Capitolo 21

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"Sofia! Cosa succede?" Mi domandó allarmata mia nonna.

Il pranzo proseguiva da una buona ora: riuniti attorno al tavolo a casa dei nonni materni, le domande inevitabilmente più sollevate riguardavano i miei studi e il mio nuovo ragazzo, se così si poteva definire.

Mamma si vantava di aver già avuto il piacere di conoscere Tanc, lodandolo per la sua dolcezza e complimentandosi anche per il bell'aspetto esteriore; nonna fremeva dal desiderio di potergli stringere la mano, offrirgli una fetta di una delle sue buonissime torte fatte in casa e invitarlo a pranzo insieme a noi come ogni domenica; mio zio pareva disinteressato ma lo conoscevo abbastanza bene per dire che dentro di sè moriva dalla voglia di conoscere ogni dettaglio del ragazzo in questione; in ultimo ma non per importanza, vi era il mio caro nonno che avrebbe tranquillamente squartato chiunque mi avesse mai fatto del male, senza alcun rimorso.

Quasi mi strozzai deglutendo l'acqua che stavo bevendo. Mi affrettai a posare il bicchiere sul tavolo, tossendo e assestandomi dei leggeri colpi sul petto con il palmo della mano.

"Tancredi Galli bacia una fan: real or fake?" Era il titolo della notizia più cliccata del web in quel momento. È impossibile, pensai.
Aprii il link con le mani tremanti pregando che fosse tutto solo un grande scherzo di cattivo gusto. La lentezza della mia connessione internet non contribuiva certamente, anzi peggiorava, alimentando solo il mio senso di panico e vuoto. Dovevo assolutamente leggere l'articolo, ispezionare eventuali fotografie in modo tale da capire se fosse uno stupido montaggio o se Tancredi mi avesse davvero...tradita?

Una fitta mi colpì il petto nello stesso istante in cui i miei occhi si riempierono di lacrime che faticai a trattenere. Le voci preoccupate della mia famiglia parevano lontane e poco chiare mentre il mio sguardo era fisso sull'arma più dolorosa della mia distruzione.

Una sola foto, sfocata ma ben visibile; quei ricci inconfondibili che spuntavano da dietro una testa femminile di lunghi capelli biondi. Le mani del mio Tanc erano strette sulla schiena della ragazza in questione, mentre le braccia di lei erano allacciate al suo collo.

Magari stava solo per abbracciarla, hanno scattato la foto in quel momento facendo apparire un ipotetico bacio che in realtà non c'è stato, pensai più con l'intento di autoconvincermi. Potevo sentire la vice tremante e insicura nonostante fosse solo dentro la mia testa. I miei pensieri erano confusi e persino il mio subconscio faticava a farsi sentire.

Era fondata la mia speranza? Mi fidavo di lui, ma lo conoscevo davvero abbastanza bene da credere che fosse tutto falso?

Gli inviai diversi messaggi. Nessuna risposta.
Lo chiamai. Ancora niente.
Solo in quel momento un pensiero mi sfioró la mente ricordandomi le parole di Gian: il raduno!
Tutto aveva senso, dalla prima parola di quell'articolo fino all'ultima, foto compresa.

A che ora sarebbe finito? Quanto avrei dovuto attendere per sapere la verità? E quanto sarebbe stata lenta e dolorosa la mia sconfitta?
Non volevo crederci, non volevo arrendermi al pensiero che tutto poteva essere reale. Ma cos'altro avrei potuto fare?

Non pensarci nel tentativo di evitare di trarre conclusioni affrettate era assolutamente fuori discussione: non avevo la capacità di mantenere la calma, non se si trattava del mio Tanc.

Sentii un tuffo al cuore quando la vibrazione del mio cellulare mi avvisó dell'arrivo di due messaggi, nonostante fossi certa che non potesa essere lui.

Due chat comparirono in alto nella pagina di whatsapp, contrassegnate dalla cifra che indicava il numero di messaggi in esse.

"Ridicola! Te lo dicevo che non avrebbe mai funzionato! Visto? Ora ha già un'altra!" Caterina.
"Tesoro, ho appena letto l'articolo. Come stai? Vuoi parlarne?" Jasmine.

Tirai un sospiro di esasperazione prima di portarmi entrambe le mani a coprirmi il viso. La testa pulsava provocandomi un forte dolore insopportabile.

Mi alzai scusandomi con la mia famiglia: "Vado un attimo in bagno." Dissi attenta a non incrociare il loro sguardo. Salii le scale a testa china prima di chiudere la porta della stanza alle mie spalle e poggiarmici contro. Le mie gambe cedettero imponendomi di sedermi a terra con la testa tra le mani; le lacrime uscivano feroci dai miei occhi bagnando il tessuto della mia felpa e cadendo sulle mie ginocchia tirate al petto. Pregai che fosse solo un incubo destinato a finire in breve tempo, ma nulla mi portava a crederci davvero.

Alcuni passi lenti provenienti dalle scale mi fecero riprendere dallo stato di transe in cui ero planata.
"Tesoro, va tutto bene?" La voce di mamma lasciava trasparire un tono di preoccupazione nonostante tentasse di nasconderlo.

Mi alzai velocemente guardando la mia immagine riflessa nello specchio: ero un tale didastro. Il mascara colato sulle guance aveva tracciato linee scure sulla mia pelle, gli occhi arrossati e gonfi, le labbra screpolate e sgorganti di dolore.

"Si...si, ora arrivo." Risposi tentando di mantenere un tono neutro e pacato, nascondendo i singhiozzi del pianto.

Presi un respiro e lavai il trucco sbavato nel tentavo di apparire leggermente più rilassata davanti ai miei familiari, ma nulla servì a cambiare l'espressione di delusione e rimprovero verso me stessa che aveva assunto il mio viso.

Non c'era molto da fare se non aspettare una qualsiasi risposta da quello che credevo fosse il mio Tanc.

Ripresi posto a tavola sotto gli sguardi interrogativi della mia famiglia, stando attenta a non scoprire i miei occhi devastati.

"È ora della torta!" Disse nonna tentando di distogliere l'attenzione dalla mia persona, ottenendo in risposta il sorriso da parte di ogni membro presente, tranne il mio.

L'unico pensiero che occupava insistentemente la mia testa, controbuendo alla mia autodistruzione, era l'ipotesi che quel bacio fosse avvenuto davvero. E non c'era modo peggiore di venirne a conoscenza attraverso uno stupido articolo via internet.

Era difficile spiegare a parole lo stato in cui mi trovavo: un senso di vuoto totale, spaesata e persa in un enorme oblio scuro e tenebroso. Mi pareva quasi di non avere il cuore dentro al petto tanto era pesante e opprimente la lacuna che continuava ad alimentarsi senza sosta.

Lo schermo di illuminó mostrandomi un messaggio, in pochi secondi mi fiondai sul cellulare speranzosa di leggere ciò che mi aspettavo. Era lì, fisso nella barra delle notifiche, il nome di Tancredi seguito da quei cuoricini verdi come i suoi occhi. Due parole, semplici e lineari, che infliggevano solo tanto altro dolore.

"Posso spiegare.".

Era tutto vero: il bacio, l'articolo, la foto. Non c'era niente di falso o modificato. Ero appena giunta all'inizio della mia fine.

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Ciao cuoricini! Come ben sappiamo, nessuna storia d'amore fila liscia purtroppo. Cosa succederà tra Sofia e Tancredi? Un bacio😘

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliWhere stories live. Discover now