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Adrien era stremato, la ferita alla gamba non sembrava grave, ma la sua fatica era più mentale che fisica. Guardava fuori dalla carrozza per non prestare attenzione agli occhi di lei che continuavano a guardarlo con apprensione. Non avrebbe retto ancora tutta quella preoccupazione nel suo sguardo.
<< Non guardarmi così, mi sento già con la testa a penzoloni.>> Sbuffò cercando di mettersi più comodo.
<< Perché Adrien? Cosa potevano offrirti loro che io...>>
<< Non voglio parlarne. Soprattutto non ora.>> Disse scontroso.
Non voleva apparire infastidito, solo che se erano davvero i loro ultimi momenti insieme non voleva passarli a parlare di Chloé e Lila e di quanto fosse stato stronzo.
Alya cercava di non guardarli, ma era complicato distogliere lo sguardo da quella scena così triste. Lui poggiava la testa sulla spalla di lei e giocava con le sue esili dita, le mani lasciate sulle cosce distese del ragazzo.
<< Dovevamo guardare il mondo girare dal suo tetto. Ti avevo pregato di stringermi per sempre. Il nostro amore avrebbe dovuto cambiare il mondo. >> Sospirò lui lasciandosi andare ad un sorriso.
<< Lo dici come se fosse colpa mia.>> Disse con risentimento lei.
Era vero, lui si era fatto odiare profondamente dalla sua principessa e non voleva tornare indietro. Non aveva senso ora dirle la verità e chiedere il suo perdono, tanto sarebbe morto e sarebbe stato più semplice per Marinette dirgli addio e costruirsi una vita in cui non c'era un traditore schifoso al suo fianco. Si, sarebbe stata felice con Luka.
Entrarono in città e tutti i parigini vennero incuriositi dalla parata che attraversava le strade per arrivare al palazzo.
Sentirono poi delle urla. Poi un pianto disperato.
Cercarono di guardare fuori, in quella direzione.
Una donna era in ginocchio, si teneva le mani al cuore come a volerlo tenere dentro, come se così potesse placare il dolore improvviso.
Chi era quella donna?
<< È la madre di Marc.>> Disse impassibile Adrien.
<< Non hanno coperto i corpi.>> Sussurrò sconvolta Alya.
Adrien non era indifferente al dolore della donna, anzi, stringeva improvvisamente i pugni e digrignava i denti. Una madre non dovrebbe sapere così della morte del figlio.
Che odiosi bastardi erano stati. Li stavano esponendo come trofei.
Lo strazio in quelle urla li raggiungeva anche se continuavano ad allontanarsi.
<< Nino...>> Alya riconobbe il ragazzo tra la folla che ormai si stava accalcando ai lati della strada per vedere se avrebbero riconosciuto un loro conoscente tra i corpi.
<< Deve vederti. Se ti vede vivo può organizzare qualcosa per aiutarti a fuggire, noi gli daremo una mano.>> Disse la principessa con un velo di speranza nella voce.
<< No. Non ha senso metterlo in pericolo.>> Scosse la testa Adrien.
<< Ci parlerò io.>> Disse Alya con sicurezza.
<< Non voglio che faccia nulla. Non deve mettere a rischio la vita di altra gente. Chiedigli solo di aiutare ancora l'orfanotrofio e la piccola Sabrina.>> Il ragazzo guardò Alya come se volesse farle stringere una promessa solenne.
La dama si limitò ad annuire.
Marinette non riusciva nemmeno a parlare. Perché lui non voleva essere salvato? Sarebbe morto davvero?
I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo a palazzo.
I due innamorati si guardarono, probabilmente per l'ultima volta.
Gli occhi di entrambi erano lucidi e impauriti e le mani tremavano sapendo di dover lasciare la presa.
<< Ti amerò per sempre, nonostante il dolore che mi hai fatto.>> Sussurrò Marinette.
<< Passerà, con il tempo.>> Disse duramente lui cercando di evitare i suoi occhi.
<< Come?>> Una lacrima abbandonò il cielo nei suoi occhi.
La carrozza venne aperta. Qualcuno afferrò Adrien e lo tirò violentemente giù.
<< No...>> allungò un braccio per cercare di afferrarlo.
Lui non lottava, perché? Perché non si ribellava? Perché non lottava per dirle un vero addio?
Alya le poggiò la mano sul braccio.
<< Non puoi. Non vanificare i suoi sforzi. Nessuno deve sapere di voi.>> Le ricordò sapendo quanto dolore questo avrebbe provocato alla sua amica.
Fu fatta scendere, insieme ad Alya e furono scortate all'interno del palazzo dove tutti la stavano attendendo con ansia.
Era così che si erano detti addio? Solo con un unico e doloroso sguardo? Ne un bacio o una semplice parola di conforto.

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