Capitolo 26

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Ero in macchina con Happy che mi stava accompagnando a casa a riprendere le mie cose.

Recuperai al vola una valigetta nera con una chiazza blu dove porsi tutti i miei abiti quotidiani e in aggiunta anche qualche vestito che non avrei mai messo, presi una pochette dove misi i pochi trucchi che avevo, saponi vari e i miei prodotti per i ricci.

Diedi una leggera sistemata alla casa, recuperai lo skateboard che non usavo da molto e chiusi a chiave.

Salii in macchina dove Happy stava ascoltando delle canzoni d'amore stile anni 80, chissà a chi la voleva dedicare.
<Bella canzone> dissi facendolo sobbalzare, la spense subito e accese la macchina facendomi ridere.

Ci mettemmo una mezz'oretta ad arrivare a casa dato che c'era molto traffico, nella sala c'erano Sam e Thor seduti sul divano a guardare un comico, lo capii dalle loro risate, infatti non si accorsero neanche della mia presenza.

Mi diressi in camera dove mollai tutto per terra, avrei voluto sistemare tutto ma non avevo voglia, avevo solo sistemato i prodotti in bagno.

***

Passò circa un'oretta ed ero impegnata a non fare niente.

<Sei tornata> disse Wanda seguita da
Natasha, erano in divisa, evidentemente erano appena tornate da una missione.

<Sono tornata> dissi girandomi sul letto per non incontrare il loro sguardo.
<Hai un guardaroba pazzesco> disse Wanda esaminando ogni mio capo.
<Concordo> disse Nat.

Mi alzai di colpo e strappai i jeans dalle loro mani.
<Ok basta> dissi invocando in loro uno sguardo interrogatorio.
<Perché siete così gentili con me?> Chiesi.
<Avete paura che posso uccidere qualcuno? Tranquille le vostre chiappe sono al sicuro> dissi dando un colpetto allo skate per tirarlo su per poi usarlo per sfrecciare via per i corridoi.

Passai davanti alla porta del laboratorio di Stark, una lampadina mi si accese, il piano ero entrare, prendere le mie cose, modificare Aris e uscire.

Quando mi avvicinai al portone trasparente mi venne da imprecare, c'era la password che evidentemente non conoscevo.

Ok avrei dovuto ragionare e così feci.
Cosa avrebbe messo come password un genio miliardario playboy filantropo, forse la sua data di nascita, probabile dato il suo egocentrismo. Accesso negato.
Forse il codice della sua prima armatura, quella che usò per scappare dalla prigionia dei terroristi, infondo é lì che per lui cambio tutto. Accesso negato. Bene stavo iniziando ad arrabbiarmi ma non ad arrendermi.
É una persona che può sembrare senza cuore, ma rischierebbe la vita per una persona in particolare, Pepper Potts, ha dimostrato in molte occasione che la ama più di ogni altra cosa al mondo, digitai la sua data di nascita e le porte si aprirono.

Entrai e notai subito un cassetto chiuso a chiave, beh era stra palese che li nascondesse qualcosa, e quindi munita di forcina scassinai quella serratura e boom! ecco la mia roba.

Il secondo passo era quello di fare delle modifiche, mi sedetti su una scrivania dove davanti avevo tutto il necessario.

<Non sono ben accettati qui i curiosoni> disse Stark entrando nel laboratorio, dovevo aver fatto scattare l'allarme silenzioso, troppo prevedibile ma non mi importava piú di tanto.
<Le mia scuse signore> esclamai sarcastica senza distogliere lo sguardo dall'ologramma firmato Stark Industries che stavi maneggiando.

Avevo appena collegato il sistema di Aris al sistema di Friday e ora non mi restava che apportare delle migliorie.

Finii con l'orologio e chiusi l'ologramma di Stark, successivamente attivai il mio, stavo digitando alcune password:
<Aris, riavvia la sincronizzazione con il prototipo O.C.C.R.I.S>
<procedo>
<Che cosa é O.C.C.R.I.S> chiese Tony che stava ancora valutando il mio lavoro.
<Gli occhiali> risposi indicandoli dato che li avevo ancora addosso.
<Geniale>
<Lo so> risposi.
<Circondarmi di persone come te non mi farebbe male> disse, mi scappò un lieve sorriso.
<E Bunners?> Chiesi
<É impegnato in un ritiro spirituale, sai cose da Hulk> rispose.
<Immagino> dissi recuperando lo skate e usandolo per ritornare nella mia stanza dove a mie spese mi ritrovai le ragazze ancora sedute sul mio letto a chiaccherare.
<Vi piace per caso l'arredamento?> Chiesi posando lo skate e il cellulare.
<Ti volevamo parlare> disse Wanda alzandosi dal letto, le feci cenno di continuare.
<Non siamo gentili con te perché abbiamo paura di quello che potresti fare> mi sta dando dell'assassina per caso?
<Hai incontrato Pietro, e salvandoti credo sia cambiato> ecco ora si che posso sentirmi davvero in colpa.
<Si é sacrificato per Clint> disse abbassando lo sguardo.

<M-mi dispiace tanto, non avrei dovuto dire quelle cose> dissi incominciando ad agitarmi.
<Tranquilla, tutti avremmo reagito così> disse Wanda sorridendo.

<Bene ragazze basta discorsi strappalacrime, piuttosto, questo vestitino é favoloso> disse Nat porgendomelo, era un semplice vestitino blu che mi aveva regalato mamma qualche anno fa, era uno dei miei preferiti ma era tanto che non lo mettevo.

<Provalo> disse Wanda, non riuscii a fermarla che mi aveva già chiuso in bagno, non volevo farmi vedere così ma che ci potevo fare.

Non appena lo provai venni sopraffatta da tanti bei ricordi, per un po' mi sentii pure a mio agio con me stessa ma la sensazione sparì non appena sentii Wanda bussare.

Non appena lo provai venni sopraffatta da tanti bei ricordi, per un po' mi sentii pure a mio agio con me stessa ma la sensazione sparì non appena sentii Wanda bussare

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<Sei favolosa> disse Nat.
<Sicura, non é che é troppo scoperto> chiesi guardandomi allo specchio.
<E se anche fosse, ti risalta alla grande> disse Wanda mettendomi le mani sulle spalle.
<Ma se qualcuno dovesse....>
<Non ti azzardare neanche a pensarci, poi sei una forza pazzesca, non darti problemi a castrare qualcuno> disse Nat alzandosi dal letto di scatto.
<Forse hai ragione> dissi
<Certo che ho ragione>
<Quello domani lo metti a scuola> disse Wanda uscendo dalla porta.

Forse l'avrei messo davvero, ma non era il momento di pensarci, mi misi il pigiama e mi infilai nelle coperte, impostai la sveglia per le 6:30 dato che il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola, con Peter...

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now