39 Il prezzo

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Era furioso, stordito, confuso e incredibilmente spaventato per ciò che avrebbe potuto scoprire andando avanti con quella storia.
Quel farabutto aveva rapito Marinette perché si era infatuato, lei lo aveva aiutato e protetto, sulla via del ritorno. C'era una complicità velata nei loro sguardi, pericolosa, osava dire. Aveva finto di non preoccuparsene, addirittura di non vederla, ma ora quella sensazione lo opprimeva e non riusciva a non pensare a quale motivazione avesse avuto lei per aiutarlo e guardarlo in quel modo.
Doveva correre da lei, vederla e parlarle ed era per questo che aveva lasciato di corsa la Bastiglia e si ritrovava di nuovo a palazzo, davanti alle stanze della principessa. Aveva già chiesto ad un servitore di farla chiamare e ora camminava, avanti e indietro per il corridoio, davanti alla sua porta, con la testa china, le mani dietro la schiena e con falcate ampie e decise.
<< La principessa è pronta per accogliervi.>>
Si ricompose e si lasciò scortare oltre la porta.
<< Principe Luka.>> Lo salutò con il suo solito sorriso cordiale.
Era davvero incantevole.
<< Marinette, questa cosa mi preme nel profondo, quindi arriverò dritto al punto.>> Non voleva parlarle duramente, non le avrebbe mai mancato di rispetto, ma voleva subito delle spiegazioni.
<< Cosa mi dovete dire? Mi state preoccupando.>> Lo guardò incuriosita.
<< Voi...ricambiate i suoi sentimenti? Siate sincera.>> Si fece più vicino.
Marinette sbarrò gli occhi per l'incredulità.
Che piega stava prendendo quell'incontro?
<< Cosa? Non capisco di cosa stiate parlando. Quali sentimenti?>> Non era mai stata brava a mentire.
<< Non prendetemi per un idiota, ve ne prego.>> Sorrise intristito.
Marinette sospirò.
Che senso aveva mentire sempre?
<< Non voglio mentirvi. Non ve lo meritate.>> Abbassò la testa, pronta alle conseguenze di ciò che stava per rivelare. << Conoscevo già quell'uomo, ma non sapevo chi fosse in realtà e...>>
<< Non voglio sentire tutta la storia. Lui ha confessato i suoi sentimenti per voi, ora vi chiedo, ricambiate?>> La interruppe alzando spazientito il tono della voce.
Erano in piedi, uno davanti all'altra, il principe studiava i suoi comportamenti, lei non riusciva nemmeno a guardarlo.
Perché Adrian aveva detto ciò che provava al principe Luka? Perché l'aveva messa in questa situazione se voleva solo proteggerla?
<< Perché non parlate? È forse vero allora? La compassione che ho visto nei vostri occhi in quel bosco, la dolcezza nei vostri gesti e il riguardo per la sua vita, era forse tutto dettato dai vostri sentimenti?!>> Chiese alzando ancora di più la voce. Lo innervosiva il non sentirla neanche cercare di difendersi da quelle accuse.
<< Si.>> Sussurrò sconfitta.
Luka si irrigidì notevolmente. Era immobile, gli occhi spaesati. Un conto era aspettarselo, un altro avere la conferma.
Stettero in silenzio per quelle che sembrarono ore.
<< Lo amate quindi?>> Si ridestò mentre cercava di mettersi seduto sul bracciolo della poltrona in velluto.
<< Niente che non si possa dimenticare.>> Mentì nuovamente, cercando di essere sicura di sé.
<< Vi fa soffrire sapere quello che gli accadrà?>> Tornò ad usare un tono calmo.
<< Certamente.>> Disse Marinette.
Luka si alzò di nuovo ed iniziò a camminare per la stanza.
Pensava, pensava. Come poteva perdonare? Come poteva fare finta di nulla? Lei lo aveva ingannato o il rapimento almeno era vero?
<< Siete fuggita o vi ha rapita?>> Chiese sospettoso.
<< State forse insinuando che io possa aver messo i miei sentimenti al di sopra dei miei doveri?>> Rispose lei con voce irritata.
<< Sto insinuando che sia molto probabilmente una fuga d'amore.>> La guardò di nuovo in viso.
<< Se questo può alleviare le sue colpe, sarà così.>> Sembrava davvero risoluta.
<< Vi prendereste la colpa di un gesto così ignobile e sconsiderato?>> Chiese esterrefatto.
<< Se così posso salvarlo si.>> Marinette lo guardò con sguardo duro.
<< Non lo salvereste comunque e ci rimetterete l'onore, ci rimetteremmo entrambi in realtà.>> Constatò tornando pensieroso.
Si chiese cosa stesse facendo il principe, se veramente stava cercando un modo per aiutarla, nonostante tutto.
<<Io...>>
Voleva dirgli che non se lo meritava, che si stava dimostrando la persona migliore in tutta questa storia, che lei non sarebbe mai stata degna di uno come lui. Ma le si mozzarono le parole in gola. Come aveva potuto fargli tutto questo?
<< Ho sempre pensato che le persone fossero strane, soprattutto tra le mura di un palazzo. >> Le diede le spalle.
<< Sono cresciuto vedendo nobili azzuffarsi, cercare di scavallarsi socialmente, odiarsi e poi ridere e scherzare al matrimonio dei loro figli, per meri interessi economici.>> Sospirò cercando di non sorridere al ricordo di quelle scene.
<< L'essere umano riesce a cambiare idea improvvisamente, dalla verità riesce a passare ad una menzogna, senza scrupoli, come se niente fosse.>> Si avvicinò nuovamente alla poltrona e si mise seduto, con eleganza e compostezza.
<< Impazzisce per l'insoddisfazione. Non trovi? Forse il problema è che il mondo gira e lei deve sempre seguirlo ciecamente, le mode, le priorità, il valore monetario...a mio modo di vedere, una manica di sciocchi.>> Si lasciò sfuggire un sorriso.
Marinette non riusciva a capire dove volesse andare a parare con quel discorso e perché avesse iniziato quel tipo di riflessione. Cosa c'entrava la follia della gente con il suo tradimento?
<< Ho sempre pensato che tu fossi diversa, sincera, che non cercassi frivole emozioni, che non inseguissi il mondo, era il mondo che girava intorno a te. Tu eri un punto fisso, stabile nella sua perfetta armonia. Il sole, ecco cos'eri tu per me. Nessuno ti avrebbe mai cambiata, la corte non ti avrebbe plasmata, come sono riusciti a farlo con me. Un'anima sincera.
E volevo essere amato da te, anche se non meritandolo.>>
La principessa abbassò nuovamente la testa. Si sentiva sempre più in errore.
<< Immaginavo tu ti sentissi sola, come me, immaginavo ci saremmo potuti consolare come potevamo, anche se tu non mi avresti amato, bastavo io a farlo per entrambi. Niente più congetture o paure di non essere mai degno del mio nome. >>
<< Le vostre parole, mio principe, sono dolci e amare nello stesso tempo. Percepisco il rammarico e la delusione che vi ho dato, ma sento anche dei sentimenti forti, che non possono essere spariti per via di queste nubi.>> Si affrettò ad avvicinarsi a lui, poggiò una mano sul suo braccio e si guardarono, finalmente.
Allora era così che doveva andare. Era tornata da lui, nonostante l'orgoglio.
Era tornata da lui perché non poteva fare altrimenti, perché solo così avrebbe potuto proteggere Adrien.
<< So bene che non è amore il vostro, mi auguro lo possa diventare.>> Sfilò il braccio dal suo tocco e le strinse la mano in segno di affetto.
<< Perché mi aiutate?>>
<< Perché sto ancora cercando di meritarvi.>> Rispose sincero.
Rimase spiazzata da quella risposta.
Lui cercava di meritare lei? Sarebbe dovuto essere l'opposto.
Avrebbe ricordato i giorni passati insieme, quando ancora l'ombra di un amore impossibile non era nella sua vita e non avrebbe ricordato mai più i posti dove avrebbe rivisto Adrien, non avrebbe più recitato, nella sua mente, le parole e i gesti che aveva perso.
Tornava da lui, nel suo silenzio colpevole.
<< Quindi mi state dando un'altra occasione?>> Chiese incredula.
<< Voglio provare a darvi una nuova emozione, magari che vi faccia dimenticare il dolore di quella passata.>> Le sorrise accarezzandole la mano, che ancora teneva stretta, con il pollice.
Lui sarebbe riuscito ad essere per lei una nuova musica, a portare freschezza in quel tanfo opprimente che era il fallimento?

<< Spero solo che dentro i vostri occhi ci sia ancora qualcosa per noi.>> Il principe si alzò, senza lasciarle la mano, e le si mise davanti, molto vicino.
<< È indubbio che io ancora vi voglia, mia dolce Marinette, mi batterei anche contro il vento che mi spinge via da voi perché lo so che adesso avete bisogno di me.>> Sussurrò dolce e guardandola con altrettanta dolcezza.
Il cuore della donna sobbalzò a quelle parole. Chi era Luka? Nessun uomo poteva essere tanto dolce e comprensivo. Almeno non un futuro re abituato ad avere tutto ciò che vuole quando vuole.
Aveva ragione, lei aveva bisogno che lui la facesse respirare fuori da quella inquietudine, aveva bisogno di salvare Adrien e le apparenze, aveva bisogno di una stretta forte quando lui se ne sarebbe andato via, libero di vivere la sua vita come meglio poteva.
Non voleva sentirsi più così fragile.
<< Immagino che il vostro amore abbia un prezzo. >> La incoraggiò a parlare.
Marinette deglutì a fatica prima di prendere coraggio. Sapeva di stargli per chiedere tanto ma sapeva anche che lui se lo aspettava.
<< Lasciatelo vivere, sarò vostra moglie, ma lasciatelo libero.>> Fu determinata ma, silenziosa, sfuggì una lacrima, una sola piccola lacrima.
Il principe strinse gli occhi e sospirò.
Era questo il prezzo da pagare?
<< E sia. Ma non metterà mai più piede a Parigi. Non costringetemi a vedere di nuovo la sua faccia.>>

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