Capitolo 47

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"Peter pov's"

<Ti dico che non é niente!> mi urlò lei di prima mattina probabilmente svegliando tutti.
<Era sangue quello che avevi in bocca Hela> urlai a mia volta gesticolando con la mano.
<Se solo ti azzardi a dirlo a mio padre> disse lei minacciandomi come mai prima d'ora.
<E che dovrei fare? Lasciarti morire> dissi abbassando il tono, non volevo perderla.

Inclinò la testa a destra, era solito per lei ma non capivo cosa volesse trasmettermi.

<Non succederà niente> disse lei entrando in bagno per cambiarsi, suo padre le ha proibito di andare a scuola, almeno finché non si sarebbe rimessa, accettò anche se non molto convinta, in fin dei conti quei due stavano iniziando ad andare d'accordo nonostante Stark non mostrasse alcuna forma di affetto nei confronti della figlia.

<Io non ti voglio perdere, non ora che ti ho riavuto> dissi appoggiando la fronte alla porta del bagno chiusa sperando non mi avesse sentito, aimé però, non fu così.
<Tu non mi perderai, e io non perderò te, chiaro?> Disse lei con fermezza.

Voleva baciarmi, me lo sentivo ma non riusciva, non sapevo se avrei potuto riavere un bacio da parte sua d'ora in poi, era meglio non sperarci troppo.

<Ora tu devi andare a scuola> disse aprendo la porta e facendomi uscire.
<Ok mamma> dissi facendola sorridere.

***

"Hela pov's"

Erano circa le 10 e Peter era ancora a scuola, entrambi avevano fatto molte assenze ma per me non erano un grande problema, a differenza sua che potrebbero abbassargli di tanto la media.

<Buongiorno> dissi entrando in cucina dove vi erano Nat Steve e mio padre.
<Ci hai riservato proprio un bel risveglio> disse Steve.
<Cioé?> Chiesi ignara del palese motivo.
<La mia stanza, é accanto a quella di Peter> disse lui ricordandomi della litigata di sta mattina.
<Ah> dissi prendendo un bicchiere dalla mensola, era alta e non riuscivo a slanciarmi a causa dei dolori.
<Lascia, ti aiuto> disse Steve catapultandosi verso la mia direzione.
<Grazie> dissi afferrandolo e riempiendolo di un po' d'acqua, non avevo voglia di fare colazione anche perché era abbastanza tardi.

Avvicinai il bicchiere alla bocca per poi sorseggiare il liquido, un sapore di sangue però mi pervarse la bocca, allorché ritirai il bicchiere di fronte alla mia visuale esaminandolo, l'acqua si era mescolata con il mio sangue.

<É sangue quello?> Chiese Tony avvicinandosi e afferrandolo in mano, e ora che mi inventavo, non volevo sapesse che non la finivo di sputare sangue.
<No> dissi facendogli capire palesemente che mentivo.
<Hela, non mi mentire, che hai> disse con tono fermo, tipico da padre.
<Allora "papà", ho le gengive gonfie> dissi marcando sulla parola papà e sputando la prima cazzata che mi venne in mente.
<Mmm> disse lui ripassandomi il bicchiere, sapeva che mentivo ma non poteva mica aspettarsi della sincerità da parte mia. Lavai accuratamente il bicchiere affinché nessuno possa schifarsi per poi prendere lo zaino ed afferrare lo skate.

<Dove credi di andare signorina> chiese mio padre incrociando le braccia al petto.
<Nel Queens, a casa> dissi aprendo la porta.
<Non credi sia pericoloso per te circolare per strada?> Chiese Steve assecondando Tony.
<Avete intenzione di internarmi qui?> Chiesi incrociando a mia volta le braccia.
<No ma..> non gli lasciai il tempo di finire che ribattei: <bene allora ciao> dissi sorpassando la porta.
<Si ma devi tornare> urlò Stark non appena sfrecciai via, feci finta di non averlo sentito, tanto sarei tornata.

***

Arrivai a casa che erano le 11 e mezza, dalla torre al Queens era parecchia strada e inoltre mi facevano male le costole e le bruciature.

Entrai in casa e ne approfittai per far passare l'aria.

Restai lì fino al pomeriggio, mi vidi un paio di film e ricordai che tra meno di due mesi era il compleanno di Peter e la settimana dopo il mio.

Avrei voluto fargli un regalo come si deve, qualcosa che gli sarebbe piaciuta molto, ma mancava molto tempo, ci avrei pensato in un secondo momento.

Erano all'incirca le 4 e mezza del pomeriggio e dato che Peter non mi aveva chiamato decisi di andare da mia madre, era molto che non andavo a trovarla e quindi come avevo già ribadito, volevo che le mie visite fossero costanti.

***

Arrivai alla porta del cimitero del Queens, avrei preferito la seppellissero in un posto meno malfamato.

Entrai e stava già calando il sole. Allo scorgere la sua lapide notai che qualcuno le aveva fatto visita, nel vaso vi era una rosa rosso sangue, non poteva essere di nessuno se non di Tony, non pensavo sarebbe mai venuto a trovare la sua ex, ma forse sapere che aveva in comune con lei una figlia lo abbia convinto del fatto che per lui mia madre fosse stata una persona importante.

<Ciao mamma> dissi sedendomi con la schiena appoggiata al duro cemento, e a contatto con la terra fredda.
<Sono ancora viva> incomiciai.
<Sono quasi morta, ma sono viva> dissi appoggiando la nuca alla superficie della lapide.
<James é... É conciato parecchio male, non so come avresti reagito in realtà> dissi forzando un sorriso, ma piú parlavo con lei sperando non farlo a vuoto piú mi sentivo male.
<Io e te abbiamo tante cose da dirci, ho tante domande a cui tu non potrai mai rispondere> dissi.
<L'accademia... Tu sapevi qualcosa? James dice di no ma non c'è da fidarsi di quell'essere>
<In piú sapevi di Frost ancora prima di saperlo io stessa, ma la cosa peggiore, é che tu me lo abbia nascosto>
<Avremmo potuto trovare una soluzione, convivere con ciò, ma ora non ha piú importanza, tu sei morta, e anche Frost> conclusi la mia raffica di parole colme di rabbia, mi stavo arrabbiando con mia madre e nonostante ciò mi sentivo sempre piú in colpa.
<Scusa..>
<Forse era la cosa migliore per tutti> conclusi.
<Ma comunque, quel nomignolo... Chione, pensavo fosse qualcosa di tranquillo in realtà é tutto il contrario>
<C'era qualcosa di normale nella nostra vita?> <Penso proprio di no>

Dopo averle raccontato di me e di Peter e del rapporto che si era creato tra me e mio padre decisi di affrontare ciò su cui pensavo da settimane ormai.

Mi voltai in ginocchio verso la lapide come se stessi parlando con lei in persona.
<Voglio avere informazione, sull'accademia, andrò a Manhattan e ed entrerò di notte, nessuno dovrà saperlo se non Neil, penso che lui possa aiutarmi>
<Non ti piacerà ciò che starò per dirti ma dopo aver preso piú fascicoli possibili andrò in Russia dallo zio Aron, ci sono altre sedi e quindi piú informazioni, non ho intenzione di star qui a fare niente nonostante lì fuori sia in corso una delle attività piú pericolose al mondo>.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now