Capitolo 27

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"Peter pov's"

Rientrai alla torre, erano all'incirca le tre di notte e nonostante il giorno dopo dovessi andare a scuola preferii passare un po' di tempo con zia May dato che mi sembrava di averla un po' trascurata.

Camminavo in punta di piedi per evitare di svegliare qualcuno e fare figuracce.

Arrivai davanti alla mia porta quando mi girai, la mia attenzione venne catturata dalla porta semiaperta della stanza di Hela, anche se cercai di trattenermi volli dare una sbirciatina, la sua stanza era molto disordinata, c'era la sua valigia con i vestiti sparsi a terra e uno skateboard, non pensavo andasse sullo skate.

Poi il mio sguardo si posò su di lei, non aveva addosso la coperta nonostante facesse un po' freddino nella sua stanza, aveva un pigiamino azzurro veramente carino ed era rannicchiata come un gattino.

Mi limitai ad osservarla dormire mentre mi occupavo di coprirla con le lenzuola, per poco non la svegliai.

Successivamente mi avviai nella mia stanza dove mi infilai il pigiama ed andai a dormire.

Fui svegliato da dei rumori, erano le 5 e mezza del mattino e c'era Hela che stava vomitando in bagno, non so come riuscivo a sentire tutto, mi si stava stringendo il cuore ma non volevo andare da lei, non ci riuscivo.

"Hela pov's"

Era molto tardi e stavo dormendo beatamente, poi ad un tratto una strana sensazione mi pervarse, non so spiegarlo ma da sempre quando qualcuno mi fissava mentre dormivo riuscivo a capirlo sempre indipendentemente da quanto fossi incosciente, e in quel istante anche senza aprire gli occhi capii che era Peter, lo capii da tante cose, ma la prima era sicuramente il suo profumo che mi innondava le narici, mi trattenevo solo dal sorridere, poi prese le lenzuola di cui non mi ero accorta di aver buttato a terra e mi coprì delicatamente, poi si avviò verso la porta chiudendosela alle spalle, in quel momento sentii la libertà di aprire gli occhi e ritornare a respirare, avevo una delle sensazione che forse mai avevo provato prima, le farfalle nello stomaco mi stavano letteralmente divorando e in tutto questo era ancora arrabbiato con me, e forse in quella frazione di secondo non trascurò tutte le emozioni positive che stavo provando.

Erano all'incirca le tre e quindi cercai di riaddormentarmi ma con scarsi risultati, infatti mi limitai ad osservare il soffitto per molto tempo.

All'improvviso mi venne di nuovo la nausea, mi alzai di colpo e rigettai il cibo che neanche avevo mangiato, piú che preoccupata ero demoralizzata, pensavo di aver superato questa fase ma forse evidentemente mi sbagliavo.

***

La sveglia stava suonando e il mio istinto mi suggeriva di prenderla a martellate, ma aimé oggi dovevo andare a scuola dato che ho fatto non poche assenze e sinceramente non avevo intenzione di ripetere l'anno anche se mi hanno assegnato ad una classe con alunni piú grandi di me, di conseguenza Peter era piú grande di me di un anno. Beh questi erano i miei ragionamenti mattutini ma era venuto veramente il momento di alzarsi.

Mi diressi in bagno dove mi feci una superveloce doccia senza capelli, mi sistemai i ricci che molto stranamente erano pure usciti bene.
Mi avviai verso la valigia e mi cascò all'occhio il vestitino del giorno prima, non sapevo se metterlo...

Sapete una cosa, diamine se lo avrei messo, non sono mai stata sicura di ciò fino ad oggi, lo abbinai ad un giacchetto nero di pelle e degli anfibi neri, aggiunsi anche una collana, degli orecchini che a causa dei capelli non si notavano e un paio di anelli, infine mi truccai leggermente per sembrare naturale.

Presi lo zaino, il cellulare e l'orologio e uscii dalla mia stanza, in tutto questo si erano già fatte le 7 e 20 ed ero in ritardo.

Arrivai in sala dove c'erano solo Nat e Steve che facevano colazione.

<Buongiorno> disse Nat.
<Buongiorno anche a te> risposi.
<Vuoi?> Chiese Steve porgendomi una tazza di caffè, accettai e la sorseggiai con calma dato che Peter non era ancora arrivato.

Si stava facendo troppo tardi però, alle 8 sarebbe passato il bus ed ormai erano già le 7 e 40.

<Ma Peter dorme ancora?> Chiesi a Nat, lei fece spallucce e di conseguenza mi feci coraggio e mi avviai verso la sua stanza.

Bussai un paio di volte ma nessuno rispondeva.
<Guarda che entro> dissi tutta scazzata, se solo lo avessi trovato nudo lo avrei presi a calci.

Entrai e vidi una figura stesa sul letto a dormire beata, per di piú russava. Ma diamine dormiva ancora?

<Peter svegliati> dissi scuotendolo ma niente sembrava averci lasciato le penne.

Iniziò a mugolare quando i miei ricci gli sfiorarono la faccia.

<Sono le 7:40> dissi fredda prima di uscire dalla sua stanza, lo sentii imprecare ad alta voce maledendo la sveglia che evidentemente non aveva suonato.

Passarono non piú di 5 minuti che era già pronto, ma come faceva? Era tutto bello vestito, ma come ogni ragazzo ritardatario aveva i capelli spettinati, le scarpe slacciate e.... la cerniera APERTA. Glielo avrei dovuto fare notare ma poi avrebbe pensato che io guardassi... Cioè avete capito, ma almeno gli avrei evitato qualche figuraccia.

Arrivammo alla fermata dell'autobus stranamente di qualche minuto prima, tra di noi regnava un silenzio, uno di quelli che non sopporteresti.

Ne approfittai per fargli notai ciò che avrebbe dovuto notare da solo.
<Hai le scarpe slacciate> dissi non degnandolo di uno sguardo, intanto si era abbassato per allacciarle e nel momento in cui volle alzarsi credendo di essersi completamente aggiustato continuai: <e la... Cerniera aperta> dissi continuando a guardare fisso avanti a me.
Riuscivo a notare che era diventato rosso come un pomodoro e che si stava goffamente chiudendo la cerniera e sistemando i capelli.

Che figure di merda.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now