Capitolo 37

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Volevo solo dirvi che siamo arrivati ai 1k letture, grazie mille, non mi sarei mai aspettata di arrivare a questo punto ❤️

"Hela pov's"

Passarono all'incirca due settimane da quando mio padre mi prese in custodia, pur avendo un rapporto difficile e non essere riuscita neanche una volta a volergli bene gli sono grata per quello che ha fatto per me.

Vado a scuola ogni giorno e sono riuscita a recuperare alla grande tutto quello che avevo perso.

Per quanto riguarda lui... Beh é passato poco tempo da quando stiamo insieme ma non so neanche descrivere cosa io prova per lui, sto aspettando il momento giuato per dirgli che lo amo, ma sono consapevole che sia ancora troppo presto e almeno facendolo voglio essere sicura che provi le stesse cose per me, il fatto é che ho una costante paura che si stanchi di me, dal bacio in sala che ci siamo dati non ci siamo piú toccati, fatta eccezione per qualche abbraccio forzato da parte mia, come ho già detto in una relazione ci si aspetta del contatto fisico, sono sicura che sia quello che lui piú desidera ma non ce la faccio, sono rimasta brutalmente toccata dopo ciò che successe due anni prima e abituarsi al contatto per me é la sfida piú grande.

***

<Peter non é che mi accompagni un attimo a casa?> Chiesi uscendo da scuola dopo aver fatto una verifica di algebra.
<A fare che?> Chiese.
<Mi servono delle cose per Aris>.

Acconsentí e mi accompagnò a casa, dopo aver girato la chiave un senso di nostalgia mi pervase, era la prima volta che tornavo a casa dopo il suo funerale, ma voglio che questo posto sia il costante ricordo di lei, quindi tornarci il piú possibile.

Entrai in casa e mi diressi in camera dove recuperai uno scatolone impolverato da sopra l'armadio.

Tirai fuori alcuni dei miei vecchi macchinari, pur essendo scadenti e costruiti quando ero ancora piccola erano ancora funzionanti e andavano bene per il tipo di costruzione di Aris.

<Guarda cosa ho trovato> dissi andando in sala dove c'era Peter che mangiava.
<Che cosa é?> Chiese, ma non si notava cosa fosse sul serio?
<Ma come che cosa é, é una polaroid> dissi sventolandola di fronte al suo viso.

<Dai facciamoci una foto> disse prendendola tra le mani.
<Aspetta> dissi, gli sistemai il sopracciglio torto facendolo sorridere.
<Ecco fatto> dissi mettendomi in posa.

Ne fecimo due, una per me e una per lui, mi piacevano tanto anche perché avevamo delle faccio buffe, lui con un sopracciglio alzato e io con la lingua di fuori e il naso arricciato.

<Emm ti volevo chiedere se domani volevi venire a casa mia con Ned a giocare ai videogiochi> chiese mentre mettevo nello zaino la roba che mi serviva.
<E Ned é d'accordo?> Chiesi chiudendo lo zaino.
<Perché non dovrebbe?> Chiese confuso.
<Beh, ad un ragazzo piace stare con il suo migliore amico con anche la sua ragazza a rompere> dissi sorridendo.
<Ma se siete molto amici> disse, nelle ultime settimane avevamo legato molto, lo avevo stracciato ai videogiochi e gli ho insegnato ad andare sullo skate, in compenso abbiamo costruito insieme la morte Nera.
<Va bene, avete voglia di perdere di nuovo a Call of Duty?> Dissi aprendo la porta e ridendo.
<Gne gne> disse ridendo e contagiandomi.

***

Arrivammo alla torre dove Stark e Steve ci stavano aspettando.
<Fate con calma ragazzi> disse Stark sorseggiando il suo amato bourbon.
<Mi servivano delle cose> dissi posando lo zaino.
<Vatti a cambiare, ci servi in palestra, dobbiamo fare una cosa> ordinò Rogers.
<Non avevamo detto niente combattimenti?> Chiesi bevendo dell'acqua.
<Non combatterai contro di noi> disse, non me lo feci ridire un altra volta che già mi ero cambiata ed ero andata in palestra dove ci stavano quasi tutti, tranne T'challa che era tornato in Wakanda.
<Ho fatto delle ricerche sull'accademia che hai frequentato> disse Stark con il tablet in mano.
<Illuminami> dissi.
<Sai utilizzare qualsiasi arma?> Chiese.
<Si> dissi.

Successivamente mi consegnò due pistole.
<Non sarebbe cauto farmele tenere> dissi facendole roteare sugli indici.
<Ci piace rischiare> disse Thor sorridendo e facendomi l'occhiolino.
<Bene che devo fare?> Chiesi.
<Entrerai in quella cabina, avrai davanti a te dei bersagli mobili, devi solo, beh... Farli fuori> disse Stark facendo spallucce.

Entrai in quella cabina e le luci si spensero.
<Come faccio a sparare se non vedo niente> urlai a Stark.
<Si sta caricando> disse, infatti le luci si accesero piano piano e davanti avevo tanti omini arancioni fermi, come se stessero aspettando il permesso di partire.

Stark successivamente premette un tasto rosso e gli ologrammi scattarono in una corsa verso di me, sembrava di essere ritornata in Accademia.

Tesi entrambe le mani in avanti che tenevano entrambe una pistola, incomincia a sparare alternando la sinistra con la destra, stavo facendo fuori tutti i bersagli dato che mi venivano tutti davanti, non poteva essere piú semplice, ma Stark lo aveva capito, inserì delle coordinate e di omini ne uscivano da tutti i lati, anche da sopra, si stava facendo sempre piú complicato.

<Non dovremmo tiratela fuori?> Chiese Peter.
<Non morirà tranquillo> disse Stark continuando a complicare le cose con i suoi dannati ologrammi.
Stavo sparando a piú non posso evitando che si avvicinassero.

Di colpo le munizioni finirono.
<Ma che cazzo> urlai prima di tirare un gancio sinistro a uno degli ologrammi.
<Linguaggio> urlò Steve dall'altra parte del vetro.
<Stark!> Urlai mentre afferravo un ologramma e gettandolo su tanti altri.
<Le munizioni sono finite> urlai schivando vari colpi.
<Lo soo> disse ridendo.

Ne mancavano pochi, solo questione di minuti, tirai un calcio a uno, lo schivò afferrandomi la gamba e trascinandomi per terra.
<Hey bello> dissi facendolo girare verso la mia direzione, in men che si dica gli tirai un lieve calcio sul naso, il necessario da farlo scomparire.
<Me rimangono due> dissi stando ferma al centro della stanza, solo che non si vedevano, non potevano essersi dissolti nel nulla.

Mi guardavo intorno quando qualcosa mi cascò addosso, era uno di loro, mi teneva per il collo, niente di difficile, era fattibile batterlo.
<Per essere un ologramma sei pesante> dissi afferrandogli il polso e spezzandoglielo, infatti scomparve.

Ne rimaneva solo uno, e non mi preoccupava, infatti camminavo in avanti e in dietro aspettando che si facesse vivo, mi arrivò da dietro, riuscii a sentirlo dato che faceva passi pesanti, feci per afferrarlo dal braccio e farlo cadere quando mi strattonò come un bambino e mi spinse a terra, scivolai per il pavimento bianco con la mano e il ginocchio appoggiati, mi alzai spolverando mani e ginocchi.

Lasciai che fosse lui a corrermi incontro, successivamente feci la stessa mossa di prima, lo afferrai per il braccio destro e glielo arrotolai dietro la schiena fino a sentire un sonoro crack, segno che avevo finito.

Sentii il portone aprirsi e delle persone entrare accompagnate dagli applausi del signor Stark.
<Devo ammetterlo ragazzina, ci sai fare> disse, sospirai per raccogliere tutto il fiato perso, stavo sudando tantissimo.
<Hai fatto tu il giochetto con le munizioni> dissi riprendendomi dalla fatica.
<Che te ne pare?> Disse vantandosi.
<Patetico> risposi facendo una smorfia.
<Prossimo passo, battere Hulk> disse Sam ridendosela.
<Mm si certo> dissi prendendo la bottiglietta e finendola.
<Non abbiamo ancora finito> disse Steve.
<Ma come, non basta?> Chiesi sbuffando.
<Sappiamo che vi allenavano a usare tutte le armi, ma alla fine ve ne facevano scegliere una> disse Steve.
<E tu hai scelto...> Disse Nat
<L'arco> risposi io continuando la sua frase.
<E perché hai scelto proprio quello?> Chiese Clint interessato all'argomento.
<La mia principessa preferita era Merida> affermai stupidamente.
<Mi aspettavo qualche altra motivazione> disse Stark.
Sorrisi e ripresi il discorso <era un qualcosa di piú tradizionale rispetto a fucili pistole ecc>
<Oppure tu piaceva solo Hunger Games> disse Bucky.
<Anche> dissi posando la bottiglietta

<Facci vedere> disse Clint che per tutto il giorno mi guardava strano.

Andai verso il bersaglio, tirai la freccia verso il mio viso per poi scagliare, colpì dritto il centro.

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora