Capitolo 67

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"Hela pov's"

Le mie palpebre erano pesanti e il mio petto apportava leggere fitte.

Chissà come, aprii gli e venni travolta da una luce bianca che sembrava quella delle porte del paradiso. Mi ritrovai nell'infermeria della torre degli Avengers accompagnata da un paio di russii il sottofondo.

Il petto mi faceva molto male per non parlare di tutti i tubi appiccicati alle mie braccia che mi davano un certo fastidio.

Volevo alzarmi e mettermi a sedere ma non riuscivo, nel tentativo dei leggeri lamenti fuoriuscivano dalla mia bocca. Lamenti rochi, tipici di quando si dorme troppo. Solo che io non stavo dormendo.

Sentii dei rumori nell'esatto momento in cui mi tirai su appoggiandomi agli avambracci sul letto morbido.

Mi guardai leggermente intorno per poi constatare che non ero sola in stanza, lì con me vi erano Wanda, Neil e Peter affusolati sul divano con le bocce semi aperte che ognuna produceva rumori snervanti. Ma la visione di loro mi piaceva, mi erano mancati.

Vidi gli occhi di Neil aprirsi leggermente ed adattarsi alla luce accecante. Si alzò in piedi e sembrava non essersi accorto della mia presenza dato che si stava dirigendo verso il bagno, o verso le patatine che stavano sul tavolino.

Tirai due colpi di tosse voluti per catturare la sua attenzione. Si girò di scatto e a poco non cadeva.
<Non pensavo di essere diventata invisibile fratello> esclamai modellando la mia voce affinché non risulti troppo roca.

Era fermo impassibile davanti a me con gli occhi lucidi e le ginocchia tremanti che potevo notare fin da qui.

<Porca puttana> sussurrò prima di fare una leggera corsetta mentre io me la ridevo di gusto.

Mi abbracciò il più forte possibile, pur sentendo dei dolori lancinanti al petto feci finta di niente, tutto ciò per poter restare ancora per un po' fra le sue braccia ed affondare il mio viso nel suo collo mentre con le mani indolenzite cercando di stringere la sua t-shirt viola.

<Come mai così contento?> Chiesi stranita, a cosa era dovuta una reazione così eccessiva.
<Scherzi sorella? Mi sei mancata un sacco> disse ridacchiando, lo feci anche io.
<Sai a cosa pensavo?> Chiese dopo un po' di silenzio.
<Illuminami> sussurrò.
<I tuoi occhi non sono grigio-blu, sono verdi> disse.
<Vuoi che mi offenda proprio ora fratello?> Dissi alzandomi a sedere.
<Ma é la verità?> Esclamò stridulo.
<Sono di un azzurri tendente al grigio> dissi puntandogli il dito contro. Dopo qualche secondo di espressioni serie scoppiammo a ridere in una fragorosa e rumorosa risata. Tanto rumorosa da svegliare Wanda.
<Hela?> Chiese strizzando gli occhi e avvicinandosi a me.
Mi strinse in un lungo abbraccio mentre potevo udire dei minuscoli singhiozzi. Ma che cosa avevano?
<Dovrei preoccuparmi?> Chiesi sempre più confusa.

Scosse la testa in segno di negazione.
<Come ti senti?> Chiese
<Come se fossi morta> sussurrai, ed era la verità, una sensazione che non potevo spiegare.

I due si scambiarono due sguardi colpevoli ma senza accennare una parola.
<Sono morta vero?> Affermai incrociando le braccia.
<Si ma solo per qualche minuto> cercò di tranquillizzarmi Wanda.
<Che ficata> sussurrai prima di guardare la macchina.
<Ma come che ficata, eri schiatta> disse Neil inarcando entrambe le sopracciglia.
<No intendo, che non avevo mai provato una sensazione del genere> sussurrai. Ora avevo collegato tutto.
<Ho parlato con mia madre> sussurrai colma di gioia, mi stavo ricordando tutti i dettagli.
<E che tu ha detto> chiese Wanda.
<Niente di particolare>.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now