Capitolo 6 Parte 2

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GIULIO POV

<Probabilmente il mio tortino a sorpresa non le è piaciuto> Ormai l' aveva trovato e il mio telefono era rimasto muto. Mi sentivo amareggiato, dopo che mi aveva detto di adorare i dolci ero sicuro che l'avrei colpita con il mio gesto. Forse mi sbagliavo, lei non era come le altre, magari quel gesto l' aveva letto male, forse ero stato troppo istintivo, ero comunque il suo capo. Mi grattai la testa e sbuffai sonoramente. Mi piaceva davvero, rivivevo in testa il suo sguardo, il suo sorriso, la sua risata che scoppiava fragorosamente e solcava una fossetta irresistibile sulla guancia sinistra. Immerso nei miei pensieri sentii aprire la porta. Era Matteo. Mi domandava di ieri dato che non era riuscito a rintracciarmi e indiceva una riunione imminente. Mi innervosisce il solo pensiero che ci sarà anche Claudia.

In sala riunioni, uno dei grafici mi chiede delucidazioni, quando Matteo varca la porta e si presenta, tutti si accomodano frettolosamente. Anche lei; con un vestitino nero e i capelli sciolti era se possibile, ancora più bella che nella mia testa. Non mi guarda affatto. E' concentrata sulle parole di Matteo; quando lui la coinvolge nel discorso, evidentemente in soggezione, cerca conforto nei miei occhi, finalmente. Io le sorrido prontamente e lei con distacco e sicurezza inizia la sua orazione. E' coinvolgente, persuasiva...ad un tratto mi volto verso Matteo, anche lui sembra sbalordito dalla nostra interlocutrice. Mi gratto sotto il mento e distolgo lo sguardo. Immagino che Claudia stuzzichi la sua attenzione come quasi il 90% delle donne. Mi lascio scivolare un altro po' sulla sedia e scaccio il pensiero.

La riunione prosegue senza che i nostri occhi si trovino ancora. <Cercherò di avvicinarla a fine riunione> ma non appena finisce la riunione, il tizio di prima mi circuisce! <Eeeee cazzo!> cerco in fretta di liberarmi e noto che Matteo sta parlando con Claudia, mi sposto verso la porta per osservare meglio la situazione. Lei sembra imbarazzata...<e anche compiaciuta? Lui le piace? Beh lui piace praticamente a tutte, non ricordo di nessuna in questi anni che sia rimasta indifferente> mi agito e quando lo vedo venire verso di me lo fisso dritto negli occhi. Mi prende sottobraccio e mi chiede di andare a pranzo insieme. Nel tragitto mi fa un sacco di domande su quello che penso di Claudia. Rimango sul vago il più possibile; ma quando mi dice che vuole invitarla a cena gli urlo contro che è un cretino e che lei non accetterà mai...o almeno questo è ciò che mi auguro. "Mi sottovaluti fratellino! E sottovaluti le mie alte doti persuasive!" mi risponde...il problema è proprio che non lo sottovaluto. Anzi.

CLAUDIA POV

La giornata è continuata in sordina, per fortuna; troppe emozioni si erano già accalcate nella mattinata. Mentre lavoravo, spesso ripensavo a tutto quello che era successo alla riunione. Ero fiera di me e di come avevo gestito la situazione quando Matteo mi aveva coinvolto nel discorso ma allo stesso momento non mi capacitavo di come ero rimasta immobile e non avevo saputo sostenere il frangente in cui si era avvicinato a me e mi aveva parlato. In ascensore era stato diverso, probabilmente il fatto che lui fosse il maggiore dei Sirmioni e il fratello di Giulio, mi inibiva; era sicuramente questo il motivo.

Giulio...

Giulio. Non ero riuscita a parlargli e non ero nemmeno riuscita a mandargli un messaggio. Mi sembrava banale ringraziarlo per il tortino e per quanto fosse buono; poi chissà cosa aveva pensato vedendomi parlare con suo fratello. Ad un tratto squilla il telefono della scrivania.

" Signorina Petrelli, il dottor Matteo Sirmioni vuole vederla nel suo ufficio, a destra, al quarto piano"

"il dottor Matteo?Matteo Sirmioni? Ho sentito bene?"

"Sì sì, proprio lui"

"Grazie, vado subito". Erano quasi le sei e mezza e Matteo voleva vedermi. Matteo. Non Giulio. Matteo. Mi sembrava di impazzire...cosa altro voleva adesso?

Faccio un sospirone fuori dalla porta su cui campeggia 'dott. Matteo Sirmioni'. Busso forte. Sento rispondere ed entro a testa alta. Lui seduto alla scrivania mi guarda avvicinarmi, ma in realtà non mi guarda, mi osserva come ha sempre fatto fino ad ora. Mi sorride e mi fa segno di sedermi davanti a lui.

"Ciao Claudia, tutto bene?"

" Sì, grazie!"

"Sono felice. Sicuramente ti domanderai perchè sei qui...Mi ha colpito la tua esposizione durante la riunione, al momento sono impaziente di collaborare con te e ho pensato che potremmo discuterne a cena stasera" dice tutto d' un fiato con gli occhi fissi su di me.

<Cheeeee?ha detto davvero 'sono impaziente di collaborare con te e ho pensato che potremmo discuterne a cena stasera' vuole fare ancora il piacione con me....è completamente pazzo!>

"Potrei fermarmi un po' di più qui in ufficio se necessario" dico di botto.

"Stai gentilmente rifiutando il mio invito a cena?!" domanda spingendosi indietro sulla poltrona.

"No, è che non mi piace portare il lavoro fuori dal posto di lavoro. Non mi sembra corretto."

"Però!non era la risposta che mi aspettavo. Decisamente!"risponde con disappunto e la sua espressione tradisce un ghigno.

<Non hai ancora capito che non sono una cretina, pensi che io ceda alle tue lusinghe come tutte le altre impiegate?Ti sbagli di grosso, carino!>

"Non so quale riposta volessi sentire.. ma questa è la mia!"Tuono; ma lui non si lascia intimidire, si rimette dritto sulla poltrona e risponde pacatamente:

"Indubbiamente. Però hai detto che non stavi rifiutando il mio invito quindi resetta quello che ti ho detto. Nessun lavoro, nessun Matteo Sirmioni, nessuna società. Sono semplicemente Matteo e ti sto chiedendo di cenare insieme; e non serve un motivo per cenare insieme, facciamo due chiacchiere in un posto che non sia un ufficio, tutto qui, è solo una cena, credo che tu abbia già avuto inviti a cena in vita tua".

Sono spiazzata. Completamente disorientata. Ha girato la frittata con così tanto savoir faire che non riesco a contraddirlo. Prendo tempo.

" Quindi un tale Matteo mi sta invitando a cena, non Matteo Sirmioni della Sirmioni e Associati, società per cui lavoro."

"Esatto. Non parleremo di lavoro, io sono un ragazzo qualunque che chiede ad una ragazza qualunque una cena insieme."

<che figlio di puttana...!!!!vuoi la guerra e l' avrai, ti farò rimpiangere di avermi invitata>ma prima di ascoltare la mia risposta esclama:

"lascia l'indirizzo alla reception, ti passo a prendere alle 20,30 e comunque sei complicata Claudia Petrelli!"sorridendo con goduria.

<Non puoi immaginare quanto> e mentre in viso mi esplode una risata che soffoco a malapena, lo vedo illuminarsi...< Pensi di avermi incastrata vero?? ti illudi mio caro!>


Vivi e Ama ©  #Wattys2019.Where stories live. Discover now