Capitolo 40

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Corsi a casa di Peter alla ceca dato che Frost gli aveva ceduto i miei occhiali.

Arrivai davanti alla porta del condominio e bussai.

Mi aprì la zia.
<Tu devi essere Hela, ci siamo già conosciute> disse con fare dolce.
<Salve signorina May>
<Oh ti prego chiamami May o zia May> disse facendomi entrare.
Sorrisi.

<Quindi Peter ha una ragazza?> Chiese con un sorrisetto malizioso.
<Oh emm, si...n-no...cioé si>incominciai a balbettare, che figuracce.
<Tranquilla, sembri quella giusta per lui> disse mettendomi una mano sulla spalla, la cosa mi confortò e smisi di balbettare e agitarmi.
<Grazie zia May> dissi, lei sorrise.

<Peter c'é?> Chiesi ad un tratto.
<Oh é in doccia, puoi aspettarlo in camera sua> disse indicandomi la stanza che già conoscevo.

Entrai ed era di nuovo in disordine, ne approfittai per dare una sbirciatina a qualche sua foto da piccolo, ne notai una da bambino con due adulti, evidentemente erano i suoi genitori, non mi aveva mai detto il perché vivesse con sua zia, ma potevo però immaginare.

<Metti giù quella foto> disse levandomela dalle mani e alzando il braccio in alto in modo che io non possa arrivarci, sono molto bassa rispetto a lui.
<Daii eri carinissimo> dissi scansandomi.
<Lo so ma é imbarazzante> disse arrossendo un po', io invece sorriso.

Ad un tratto però mi accorsi che era nudo, aveva solo l'asciugamano alla vita, aveva degli addominali veramente marcati e i capelli bagnati che lo rendevano sempre piú attraente.

Inutile dirvi come arrosí nel vederlo i quelle vesti, mi girai di colpo verso il letto a castello per evitare di vederlo.

Si imbarazzò immediatamente, infatti si affrettò a vestirsi.
<É stato imbarazzante vero?> Disse infilandosi infine la maglietta leggermente umida a causa dei capelli bagnati.
<Un tantino> dissi girandomi e sciogliendomi alla vista del suo sorriso.
Cercò di passarmi una mano sulla guancia ma mi scansai un attimo evitando il suo tocco.
Fecimo entrambi finta di niente e cambiai subito discorso.
<Chi sono queste persone?> chiesi riferendomi alla foto di prima.
<Erano i misi genitori> disse sedendosi sul letto.
<Erano?> Chiesi timorosa della risposta che poteva darmi.
<Emm, si.. sono morti> disse grattandosi la nuca umida.
<Mi dispiace, non avrei dovuto chiederti ciò> dissi sedendomi accanto a lui.
<Sta tranquilla, era solo una domanda> disse toccandomi i ricci.
<Lo sai che puoi parlarmi quando ti senti giù, é brutto che sia solo io parlare> dissi guardandolo dritto negli occhi.
<Non mi dici proprio tutto> disse.
<Ogni cosa ha il suo tempo, ma ti prego parlami quando stai male, ti farà bene> dissi accarezzandogli la guancia e lasciando che lui mi baci sulla fronte, non mi aveva dato fastidio, al contrario mi aveva suscitato calore, infatti sorrisi al pensiero di ciò.

Vedevo come moriva dalla voglia di chiedermi di Frost.
<Avanti, so che vuoi chiedermi qualcosa> dissi sorridendo e sistemandogli il sopracciglio nuovamente torto.
<Si tratta di Frost?> Chiesi nuovamente.
<Le hai dato il controllo di tua spontanea volontà?> Chiese con tono accusatorio.
<Si, sapevo di potermi fidare> dissi a mia volta cambiando espressione.
<E se avesse ucciso qualcuno?> Chiese successivamente.
<Non l'ha fatto> dissi
<Ma avrebbe potuto> disse alzandosi dal letto.
<Neanche ti immagini la connessione che ha con me, se ha solo per un secondo dei pensieri omicidi riesco ad accorgermene> dissi stando sempre seduta sul letto.
Non rispose, allorché decisi di confortarlo e convincerlo sul fatto che Frost non é chi pensa lui.
<Hey> dissi alzandomi dal letto e andandogli vicino.
<Frost non é la persona che hai conosciuto al porto.... É la persona che ti ha salvato la vita> sospirai <dalle una possibilità> dissi.
<Mi dispiace> disse accarezzandomi i ricci, lo abbracciai senza scrupoli, all'inizio esitò ma volevo che facesse lo stesso e così fu.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now