Capitolo 24

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Passarono due giorni ed ero ancora chiusa lì dentro, volevo solo farmi una doccia e dormire su un letto comodo invece di stare per terra accanto ad un water, mi scappava da morire ma sicuramente non l'avrei fatta dato che mi fissavano 24 ore su 24.

<Bene ragazzina, la scorta sta arrivando, andrai al Rikers Island> disse Stark entrando con tutto il resto della squadra, Peter era giù infondo al tunnel che osservava la situazione da lontano.

Deglutii a fatica e cercai di mostrarmi indifferente a tutto ciò.

<Stanno mentendo> disse una voce in me, Killer Frost...
Sobbalzai attirando l'attenzione di tutti.
<L'avete sentito?> Chiesi sperando in un sì.
<Cosa?> Chiese Rogers.
<Quella voce> dissi un voce tremolante.
<Altro che penitenziario minorile, sei da mandare in manicomio> disse Bucky.
<Senti brutto figlio di puttana non ti conviene provocarmi> dissi.
<Altrimenti?> Disse avvicinandosi al vetro con un ghigno in faccia.
<Ti congelo il cervello> dissi sentendo un brivido scorrermi lungo la schiena.

Ero a conoscenza che i miei occhi si erano illuminati ma le proprietà smorza poteri della cella mi impedivano la completa trasformazione.

<Penso di aver capito a cosa ti serve quel marchingegno> disse Stark illuminandosi.
<Non ne sarei così certa> dissi ritirando gli occhi color ghiaccio.
<Allora dammi spiegazioni> disse scansando Bucky ed avvicinandosi al vetro.

Sospirai, forse era meglio dirglielo, in fin dei conti erano piú competenti di me...
<D'accordo, vi dirò tutto... Ma promettete di non giudicarmi> dissi.
<Tutti abbiamo un lato oscuro> disse Natasha avvicinandosi a me e guadagnandosi uno dei sorrisi piú sinceri da parte mia.

<Iniziò tutto quel pomeriggio quando combattevate con quell'uomo tra la settima e la Devenew>
<Schioccando le dita qualcosa in me é cambiato, me ne accorsi in doccia quando senza volere congelai il box, i miei occhi erano diversi e i miei capelli si stavano tingendo di bianco>
<Sentii la sua voce nella mia mente per la prima volta, mi promise che sarebbe uscita e avrebbe causato solo disgrazie>
<La voce di chi?> Chiese Steve
<Di Killer Frost> dissi con voce tremolante.
<Chi é? La sorella di Jack Frost?> Disse Sam guadagnandosi una risata da parte di Bucky e un'occhiataccia da parte mia.
<Non so chi sia, probabilmente un alter ego> dissi riprendendo il discorso
<Feci delle ricerche, un'altra persona aveva le mie stesse capacità, ma a differenza mia usava il fuoco>
<Fire-Storm> disse Natasha capendo di chi mi riferissi.
<Costruii la matrice fire-frost ma serviva con cosa caricarlo, da quel che sapevo tale energia non esisteva>
<Una notizia però catturò la mia attenzione, Fire-Storm non era in grado di combattere quando subiva dolore, e così pure io> dissi rivolgendo un'occhiata a Clint che aveva capito.
<Incominciai a tagliarmi ogni volta che sentivo di perdere il controllo> dissi alzando la manica della felpa per mostrare i tagli.
<Sono guarite grazie alla guarigione veloce, ma i segni sono rimasti> dissi abbassando il tono, mi stavo veramente aprendo con loro?.
<Continuai così per qualche mese quando venni a sapere della pietra che avevi recuperato> dissi rivolgendomi a Stark.
<Sapevo che Peter faceva degli stage alla Stark Industries e quindi ritornai a scuola dopo anni cercando di convincerlo a farmi ottenere uno stage>
Peter sospirò, stavo veramente ammettendo di averlo usato.
<Non potendolo avere optai per qualcosa di piú classico, irrompere e prenderlo, ma al primo colpo abbandonai l'impresa>
<Poi Peter mi invitò alla festa, e poi conoscete come continua>
<La Matrice Fire-Frost si chiama così così perché la pietra produce calore, un calore che non so spiegare scientificamente ma che é in grado di nascondere Killer Frost> dissi concludendo il mio racconto.

Erano tutti scioccati, pensavano dissi una semplice ladruncola, ma si sono dovuti ricredere.

Stark aprì la cella, rimasi ferma non volevo uscire dato che implicava nel finire in prigione.

<La cosa della prigione era una balla> disse Stark, diamine Killer Frost lo sapeva.
<Lo so> dissi incutendo stupore in loro.
<Resterai qui almeno finché non capiremo cosa fare della tua situazione> disse Rogers.

<Voglio tornare a casa> dissi, non volevo per niente stare con loro, per nessuna ragione.
<É troppo pericoloso, Peter ti accompagnerà nella tua stanza e piú tardi con Happy andrai a prendere le tue cose> disse Stark con fare da comando.
<Ok starò qui ma ad una condizione, appena tornerà mia madre me ne andrò> dissi, accettarono e fui costretta ad allontanarmi dal tunnel con Peter.

Mi stava accompagnando nella mia stanza e non mi stava degnando di uno sguardo, avrei voluto parlargli ma l'orgoglio me lo impediva.

<Questa é la tua stanza, é davanti alla mia quindi se hai bisogno chiamami> disse tutto d'un fiato, non mi lasciò neanche il tempo di ringraziarlo che aprì la porta di camera sua e se la chiese alle spalle.

Rimasi per qualche secondo a fissare la sua porta non sapendo se entrare e parlargli o meno, ma non lo feci, entrai nella mia camera che era gigantesca, era ben arredata e bellissima, presentava una grande finestra con una vista mozzafiato su New York.

Ispezionai a fondo la camera per scoprirne tutti i dettagli poi entrai finalmente in doccia, feci una lunghissima doccia calda ed ebbi l'occasione di rimuginare sull'accaduto.

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora