 

Era sabato mattina. Mi alzai e uscii sul terrazzino, l'aria era già calda, ormai era metà maggio. Speravo che Claudia decidesse in fretta, l'attesa mi tormentava e la paura che lei preferisse il 'fratello perfetto' mi contorceva lo stomaco. Sentii suonare e corsi ad aprire sperando fosse lei.
Matteo in tuta con un vassoio in mano fu quello che vidi quando aprii la porta.
Ma la sua faccia non era come al solito, come la aspettavo.

"Ciao, ti ho portato la colazione..."

"Ciao Matteo " Lui entrò in cucina ed uscì sul terrazzino, lo vidi sprofondare sul divanetto mentre preparavo il caffè. "Come stai?"gli chiesi mentre poggiavo le tazze sul tavolino.

" sto....Bene, tu?"

"Anch'io...come è andata la settimana?" Gli chiesi senza trattenermi.

Mi guardò un po' stupito poi disse "bene, molto bene...e la tua?"

"Anche la mia " risposi in fretta. Bevemmo i caffè e mangiammo i cornetti poi Matteo mi guardò e mi chiese:

"chi pensi sceglierà? Siamo uno contro l'altro, per uno dei due finirà male " 

"Non lo so, so solo che la voglio nella mia vita, è un po' presto per dire di amarla ma sono sulla buona strada". Abbassò lo sguardo e si incupì. "Matteo?" Riattirai la sua attenzione.

Mi guardò e disse" Giulio, vuoi la verità? "Io annuì e lui continuò "Io la amo davvero, e ne sono certo".

Quella risposta mi spiazzò. Come poteva esserne certo, non aveva mai amato davvero qualcuno. "Non puoi esserne certo..."contrabattei io. 

"non mi credi...perché fino a poco tempo fa ero un puttaniere vero?"

"Sì, non sai cosa significhi amare veramente "

"Sono cosciente di quello che sento, e quello che sento per lei non l'ho mai provato prima, lei mi  ha scavato dentro, ha visto il mio lato peggiore e l'ha accarezzato, ha sfondato la mia corazza solo con la sua dolcezza".

Non l'avevo mai sentito parlare così, di nessuna, non mi sembrava neppure lui, mi guardava fisso con gli occhi lucidi ed io non seppi cosa dire. 

"So che stavi per fare l'amore con lei quella notte che ho chiamato...e so che vuoi sapere se fra noi è successo... " aggiunse poi. Io deglutii e continuai a guardarlo negli occhi perché morivo dalla voglia di saperlo. 

Lui si alzò, si avviò verso l'ingresso ed io pensai <ovviamente sarà successo>. Lui arrivò alla porta e prima di aprirla disse:

 "Ho bisogno di staccare un po', vado in palestra. Ci sentiamo più tardi, se vuoi. Comunque, non ho fatto l'amore con lei". Non ebbi nemmeno il tempo di elaborare la risposta che era già fuori da casa mia. 

Ripensai a quelle parole, per tutto il giorno non lo chiamai, ero frastornato da quello che mi aveva detto. Non sapevo se fossi più sorpreso dal fatto che avesse detto di amarla o dal fatto che per la prima volta non era finito a letto con una donna. 

Io avevo amato davvero la mia ex e se adesso provavo a paragonare quello che sentivo per Claudia, nonostante fosse un sentimento forte, cresciuto in breve tempo, non potevo essere certo che fosse lo stesso.

Mi chiusi in casa e subito si fece domenica mattina, passai il giorno a pensare a lui, alle sue parole, a lei, a quello che avevo provato. Non ebbi il coraggio di parlare ancora di lei con lui e non lo chiamai. Era quasi sera quando mi arrivò un messaggio di Claudia:

'Ho bisogno di stare da sola per un po'; non scrivetemi, non chiamatemi, quando sarà il momento lo farò io - Claudia'.

Doveva stare da sola per elaborare quello che aveva provato, ne aveva tutto il diritto.

MATTEO POV 

Non avevo sentito Giulio per tutto il giorno. Gli avevo detto che se voleva potevamo vederci ma non aveva chiamato e nemmeno io lo avevo fatto. Ero stato sincero come sempre e gli avevo detto ciò che provavo veramente per Claudia. Era mio fratello e come lei, aveva diritto di saperlo, non potevo nascondermi alle persone a cui tenevo di più.
Avevo passato la mattina in palestra, poi ero tornato a casa e avevo fatto una doccia, avevo cercato di riposare e poi avevo fatto un lungo bagno nella vasca idromassaggio per rilassarmi, ma niente. Morivo dalla voglia di chiamarla, anche solo per sentire la sua voce ma lei non aveva neppure risposto al mio messaggio <cosa dovrebbe rispondere...?!> pensai. 

Si fece sera e dopo aver mangiato qualcosa, mi stesi in giardino sotto le stelle. Raccontai ad Alessio cosa era successo in quella settimana passata senza di lui. Poi promisi a me stesso che se Claudia avesse scelto Giulio, non avrei portato rancore a nessuno dei due, anzi, avrei alzato di nuovo la mia corazza per celare i miei sentimenti e sarei stato il fratello perfetto. Li amavo e sarei stato felice per loro. E se avesse scelto me? Senza volerlo sorrisi al pensiero di poterla avere solo per me ma un atttimo dopo mi rattristai, dopo quello che aveva passato non avrebbe mai scelto me, ero un casino. Mi alzai e mi chiusi in casa cercando di dormire. La domenica mi svegliai tardi. Uscii per una passeggiata e stetti tutto il giorno in giro senza meta. Quando presi il telefono c'era un suo messaggio ma non era ciò che mi aspettavo:

'Ho bisogno di stare da sola per un po'; non scrivetemi, non chiamatemi, quando sarà il momento lo farò io - Claudia'.

Rimasi perplesso all'inizio, ma poi pensai che, se aveva bisogno di altro tempo forse, ero ancora in corsa e riuscii ad addormentarmi con questo pensiero.

La mattina quando arrivai alla Sirmioni e Associati, tra le comunicazioni di Sabrina mi arrivò quella solita delle assenze. 'Claudia Petrelli ha chiesto due settimane di ferie'. 

Precisa com'era aveva seguito tutta la procedura ufficiale per la richiesta delle ferie. Ma cavolo due settimane!!!..Erano tante! Chiamai Giulio e glielo dissi. Anche lui rimase piuttosto perplesso. Decidemmo allora di buttarci nel lavoro per evitare di pensare.

Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant