Capitolo 53

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"È tutto così meraviglioso, mi sembra un sogno!" Dissi a Jasmine che si stava sorbendo, ormai da diversi minuti, la mia estrema gioia dall'altro capo de telefono. Le raccontai ogni piccolo particolare, dalla conoscenza di Edo a Roma fino al momento in cui iniziai a chiamare "casa" quell'appartamento che ormai dividevo con Tanc e i ragazzi. Le raccontai anche di aver avuto il piacere di conoscere Marta ed Elisa, dell'enorme ansia che provai quando seppi che stavano per arrivare. Le raccontai di Rosalba e Tancredi, poi di lei ed Edoardo.
Gli urletti estasiati che giungevano al mio orecchio erano davvero impagabili: mi rincuorava sapere che, nonostante fossimo lontane, non saremmo mai state davvero distanti, non con il cuore. Amavo sapere che lei c'era e ci sarebbe sempre stata, per qualsiasi cosa, in qualsiasi occasione, e lo stesso valeva ovviamente per lei.

"Amore, vieni?" Domandó Tanc irrompendo nella stanza con addosso solo i pantaloncini del costume. Sobbalzai, non ero pronta a questo suo ingresso.
"È lui?" Domandó poi la mia amica. Annuii prima di avvicinarmi al mio fidanzato e mostrarglielo tramite la videocamera.
"Ciao Jasmine." Squittì Tanc muovendo la mano in segno di saluto. Lei si portò una mano alla bocca prima di ricambiare il gesto con quel suo solito sorriso splendente.
"Dài Sof, vi lascio alle vostre cose. Fatti sentire eh, non dimenticarti di me!" Sogghignó divertita.
"Non mi dimenticherei mai di te, stupida! Ci sentiamo presto!" La salutai e riattaccai la chiamata prima di estrarre il mio bikini dal cassetto. Lo sguardo di Tanc non si staccó dal mio corpo nemmeno per un istante mentre toglievo lentamente i vestiti per prepararmi al tuffo in piscina.
"Che c'è?" Gli domandai sorridendo passandogli una mano sul petto nudo.
"Sei così bella." Disse cingendomi la vita con un braccio e lasciandomi qualche leggero bacio prima sul collo poi sul petto.
"Amo esserlo per te." Ammisi picchiettandogli un dito sul naso prima di baciare quel sorriso che, sul mio, calzava estremamente a pennello.

"Finalmente!" Mi accolse Lele quando, mano nella mano con Tanc, raggiunsi la piscina in giardino.
"Hei!" Lo salutai allegramente vedendolo avanzare nella mia direzione. Mi bastó davvero poco tempo per capire quali fossero le sue intenzioni, ma non ebbi comunque il tempo necessario per reagire.
In una frazione di secondo mi ritrovai tra le salde braccia di un Lele che stava per gettarmi a capofitto nell'acqua fresca della piscina. Mi lasciai sfuggire un urletto divertito quanto colto alla sprovvista e...splash!
"Sono geloso!" Si indignó Tanc incrociando le braccia al petto e mettendo il muso. Intanto io e Lele lo guardavamo, accigliati e sorridendi, cullati dall'acqua rinvigorente sotto un Sole davvero cocente.
"Vieni qui!" Lo chiamai avvicinandomi al bordo e tendendo un braccio verso di lui. Si sedette accanto a me prima di lasciarsi scivolare all'interno della vasca e allacciarmi le sue braccia in vita. La sua presa salda mi stringeva delicatamente, trasmettendomi comunque tutto l'amore possibile. Era così bello tra noi: bastavano pochi semplici gesti per delineare un amore tanto bello quanto apparentemente surreale. Pareva quasi di essere protagonisti di una fiaba, come se tutto questo, come se noi, fossimo il frutto più bello di una magia d'amore. Più lo guardavo, più mi convincevo del fatto che fosse tutto, tutto ciò che avevo sempre sognato, tutto ciò che avevo sempre desiderato, tutto ciò che speravo non giungesse mai alla fine.

Me ne stavo tranquillamente sdraiata sul telo, sotto a un Sole troppo forte, nel giardino proprio accanto alla piscina mentre i miei amici gareggiavano, uno contro l'altro, su chi fosse in grado di compiere il tuffo migliore.
"Vuoi del succo?" Mi domandó Rosalba cogliendomi di sorpresa alle spalle, sobbalzai facendola sorridere.
"Uh, si grazie, ora entro. Fa troppo caldo!" Risposi alzandomi lentamente dalla mia postazione.
Più passavano i giorni, più mi rendevo conto di averla giudicata male ingiustamente. Certo mi infastidiva il fatto di essere a conoscenza della sua passata relazione con Tanc, ma non era certamente una ragazza che mi avrebbe fatto del male. Era tremendamente simpatica e gentile, amava mostrare la sua dolcezza infinita ed era così bella nella sua unicità. Forse era questo che temevo: la sua bellezza, la sua esuberanza. Aveva una dote immensa nel fregarsene totalmente del giudizio altrui, ciò che dicevano le malelingue le entrava da un orecchio e le usciva dall'altro, le scivolava addosso come gocce di pioggia su un k-way fatto di colori accesi e coraggio. La invidiavo, questa era la verità: avrei tanto voluto essere forte come lo era lei, essere determinata e sicura di me, essere in pace con me stessa e, di conseguenza, con gli altri.

"Posso farti una domanda?" Mi chiese in tono serio, tintinnando nervosamente le unghie lunghe sul bicchiere di vetro.
"Certo, dimmi." Le rivolsi un sorriso nel tentativo di tranquillizzarla.
"Tu...insomma...non ti sto simpatica, vero?".
Teneva gli occhi rivolti verso il basso senza mai accennare ad alzare lo sguardo, quasi come se avesse paura di incontrare il mio. La sua domanda mi spiazzò totalmente, restai per qualche istante a bocca aperta prima di trovare la voce per rispondere.
"No, no assolutamente! Ti sbagli!" Mi affrettai a dire.
"Sei sicura?".
"Certo! Insomma, ammetto che inizialmente non ti ho vista di buon occhio, ma è solo perché tu e Tanc, ecco...ero solo tanto gelosa. E spaventata.".
"Spaventata?".
"Si, insomma...temevo che tra voi due potesse rinascere qualcosa. Sai, passate molto tempo insieme, e io sono arrivata dopo...".
"Non ti credevo così stupida, Sofia!" Disse ridendo divertita.
"Non hai visto come ti guarda, Tancredi? Non hai visto quanto amore sgorga dai suoi occhi quando incontrano la tua persona? È follemente innamorato di te, Sofia. E tra noi non è mai stato nulla di che! Era una cotta, provabilmente. Una di quelle che inizialmente ti mandano fuori di testa ma che, pian piano, ti fanno capire che si, stiamo bene insieme, ma come amici, nulla di più." Tentò di tranquillizzarmi accarezzandomi la mano con la sua. Sorrisi incontrando il suo sguardo sincero e premuroso.
"E tu? Con Edo, come va?" Domandai cambiando argomento.
"Meravigliosamente. Mi sento in dovere di ringraziarti, Sof. Edo mi ha raccontato tutto e so che è stato solo grazie a te se ci siamo ritrovati.".
Ci scambiammo un grande sorriso complice e fu proprio in quel momento che capii come stavano realmente le cose: per quanto la mia iniziale tolleranza nei confronti di Ros fosse estremamente bassa, ero certa che avremmo dato vita a un'amicizia che mai si sarebbe ripetuta.

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Scusate l'assenza pulcini ma non sono stata bene in questi giorni, e ancora non sono granchè stabile perció perdonatemi se non aggiorno spesso. Comunque sono felice di vedere che più di una persona condivide la mia ship con Lele, però non vi svelo ancora nulla🤐
Un bacione stelline😘

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliWhere stories live. Discover now