Capitolo 55

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"Questo è perfetto! Sei un incanto!" Gridai, estasiata, battendo le mani gioiosamente.
Il vestitino nero attillato foderava perfettamente il fisico minuto di Elisa, coprendo le sue gambe fino a metà coscia e lasciando invece scoperta la schiena abbronzata. Marta continuava a scrutare la sua immagine nello specchio ormai da ore, trovando sempre un difetto nel make-up che, ai miei occhi, risultava perfetto. Lei, al contrario di Elisa, aveva scelto per la serata un abitino rosso dalle spalline sottili e leggermente più corto che, anch'esso molto attillato, metteva in risalto le sue curve mozzafiato. Per non farsi mancare nulla, il leggero strato di ombretto era perfettamente in pandan con il colore del vestiario mentre le sue labbra erano tinte di un rossetto tenue color carne.
"Cosa ne dite?" Domandó Rosalba girandorsi e rigirandosi davanti allo specchio. Era senza dubbio uno schianto avvolta nel suo completino preferito: il top scozzese rosa e nero senza spalline le sollevava il seno mentre la gonna corta della stessa fantasia metteva in risalto le sue gambe chiare e lisce.
Per quanto amassi follemente l'abito che indossavo, mi sentivo così inferiore nei loro confronti. Di un colore rosa cipria che si abbinava perfettamente con la mia abbronzatura, il vestitino fasciava perfettamente il mio corpo fino alla vita per poi ammorbidirsi nella gonna che risaltava le mie gambe magre. In quanto al trucco non mi ero impegnata più di tanto: nessun fastidioso ombretto, fard o fondotinta copriva la mia pelle morbida e delicata. Mi ero limitata a una sottile linea dell'eye-liner che amavo alla follia, una pennellata di mascara scuro che rendeva le mie ciglia più lunghe e folte e un lucidalabbra al gusto di biscotto che avrei tanto preferito mangiare.
"Venite qui, facciamoci una foto!" Squittì allegramente Ros sbloccando velocemente il cellulare e posizionandosi davanti allo specchio. Non che ci sia bisogno di dirlo, ma una sola foto ovviamente non bastó! Dopo innumerevoli scatti, dalle pose da dive a quelle più stupide, dai sorrisi alle linguacce, fummo finalmente pronte per raggiungere i nostri ragazzi che ci attendevano spazientiti al piano di sotto. Scendemmo lentamente le scale a coppie: ad aprire la sfilata, Elisa e Rosalba si muovevano sensualmente ponendo un piede davanti all'altro, seguite a ruota da me e Marta molto più imbarazzate di quanto sembrasse. Dinnanzi a noi, i ragazzi se ne stavano impalati a bocca aperta, come ipnotizzati dalla nostra meravigliosa entrata in scena: certo, avevano atteso parecchio tempo prima che fossimo pronte, ma dalle loro espressioni capii che n'era valsa la pena!
"Wow!" Esclamó Diego con lo sguardo perso tra le curve della sua fidanzata.
"Sei bellissima amore." Mi sussurró all'orecchio Tanc, cingendomi la vita con un braccio e lasciandomi un bacio prima sul collo poi sulle labbra.
"Stai davvero bene, Sof." Mi fece i complimenti Lele. C'era qualcosa di diverso nel suo sguardo, una strana luce che profumava di felicità, e sapevo bene il motivo: quella sera, a quella grande festa, sarebbe stata presente anche la sua dama, in veste di sua accompagnatrice. Lei sarebbe venuta con alcune amiche, perciò rimasero d'accordo per incontrarsi direttamente davanti alla villa per poi fare il loro ingresso insieme, come coppia. Una coppia che, nonostante non fosse ancora ufficiale, parlava già d'amore.
"Andiamo?" Domandó Marta spezzando quel clima di adorazione nei nostri confronti da parte dei ragazzi. Tutti acconsentimmo prima di dirigerci verso le auto e sfrecciare per le vie della città verso la serata probabilmente più movimentata della nostra estate, o almeno della mia: non amavo particolarmente le feste, perciò ero quasi del tutto certa che quella sarebbe stata la prima e ultima volta.
La mano di Tanc si muoveva sulla mia coscia mentre, comodamente seduti nei sedili posteriori dell'auto, tenevo la testa posata sulla sua spalla, ascoltando i battiti di un cuore che voleva farsi udire soltanto da me. La musica alta riempiva l'abitacolo dell'auto mentre le nostre menti erano già proiettate sui balli sfrenati in cui ci saremmo scatenati a breve.

"Siamo arrivati." Annunció Diego compiendo qualche strana manovra prima di riuscire a parcheggiare. Quando scendemmo dall'auto, una marea di persone disposte in fila attendevano di entrare nel vivo della festa, frenate solo dal muscoloso buttafuori che faceva passare solo un paio di coppie alla volta a distanza di diversi minuti. Sgranai gli occhi dopo aver preso la piena consapevolezza della lunghezza di quella dannata fila. Perché ho accettato di venire?, pensai già esausta e sconsolata. Ero certa del fatto che, grazie alla loro compagnia, quella serata si sarebbe rivelata meravigliosa, ma non nego che un film sotto le coperte con dei popcorn e una caschetta di gelato non mi sarebbe affatto dispiaciuta!

"Eccole!" Gridó Rosalba indicando un gruppo di ragazze poco distanti da noi. Guardai istintivamente Lele e, dai suoi occhi totalmente persi, capii che tra quelle bellissime dame vi era anche la sua. Nonostante avessi avuto modo di vedere solo poche foto del suo viso, impiegai poco tempo a riconoscerla. Avvolta in un vestito bianco che risaltava perfettamente i punti giusti, la ragazza in questione rivolse un enorme sorriso a Lele che, intanto, aveva preso ad avanzare lentamente nella sua direzione.
"Ciao tesoro!" Disse, con voce dolce, allargando le braccia verso di lui prima di stringerlo con forza a se'. Lele ricambiò il gesto, visibilmente imbarazzato quanto enormemente felice e innamorato.
Successivamente Marta ed Elisa le saltarono al collo: a giudicare dalla foga con cui si salutarono, doveva essere passato diverso tempo dall'ultima volta in cui si erano viste. Si scambiarono abbracci che parvero durare un'eternità, dondolandosi sulle punte dei piedi e ricoprendosi le guance di piccoli baci colmi d'affetto.
Intanto la mia mano era ancora saldamente avvolta in quella di Tanc, il quale aveva evidentemente notato il mio disagio nel trovarmi in quel luogo così affollato in mezzo a persone così sconosciute.
"Vedrai, appena entreremo ti scioglierai anche tu. Stai tranquilla, piccola." Disse baciandomi il dorso della mano. Sorrisi mentre i miei occhi si persero in lui come in un profondo oceano senza fine.
"Lei è Sofia, la ragazza di Tanche." Disse Lele con voce dolce ma alta per sovrastare il baccano che ci avvolgeva. Posizionai lo sguardo sulla ragazza che si trovava in piedi esattamente davanti a me: aveva un sorriso davvero meraviglioso mentre i suoi occhi parevano brillare di luce propria come fari nel mare mosso di una notte tempestosa.
"Ciao!" La salutai tendendole la mano e tentando, senza buoni risultati, di non apparire goffa e tonta quanto realmente ero.
"Ciao! È un piacere conoscerti!" Disse stringendo la mia mano.
"Io sono Cecilia." Aggiunse, poi, rivolgendomi uno sguardo gioioso e simpatico.
E io già lo sapevo, già sapevo parecchie cose su di lei senza che ne fosse a conoscenza, ma raccolsi in me ogni genere di autocontrollo per non dare a vedere che Lele mi aveva già dettagliatamente parlato di ogni parte di lei, da quella esteriore a quella interiore. Di una cosa, però, ero realmente certa: per quante belle parole mi avesse affibiato Lele riguardo a Cecilia, il modo in cui la guardava esprimeva milioni di emozioni e sentimenti che, a parole, sarebbe stato davvero impossibile delineare.

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Ciao fanciulli, eccomi qua con l'ultima neo-coppia che mancava all'appello. Mi dispiace per tutte quelle che mi hanno pregata di unire Lele con Zoe o Valeria, ma la mia ship con Cecia penso non svanirà mai, sono troppa roba loro due insieme!😍
Spero vi piaccia, un bacione!

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora