Capitolo 50

1.6K 85 9
                                    

Mi stropicciai gli occhi con le mani tentando di mettere a fuoco ciò che mi circondava. Il fastidioso suono del cellulare aveva interrotto il mio sonno proprio nel momento clue del sogno che stava avendo luogo nella mia testa.
Sobbalzai leggermente quando, aprendo lentamente gli occhi, mi trovai catapultata nell'unico sguardo in cui avrei mai voluto smettere di perdermi.
Sorrise passandomi delicatamente una mano sulla guancia prima di stamparmi un bacio sulle labbra.
"Buongiorno principessa.".
Mugugnai qualcosa di incomprensibile prima di domandargli che ora fosse.
"Quasi ora di cena." Rispose con nonchalance facendo spallucce.
Sbuffai: ero totalmente consapevole che avrei dovuto alzarmi dal letto trascinando il mio corpo, stanco e pesante, fino al piano di sotto dove, sicuramente, i ragazzi erano intenti a preparare la cena.

Portai una mano a coprirmi il viso quando sentii le mie guance tingersi di un rosso tenue. Tancredi continuava, irremovibile, a scrutarmi come fossi la cosa più bella che avesse mai visto. I suoi occhi, così profondi e sinceri, parevano parlare dando voce ai suoi pensieri. Non che avessi mai avuto il privilegio di avere molti occhi addosso, ma augurerei a tutti di trovare una persona che li guardi nel mondo in cui lui guardava me.
"Sei così bella." Sussurró prima di avvicinare minacciosamente il mio viso al suo.
Il suo respiro mi sfiorava il collo provocandomi meravigliosi brividi che correvano lungo tutta la schiena mentre le sue mani avevano già ripreso a esplorare ogni mentimetro della mia pelle ancora completamente spoglia di ogni indumento quanto di ogni timore.

"Non dovremmo andare ad aiutare gli altri?" Domandai non realmente convinta di voler scendere al piano di sotto mettendo fine all'inizio di una nuova folata di passione.
"Si, certo, ora andiamo." Disse in tutta risposta, con voce flebile e provocante, spostando il suo corpo sopra al mio e compiendo leggeri movimenti circolari col bacino.
Infilai le mani tra i suoi capelli strattonandoli leggermente: sapevo che quel semplice gesto lo faceva impazzire, ma mai quanto lui sapeva far impazzire me.
In pochi istanti si trovò dentro di me, comunicandomi il suo piacere, oltre che con insistenti gemiti, con quel suo sguardo così estremamente perso: perso in me, perso di me.
Nonostante fu breve a causa dei nostri amici che ci attendevano per la cena, le emozioni che i nostri corpi riuscivano a trasmettersi risultavano sempre qualcosa di enormenente passionale e magico, come se tutto il resto fosse superfluo quando le nostre anime si intrecciavano l'una all'altra dipingendo un'opera d'arte variopinta su una tela di lino bianca come il latte.

"Sei bellissima anche tutta spettinata." Disse poi passandomi una mano tra i capelli e baciando il mio sorriso con il suo. Gli feci la linguaccia in una smorfia divertita prima di afferrare il suo labbro inferiore con i denti e mordicchiarlo delicatamente. Sorrise cingendomi i fianchi e capovolgendo la situazione: in una frazione di secondo mi trovai a cavalcioni su di lui, con le mani posate sul suo petto duro e gli occhi proiettati nei suoi. Presi a lasciargli piccoli baci sul petto tracciando inizialmente la forma di un cuore per poi spostarmi sensualmente in ogni centimetro del suo busto. Mordicchiai il suo collo stringendo la pelle tra le mie labbra e succhiandola leggermente: amavo i succhiotti, erano una sorta di simbolo, un marchio, che concretizzava la proprietà di un cuore che solo con il mio poteva battere all'unisono, un cuore che non aveva bisogno d'altro che del mio amore.

"Sei mio." Gli sussurrai all'orecchio facendolo rabbrividire.
"Sono tuo." Rispose con la voce spezzata da un gemito prima di fiondarsi sulle mie labbra e baciarmi con foga.

"Allora siete ancora vivi! Ci stavamo preoccupando!" Esordì Lele in tono divertito non appena facemmo il nostro ingresso, mano nella mano, in cucina. Gli sguardi dei nostri amici ci scrutavano, accompagnati dalle sopracciglia aggrottate e un sorrisino beffardo e perverso. Sorrisi passandomi lentamente una mano sulla fronte prima di lanciare uno sguardo fugace a Tanc, il quale se ne stava impalato grattandosi il capo con una mano.

"Ros ed Edo?" Domandai non cogliendo la loro presenza nella stanza.
"Sono andati a cena fuori, stasera siamo solo noi." Mi informó Diego intento a cercare una canzone su cui registrare un Tiktok. Annuii prima di raggiungere Lele ai fornelli.
"Cosa sta preparando, chef?" Domandai in tono altezzoso ma divertito, provocando un enorme sorriso anche sul suo viso.
"Pollo con le patate, Milady. È di suo gradimento?" Rispose in tono altrettanto altezzoso e rispettoso, fingendo di togliersi un cappello prima di accennare un inchino dinnanzi a me.
Scoppiammo in una fragorosa risata che allevvió certamente l'imbarazzante atmosfera che si era creata in seguito alle diverse allusioni sul ritardo mio e di Tanc.

Ero totalmente consapevole del fatto che tutti loro fossero a conoscenza di cosa fosse successo in camera da letto, ma l'idea di saperlo direttamente mi creava una forte vergogna. Non che non amassi fare l'amore con Tancredi, anzi! Solo, la percepivo come una cosa intima, nostra, privata, e il pensiero che quei tre potessero fantasticare sulle possibili posizioni che avremmo potuto assunto sul letto di guerra mi dava i brividi.

"Giaaaan!" Gridó Diego tentando di attirare l'attenzione dell'amico che se ne stava comodamente spaparanzato sul divano davanti a uno strano documentario che trattava di un gruppo formato da cinque uomini ch'erano intenti a dare la caccia a un fantomatico Bigfoot in una tenebrosa foresta.
"Ao, che vuoi?" Rispose stizzito, sbuffando sonoramente.
"Vieni a fare un Tiktok, staccati da quella tv!" Lo rimproveró Diego divertito.
"Ah, ciao piccioncini, vi siete divertiti?" Ironizzó Gian non appena varcó la porta della cucina, abbozzando un sorriso ammiccante e riportando l'attenzione su me e Tanc. Dannazione, di nuovo.

"Dài, vieni qua, scansafatiche." Lo richiamó Diego e lo ringraziai mentalmente per aver mozzato l'imbarazzo, ancora.
Mi concentrai nell'aiutare Lele nella preparazione della cena mentre Tanc si mosse nell'apparecchiare la tavola e gli altri due erano immersi nei balletti più popolari dell'applicazione.

"Lele..." Attirai la sua attenzione a bassa voce.
"Si?" Rispose istantaneamente voltandosi nella mia direzione con un'espressione di attesa, come a spingermi a proseguire.
"Ho saputo di Tanc e Ros..." Iniziai timidamente stringendomi nelle spalle senza il coraggio di incontrare i suoi occhi.
"Dovrei...insomma...dovrei preoccuparmi? C'è ancora qualcosa tra loro?" Dissi tutto d'un fiato, quasi vergognandomi di avergli posto quella domanda.
"Sofia." Disse riponeno sul fornello la pentola che teneva tra le mani e afferrandomi delicatamente le mani.
"Posso assicurarti che tra Tanc e Ros non c'è assolutamente nulla. Vedo come ti guarda, Tancredi. Ho visto quanto ha sofferto quando hai deciso di chiedergli quella stupida pausa. Ho visto la gioia nei suoi occhi dopo averti rivista. Ho visto anche le sue gambe tremare sotto al tuo tocco. Sofia, credimi. Come ti ama Tanc, non ti amerà mai nessuno. È totalmente e fottutamente pazzo di te quel ragazzo!" Disse con un sorriso ebete stampato sul viso, lo stesso che aveva provocato anche a me.

"Interrompo qualcosa?" Domandó Tanc irrompendo nella stanza con un viso storto e accigliato. Mi affrettai a sciogliere la presa tra le mie mani e quelle di Lele prima di guizzare ripetutamente lo sguardo tra i due. Sorrisi giocherellando con i polsini della felpa che corpiva il mio corpo, la sua felpa.
"No." Squittii in tono deciso avanzando poi verso di lui. Allacciai le braccia al suo collo stringendolo forte a me prima di stampargli un bacio sulle labbra.
"Ti amo, Tanc." Dissi poi poggiando la testa al suo petto. Mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena, il suo cuore accelerava minacciando di schizzare fuori da un momento all'altro. Lo sentii sorridere, i suoi muscoli si rilassarono e le sue braccia aumentarono la forza della stretta attorno al mio corpo. Lasció un dolce bacio tra i miei capelli prima di accarezzarli.
"Ti amo anch'io, piccola.".

===

Ciao fiorellini, come state? Sto continuando a leggere i vostri commenti e mi state davvero riempiendo il cuore di gioia. Grazie di tutto, siete speciali.❤️

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliWhere stories live. Discover now