48 Sceglimi

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Salve, volevo dirvi che sono rimasti veramente pochi capitoli alla fine. Forse tre.
In realtà questa storia l'ho finita da un po' ma vi metto comunque un capitolo a volta per creare suspence ahahahahahah.
Non odiatemi.
Buona lettura, a presto ✌️❤️

<< Non puoi costringermi a vederti morire...>> Piagnucolò poggiando la testa al suo petto.
<< Allora vieni via con me.>> Disse quasi fosse la cosa più ovvia del mondo. La strinse tra le forti braccia.
<< Sono la principessa di Francia, diventerò regina e sono l'unica erede al trono. Come posso andarmene con così tanta leggerezza?>> Sussurrò abbacchiata. Scappare non sarebbe mai potuta essere una soluzione per lei.
<< Allora chiedi la grazia a tuo padre. Non rimarrà sordo di fronte alle preghiere di sua figlia.>>
<< Tu non conosci mio padre. Ha una particolare rigidità morale per questi argomenti.>> Si scostò dal suo corpo e si andò a mettere seduta sulla sua poltrona.
<< Marì, non importa come, io ti voglio al mio fianco, per sempre. Mettiti il cuore in pace, io non ci rinuncio a te, a noi.>> Si sbrigò a metterglisi davanti, chinato su di lei con le braccia tese e le mani che poggiavano sulla spalliera, ai lati della sua testa.
<< E con il principe come la metti? Ha fatto tanto per aiutarmi, io non posso...>>
<<Aiutarti? Ha fatto tanto per averti solo per sé senza essere odiato. Non ha pensato ai vostri sentimenti, solo ai suoi e al suo orgoglio scalfito.>> Sbuffò divertito, guardando altrove per non fare trasparire il nervosismo e l'irritazione che gli aveva procurato il sentirla preoccupata per Luka.
Poi tornò a guardarla.
<< Se la mia scelta è tra voi o la morte, la vostra è tra me e lui.>> La fissò attentamente per scrutare un qualsiasi vacillamento.
Ancora le faceva uno strano effetto sentirlo rivolgersi a lei in quel modo formale. Si ricordò quando le aveva detto che lo eccitava particolarmente.
Arrossì e distolse lo sguardo.
<< Cosa c'è principessa? Non riuscite a decidervi?>>
<< Non dire idiozie. Non c'è mai stata da fare una scelta. Sei sempre stato tu.>> Disse in imbarazzo.
Adrien sorrise vittorioso. Mancava poco per convincerla. O almeno lo sperava.
Si chinò con il volto su di lei e posò le sue labbra sulla sua guancia.
<< Scegli me, saremo l'opera d'arte mai vista, piazze intere ci invidieranno, saremo imponenti come un monumento.>>
Marinette si voltò piano e premette le labbra sulle sue sorprendendolo. Il ragazzo sorrise e cercò, in mezzo a tutto quel vestito, un modo per prenderla in braccio. La portò sul letto e la fece sdraiare sotto di sé. Le braccia poggiate ai lati della sua testa, il suo corpo che premeva su quello di lei e i loro visi terribilmente vicini.
<< Mi hai lasciato un segno dentro quindi devi scegliermi. >> Le diede un bacio sulla tempia. << Sento che ho ancora tanto di te da scoprire, come se fossi un nuovo continente, ma se non mi scegli non potrò mai farlo e poi, devi salvarmi, come un isola in mezzo al mare. Hai presente quelle storie che sei convinta esistono solo nei libri? Ecco, se mi scegli sarà così.>> Sorrise dolcemente prima di affondare il viso sotto il suo mento e respirare il profumo sul suo collo.
<< Mi sei rimasta sempre in mente, come una poesia.>> Sussurrò.
Marinette lo abbracciò stringendolo per la vita e sospirò. Non sapeva come potergli resistere. Era frustrante.
<< L'amore ti da solo un occasione...>> Cercò di parlare ma lui la interruppe baciandole il collo e facendole mancare il respiro.
<< E questa è la nostra, quindi prendimi, sono tuo.>> Continuò a lasciarle languidi e umidi baci su tutto il mento e la mascella. Con le mani corse a slacciarle il corsetto troppo stretto, riuscì a sfilarglielo ma si dovette alzare e dovette portarla con se, in piedi, per farla uscire da quella gonna rossa troppo voluminosa. La fece sedere nuovamente e si mise in ginocchio davanti a lei.
<< Sceglimi, amore mio, perché niente potrà mai competere con noi due.>> Disse suadente, ad occhi chiusi, mentre le accarezzava la gamba per levarle la calza. Le labbra che percorrevano, millimetro per millimetro, la pelle che via via si liberava. Marinette sospirò cercando di fermare i brividi.
<< Per tutte le volte che ci sono stati i nostri vestiti gettati intorno ad un letto.>> Fece scivolare via del tutto l'indumento che le copriva la gamba e andò all'altra.
Levò lentamente anche l'altra calzetta ma sta volta la guardò sempre fisso negli occhi. << Tu ci sei sempre stata.>> Si alzò per finire di spogliarla.
Marinette era completamente nuda ormai, ammutolita da tutta quella passione e da tutto quell'amore, ma non riuscì a non desiderare ardentemente che anche il ragazzo lo fosse. Così lo aiutò a spogliarsi. Lo vide abbassarsi di nuovo e aprirle lentamente le gambe, quando lo sentì sospirare su di sé chiuse gli occhi e inclinò la testa all'indietro.
<< No, guardami, i tuoi occhi mi hanno insegnato il cielo, non smettere mai di guardarmi.>>
Così dicendo si avvicinò ancora di più alla sua zona più intima e mosse la lingua in un movimento fluido e lento.
Marinette ansimò e gli strinse i biondi capelli in un pugno.
Tenevano gli occhi fissi a guardarsi, lui concentrato nel farle provare piacere e lei che, a fatica, riusciva a tenerli aperti.
Quando venì arriciò anche le dita dei piedi per non chiudere, istintivamente, le cosce. Si dovette anche mordere il labbro inferiore per non fare uscire nemmeno un suono.
I pugni a stringere le coperte.
<< Non è tutto un casino.>> Disse Adrien sorridendo soddisfatto mentre risaliva con le mani e la bocca il corpo ansimante di lei. << Lo so che pensi che questo non sia già stato tutto scritto, che siamo solo un imprevisto.>> si lasciò pesare nuovamente su di lei e cominciò a baciarla. << Sceglimi.>> Le sussurrò tra le labbra mentre le entrava dolcemente dentro.
<< Nella mia vita c'era un interminabile alluvione prima che arrivassi a portarmi al riparo.>> Si muoveva lento, talmente lento che per Marinette era un piacere esasperante.
Le morse il collo e, con la bocca, toccò ogni lembo di pelle a cui poteva arrivare, quasi a volerla stringere tra le sue labbra per non lasciarla mai più andare.

<< Non aver paura.>> Disse poi facendo intrecciare le loro mani ai lati della testa di lei. << Non voglio solo la tua pelle nuda, ti voglio tutta completamente senza veli.>>
Invertì le posizioni e si tirò a sedere facendola mettere a cavalcioni su di sé.
<< No, se tu mi stringi per sempre.>> Sussurrò lei, questa volta, buttandogli le braccia intorno al collo e intensificando i movimenti del bacino.
Adrien parve strozzarsi con il suo stesso ansimare.
Tutto questo piacere lento lo stava logorando ma doveva trattenersi.
Quando la sentì venire e la vide godere in quel modo, non resistette più, si posizionò velocemente, di nuovo, sopra di lei ed uscì per venire sul suo ventre caldo.
Si sdraiò al suo fianco e sorrise, finalmente rilassato.
Dio, l'aveva desiderata così tanto. Chissà se anche a lei era mancato fare l'amore con lui. Voltò la testa per guardarla. Aveva le guance rosse e il viso avvampato di calore, qualche gocciolina di sudore le sfiorava la tempia ed il collo. Non poteva crederci fosse sua. No, non avrebbe chiesto scusa a Dio per questo pensiero.
<< Ricordi cosa ti dissi quel giorno al mercato?>> Chiese una volta aver ripreso fiato.
<< Cosa?>> Anche lei ora si era voltata a guardarlo.
<< Che il tuo sorriso, se non era per me, mi avrebbe portato al cimitero. Ed ora siamo qui e te lo sto ribadendo. Cos'hai intenzione di fare, principessa?>> Si voltò sul fianco per guardarla meglio. Si reggeva la testa sul palmo della mano, il gomito puntato sul letto.
Ma Marinette non parlò, era intenta ad osservare la mano del giovane. Come aveva fatto a non notarlo prima?
<< L'hai tenuto...>> Disse afferrando la mano che non gli stava sorreggendo la testa.
<< Pensavi di no?>> Chiese divertito dal suo stupore.
<< Pensavo non volessi avere ricordi di me.>> Ammise distogliendo lo sguardo in imbarazzo.
<< Se i ricordi sono tutto ciò che vuoi concedermi me li tengo stretti.>>
<< È tutto ciò che posso concederti.>> Lo corresse.
<< Hai mai sentito dire "volere è potere"?>> Sorrise prendendo a giocare con le esili dita.
<< Chi lo diceva sicuramente non era un reale.>> Alzò gli occhi al cielo.
Adrien si alzò velocemente interrompendo quel momento intimo.
<< Ma tu non sei solo questo!>>
<< Per il mondo intero si.>> Si mise seduta composta.
<< Non mi frega un cazzo del mondo. Io voglio te, non la principessa, solo te. Quindi scegli, cosa vuoi fare? >>
Sentirono bussare alla porta e la voce di Alya che l'avvisava del sospetto dei genitori per la sua assenza.
Si rivestirono di corsa, Marinette come meglio poté, dopo si sarebbe fatta aiutare da Alya.
<< Ora devi andare.>> Lo spinse sul balcone, lui si voltò e le prese le mani tra le sue.
<< Sta sera, in base alla tua decisione, mi consegnerò alle guardie o verrai via con me. >> La informò con tono risoluto.
<< Dammi il tempo di riflettere.>>
<< Ne hai avuto anche troppo, prendi la decisione di getto, non ragionarci troppo.>> Le diede un bacio veloce sulle labbra e fece per iniziare a scavalcare la balconata. Poi si fermò.
<< Sentite la musica?>> Sorrise e si avvicinò nuovamente a lei che esasperata si guardava intorno con preoccupazione.
<< Devi andare, ti prenderanno.>> Cercò di liberarsi dalla sua presa.
<< Non prima di essermi preso un ballo.>>
<< Sei un imprudente. Non è necessario rischiare tanto per un ballo.>>
<< Stai scherzando? Zitta e balla.>>
Le mise una mano dietro la schiena e se la strinse a sé, l'altra prese la mano della giovane donna ed iniziò a condurre la danza.
Marinette si lasciò andare e sorrise divertita.
Era incredibile.
Sentirono nuovamente bussare e si allontanarono allarmati.
<< Ora vai.>> Lo spinse nuovamente verso il balcone.
<< Ai suoi ordini, Madame.>> Fece un inchino e tra le risate di lei scavalcò il marmo. << Ti amo immensamente tanto.>> Le disse guardandola di nuovo seriamente.
<< Ti amo anche io, stupido incosciente.>> Scosse la testa sorridente.
Lo vide scendere con estrema agilità e correre per il giardino. Qualcuno lo aiutò a scavalcare le inferiate di cinta.

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