Capitolo 52

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Giravo insistentemente la cannuccia nera all'interno del mio bicchiere di Spritz, con lo sguardo perso e la testa altrove. Erano le cinque del pomeriggio e noi ragazze avevamo deciso di dedicare un po' di tempo a un aperitivo veloce nel centro di Milano, mentre i ragazzi avevano preferito svaligiare qualche negozio di abbigliamento per aggiungere outfits alla moda al loro guardaroba.

"Credo...credo di avere una cotta per un ragazzo." Ammise imbarazzata Elisa.
Alzai il viso di scatto proiettando i miei occhi nei suoi. Quel ragazzo era senza dubbio Diego. Avevo visto come lo guardava in salotto, gli sguardi fugaci per poi distogliere gli occhi dopo aver incrociato i suoi. Ne ero certa e, purtroppo o per fortuna, il mio carattere talvolta troppo esuberante mi impedì di tenermi questa informazione per me.
"Diego." Esordii facendo spallucce prima di portarmi istintivamente una mano davanti alla bocca. Posso giurare di aver visto Elisa sbiancare in quell'esatto momento, per poi arrossire fortemente.
"Cosa...come..." Tentó di dire ma la voce le si bloccò, aggrovigliandosi tra corde di imbarazzo.
"Come fai a...saperlo?" Disse infine.
"Ho visto come lo guardavi." Risposi facendo spallucce e bevendo un sorso del mio drink dalla cannuccia.
"Cosa? Davvero ti piace Diego?" Domandó stupita Marta portandosi una mano sul petto.

Dài, l'avevo notato io che la conosco appena. Come poteva non essersene accorta lei?

Elisa annuì debolmente, forse intimidita dalla possibile reazione dell'amica che invece si mostró enormemente entusiasta della notizia.
"Dovresti parlargli." Le consigliai nonostante avessi la piena consapevolezza che mai avrebbe fatto il primo passo. Il suo sguardo quasi terrorizzato confermò la mia idea facendomi spuntare un grande sorriso.
Sapevo che non sarebbe stato facile, ma sapevo anche che Diego ricambiava perfettamente i suoi sentimenti. Avrei solo voluto aiutarli, ma come avrei potuto farlo senza informarli del loro interesse corrisposto?
"Eccoli, stanno arrivando." Esordii indicando, con un cenno del capo, il gruppo di ragazzi alle loro spalle che stavano avandanzo verso di noi con le mani colme di borse: se potevano esistere uomini fissati con gli abiti alla moda più delle donne, quelli erano certamente loro!

"Hei piccola." Mi salutò Tanc posandomi un dolce bacio sulle labbra. Gli sorrisi felice prima di trascinare una sedia libera del tavolino accanto in modo tale da farlo sedere accanto a me.
Gian fece lo stesso con Marta, schioccandole prima un leggero bacio sulla fronte e poi sulle labbra: erano così belli quei due insieme.
Notai Elisa irrigidirsi sul posto quando, con molta nonchalance, Diego si avvicinó accomodandosi su una sedia proprio al suo fianco.
"Ciao." Le sorrise. I suoi occhi parevano brillare di luce propria e iniziai a domandarmi quando dovessero essere enormenente stupidi da non capire che ciò che provavano l'uno per l'altra era lo stesso setimento, qualcosa ch'era più di un bene amichevole, ma ancora non proprio amore.
"Hei." Gli rispose, lei, con lo sguardo perso, stringendosi nelle spalle quasi come se temesse di incrociare i suoi occhi.

"Allora, vi siete divertite?" Domandó Tanc spezzando l'atmosfera di imbarazzo che si era creata a seguito di qualche istante di silenzio.
"Si, molto." Rispose Marta picchiettando un dito sul naso del suo fidanzato per poi fargli la linguaccia.
"Siete strane, ragazze. Cosa ci state nascondendo?" Squittì Diego con viso interrogativo e accigliato.
Doveva aver notato le occhiate fugaci che gli lanciavamo io e Marta prima di guardarci: potevo capire il suo senso di disagio in quella situazione, ma non potevamo certo dirgli il motivo!
In poco tempo, la ragazza dai capelli castani e io cogliemmo il momento giusto per mettere in atto il nostro piano, fu sufficiente uno sguardo diverso dagli altri per prendere il via.
"Penso che io e Gian andremo a fare un giro." Annunció lei, alzandosi velocemente dalla sedia e strattonando leggermente il ragazzo che la affiancava.
"Si, anche io e Tanc. Vero, amore?" Domandai sperando capisse qual'era il nostro intento. Fortunatamente colse a pieno l'obiettivo, perciò sorrise sorrise sotto i baffi prima di assecondarmi alzandosi dal suo posto.
"Lele, vieni con noi?" Domandai, poi, ricevendo una risposta affermativa da parte sua.

Prima che Diego ed Elisa avessero il tempo di replicare, li salutammo velocemente prima di sparire in una delle vie che si intersecavano con la maestosa Piazza del Duomo.
"Qualcuno può spiegarmi cosa succede?" Domandó Lele grattandosi il capo con una mano.
Io e Tanc ci scambiammo uno sguardo complice prima di abbozzare una leggera risata.
"Diego prova qualcosa per Elisa, qualcosa che è probabilmente corrisposto. Io e Marta abbiamo pensato che, lasciandoli da soli, avrebbero potuto aprire gli occhi e mettere da parte la timidezza, così da dichiararsi, ecco." Spiegai gesticolando.
"Voi donne siete davvero spaventose!" Esclamó ridendo insieme a me.
"Mhh, si, qualche volta!".
"Sempre!" Ribattè Tanc con un finto colpo di tosse.
Gli assestai una leggera pacca sul braccio prima scompigliargli il ciuffo riccioluto con la mano.
"E non hai ancora visto nulla!" Squittii in tono altezzoso provocando una risata ai due ragazzi in mia compagnia.

"È Diego" Ci informó Tanc leggendo il nome dell'amico sullo schermo del cellulare che aveva preso a squillare da qualche secondo. Rispose parlando a monosillabi e dopo qualche "si", "no" e "ok", spiegò a me e Lele che avremmo dovuto raggiungerli al bar in cui li avevamo lasciati per rientrare a casa insieme. Ci incamminammo mentre il mio stomaco brontolava dalla fame: il tempo era effettivamente volato ed era ormai giunta l'ora di cena.
Quando in lontananza vidi Diego ed Elisa mano nella mano, capii che il piano ideato da me e Marta aveva funzionato perfettamente. Battei le mani felicemente lasciando spazio, sul mio viso, a un sincero sorriso di gioia. Sapevo ch'erano fatti per stare insieme, in realtà tutti lo sapevamo, tutti tranne loro che si ostinavano a nascondere i loro sentimenti per paura di essere rifiutati. Che stupidi, pensai.
Restammo fermi a chiacchierare qualche minuto nell'attesa che anche Gian e Marta ci raggiungessero, mentre nell'aria aleggiava un'atmosfera così serena e romantica.

Nonostante all'apparenza potesse sembrare un ragazzo duro e amante del divertimento, Diego era la perfetta rappresentazione dell'amore. Gli sguardi con cui ammirava la sua neo-fidanzata parlavano d'amore, di desiderio, di verità. C'era una strana luce, nei suoi occhi, una luce che brillava solo ed esclusivamente per la bella ragazza dai capelli lunghi e scuri, che non accennava mai a nascondere quel suo sorriso così sincero, così innamorato. Erano una coppia visivamente perfetta: le loro mani parevano essere fatte su misura per intrecciarsi, i loro cuori per amarsi, i loro occhi per guardarsi. Tutto pareva somigliare a un'incantevole fiaba, una di quelle in cui le principesse si invaghiscono dei loro baldi cavalieri che, puntualmente, ricambiano il sentimento dando vita a una storia d'amore mozzafiato. Era tutto così estremamente perfetto, ma anche noi avremmo vissuto per sempre felici e contenti?

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Ciao pulcini! Ora abbiamo quasi-tutte le coppie formate! Manca solo il nostro amato Lele, ma a breve arriverà l'amore anche per lui!
Vediamo se qualcun'altra condivide la mia ship...con chi shippate Lele?🥰

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliWhere stories live. Discover now