Capitolo 4

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Ormai avevo chiaro cosa dovevo fare, passai le successive due settimane chiusa in camera a costruire quel attenua poteri, inizialmente doveva avere la forma di due bracciali, ma dopo vari calcoli capii che essendo due oggetti piccoli non sarebbero stati sufficienti, quindi optai per qualcos'altro: doveva essere grande ed essere posizionato sul petto.

La parte semplice era ormai finita, avevo il mio congegno pronto ma c'era un enorme problema: serviva qualcosa per caricarlo, un energia troppo potente, da quel che so era introvabile, forse neanche esisteva.

Inizia a perdere le speranze, intanto smanettavo su quel sito alla ricerca di qualche altra soluzione.

Mi catturò una notizia sul sito, l'uomo infuocato, ogni volta che provava dolore non riusciva a trasformarsi, di conseguenza gli era impossibile fare del male a qualcuno ed usare i suoi poteri; da una parte ero contenta di aver trovato una "soluzione" ma provare dolore ogni volta per evitare che riaccada non mi convinceva affatto, d'altronde avrei potuto fare del male a qualcuno o peggio a mia madre quindi sarebbe dovuta essere la mia unica possibilità.

Non mi resta che provare dolore per il resto della mia vita...

*Un mese dopo*
Ormai mi era di routine farmi del male ogni volta che sentivo quella voce nella mia testa, osavo tagliarmi con la lametta (non fatelo) per placare ogni mio istinto omicida, non ce la facevo più, volevo solo smettere, vivere una vita normale come prima, ma se era il prezzo da pagare se non volevo far del male a nessuno, ero disposta a continuare fino al momento in cui esalerò il mio ultimo respiro.

<Amore dobbiamo parlare> disse mia madre, odio quelle parole, non promettono mai nulla di buono. <Dimmi> risposi io avviandomi verso la cucina dove mi aspettava con due tazze di thè, e se avesse scoperto che mi faccio del male? Come posso dirle che lo faccio per non diventare la regina dei ghiacci.
<Ho ricevuto la promozione> mi disse quasi saltando in aria, diamine quanto ero felice per lei, aspettava quel momento ormai da anni.
<Dobbiamo assolutamente festeggiare> affermai prima di trascinarla in camera sua ed obbligarla a cambiarsi, le avrei offerto io la cena sta volta.
<Vestiti elegante!> Esclamai io avviandomi verso la mia stanza per trovare qualcosa da mettere.

Dopo quello che era successo con l'ex di mia madre non ho più messo vestiti scoperti, la verità é che avevo paura, forse un giorno sarei riuscita a vestirmi come meglio piaceva a me, quindi per quella volta decisi di mettermi un vestito nero lungo fino alle ginocchia, del collant neri e gli anfibi neri, mi sistemai di fretta i ricci, un filo di mascara ed uscii in tutta fretta dalla stanza aspettando che mi madre finisse.

Era bellissima, una donna come lei merita tutto il bene del mondo, e nel mio piccolo spero di renderla felice di me.

<Sei bellissima> esclamai non appena la vidi, sei si limitò ad abbracciarmi e a lasciarmi un bacio sulla fronte.

***

Arrivammo al ristorante che avevo scelto, non era uno dei migliori ma neanche uno dei peggiori, non avevo molto per pagare, solo 100$, speravo bastassero. Ci sedemmo al tavolo e ordinammo sushi, lei lo adora mente a me non piace tanto, ma mangiai lo stesso dato che ero molto affamata.

Passammo la serata a ridere e a scherzare, mi raccontò molte cose su quando ero piccola, decisi di non raccontarle di tutto quello che stava succedendo tanto meno del mio incontro con Tony, non volevo rovinarle la serata, infondo se la meritava.

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora