Capitolo 23

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Mi svegliai di colpo, avevo il respiro pesante e il cuore a mille.

<Calmati ghiacciolo> disse una figura accanto a me, era mio padr... Volevo dire il signor Stark che era attaccato ad una flebo proprio come me, mi stava passando il suo sangue?

<Sai, siamo compatibili al 120%, curioso vero?> Disse d'un tratto, me la feci letteralmente sotto, e se avesse scoperto chi fossi io realmente?
<É molto raro, ma possibile> dissi io, riguardava una lezione di anatomia che avevo studiato a casa.
<Sei troppo intelligente> disse lui.

Cercai di tirarmi a sedere ma una fitta al braccio me lo impedì, Stark mi stava ancora passando il suo sangue.

Mi controllai la ferita inflitta da Clint, ma non c'era... Come é possibile, é letteralmente svanita nel nulla. Rivolsi uno sguardo verso il signor Stark che si era appena levato la flebo.
<Curioso vero? Non ho mai visto nulla del genere> disse lui, voleva tirarmi fuori dalla bocca la verità che però non gli avrei dato.

<Senti mi dispiace> dissi
<Ti dispiace avermi incollato al muro con del ghiaccio?> Disse
<Tu non sei da meno> dissi toccandomi il petto, c'era un livido ma sarebbe guarito a poco.
<Sei guarita, quindi appena arriva il resto del team torni nella tua cella>
<Te lo puoi anche scordare> dissi cercando di alzarmi per fuggire ma lui mi aveva preceduto, mi aveva veramente ammanettato al lettino come una psicopatica?
<Fottiti Stark> sbraitai.
<Si porta rispetto agli adulti> disse uscendo dall'infermeria, ero di nuovo sola.

***

Passarono ore ma sembrava che nessuno arrivasse quindi ne approfittai, tirai fuori una forcina dal mio chignon ormai distrutto e aprii le manette, era troppo semplice però, dopo gli eventi degli ultimi due giorni ho imparato ad aspettarmi di tutto.

<Dove vai?> Disse Wanda che aveva appena varcato la soglia della porta.
Non le risposi, mi diressi allo specchio ed esaminai bene la zona dove ci sarebbe dovuta essere una grande cicatrice.
<Quei vestiti sono miei> disse Wanda rompendo il ghiaccio, era visibilmente scossa nel parlarmi dopo quello che le avevo detto, ed ecco i sensi di colpa...

<Mi dispiace per prima, non avrei dovuto> dissi ma mi bloccò.
<Non ti preoccupare, sono contenta che lui ti abbia salvato, aveva un cuore d'oro> disse con il cuore in mano, le sorrisi.
<Non si fraternizza con il nemico> disse Bucky che era appena entrato nella stanza.
<Scusa, non eri tu il nemico di qualche anno fa?> chiesi fredda, la cosa lo colpì ma a me non importava piú di tanto.
<Non sono l'unico con istinti omicidi mia cara>
<Almeno so gestirli, a differenza tua> risposi fredda.
<Ok basta, tu devi tornare nella tua cella> disse Rogers che era appena entrato nella stanza con Sam e Tony, dietro di loro c'era Peter accompagnato dalla Vedova Nera.
<Non se ne parla neanche> dissi io
<Perché non mi mandate direttamente in prigione, state perdendo tempo> dissi io, ma Steve mi sollevò di peso per portarmi in quel buco.

Fortunatamente conosco tecniche usate in queste situazioni, infatti gli afferrai la mano e gliela tirai piú dietro possibile, poi con uno slancio lo feci cadere per poi liberarmi.

<Ci vado da sola> disse scansando tutti quelli che avevo avanti fino a giungere a Peter, gli rivolsi un'occhiata fredda e mi diressi nel tunnel.

Arrivò Stark che mi chiuse dentro e con un sorriso maligno mi disse <in pochi riescono a battere Steve, ma mi chiedo come tu abbia fatto a fermare la freccia di Clint sul tetto>
<Da piccola mi allenavo in un'accademia, mia madre mi ci mandò dopo gli avvenimenti di New York>
<Astuta tua madre, posso conoscerla?> Disse lui.
<Pensa alla tua di ragazza Tony> dissi riferendomi a Pepper Potts.
<Per te ragazzina Signor Stark>
<E per te Stark non sono un ghiacciolo> dissi riferendomi al nomignolo di prima.

Another Me || Peter Parker Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ