Capitolo 69

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"Narratore pov's"

É la vigilia del grande giorno... Del giorno che stabilirà tutto.

Hela é rimasta sveglia tutta la notte, tra ansie e pianti a studiare tutti i dettagli del piano per scovare anche il più minimo intoppo. Era quasi l'alba e decise di spezzare l'attesa di un insolita analisi andando a dormire. Aveva pur sempre bisogno di coricarsi e di riposarsi.

***

Erano le 5 del mattino e dopo un sonno di neanche un ora la ragazza decise di alzarsi, controllò il suo orologio che segnava ancora un caricamento incompleto e le metteva un sacco di ansia, convinta ci fosse qualcosa che non va e che potrebbe portare la sua ormai "famiglia" alla sconfitta o peggio alla morte. Non pensava più alla sua di morte ma forse doveva farci un pensiero per poi riposare un pace.

Si mise un paio di leggings e una maglietta lunga, si fece uno chignon scomposto per poi scappare fuori dalla torre per assaporare il silenzio della città spezzato dal canto degli uccellini e dei colori rosei della prima alba che la catturavano a pieno. Niente skate, niente cellulare, niente musica... Solo lei e l'orizzonte.

Quella poteva essere la sua ultima alba, poteva essere la sua ultima passeggiata mattutina, perché non assaporarle a pieno?

Due ore sono state, due ore di completa pace, due ore di riflessioni... Riflessioni con protagonista Peter, che ne sarà di loro due, che ne sarà del loro rapporto spezzato. Troppe domande senza risposta... Troppe risposte inesistenti.

Tornò a casa, nessuno di sveglio vi era, nella torre si udiva solo il silenzio.

Non andò nella sala, si sedette sola sul divano e continuò a contemplare il silenzio con la nuca appoggiata allo schienale. Mai era stata così calma e in pace, mai stata così con tutto quello che stava premendo sul suo cuore pronto ad ucciderla...

<Già sveglia?> Una voce raggiunse le sue orecchie, successivamente il suo cuore che andò a puttane, battendo all'impazzata, a poco però, le usciva dal petto lasciandole un grosso buco, come poteva perdere il controllo davanti a lui.

<Non ho dormito> disse lei aprendo gli occhi ma non guardandolo in faccia.
<Già neanche io> disse lui sedendosi accanto a lei continuando a fissare il nulla.

Entrambi i loro cuori battevano forte, erano sincronizzati e a poco potevano udire ognuno il battito dell'altro. Nessuno osava spostate gli occhi in direzione di quell'altro, nessuno osava fiatare nonostante Peter più di tutti voleva mantenere la sua promessa e dirglielo, mentre lei, come lui sperava in qualche cambiamento tra di loro, oramai non le restava molto per sistemarlo... Per riaverlo di nuovo.

<Ma che state a fa'?> Una voce li fece sobbalzare. La voce maliziosa di un certo Neil che riuscì a spezzare la situazione imbarazzante tra i due.

<Niente> sussurrò la ragazza rossa in volto alzandosi e andando verso il bancone. Uno sguardo cadde sul suo orologio, che oltre a segnare le 7 e 4 del mattino segnava il caricamento ancora in corso. La cosa le faceva saltare i nervi.
<Dato che... Oggi forse non...> Iniziò Neil, l'unico che voleva affrontare la cosa, l'unico che non ci riusciva.
<Facciamo una torta> esclamò all'improvviso Hela abbandonando l'orologio sul tavolo e voltandosi verso i ragazzi ancora assonnati e scompigliati.
<Non penso sia la cosa più azzeccata da fare oggi> rispose Peter facendo alzare gli occhi a Hela.
<É esattamente la cosa che dovremmo fare, come hai detto... Forse non torneremo tutti alla torre> disse lei abbassando il tono.

I ragazzi non ribatterono e in totale silenzio si scambiarono due sguardi prima di annuire sorridenti, era l'occasione che ognuno di loro aspettava per passare del tempo l'uno con l'altro.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now