Capitolo 16

1.8K 69 8
                                    

"Peter pov's"
Passai la nottata in bianco e sicuramente anche lei.
Continuavo a pensare a ciò che mi disse, che non era solo la ragazza intelligente a scuola con cui sono in competizione, ma che dietro al suo sorriso c'è una persona che soffre tanto

***

Sentii la sua sveglia suonare molto presto nonostante fosse Domenica, io invece non avevo dormito per niente.
La sentii dirigersi in cucina ed aprire il frigo, quindi decisi di prendere coraggio e di raggiungerla.

Era ai fornelli occupata a preparare il Thè.

"Hela pov's"

Mi svegliai molto presto nonostante fosse Domenica, ero sicura che la sveglia avesse svegliato anche Peter ma sembrava non uscire dalla stanza, decisi di lasciar perdere e di dirigermi in cucina per preparare il thè, di solito non riesco a mangiare altro dopo aver vomitato la notte precedente.

Non appena versai l'acqua della tazza vidi Peter venirmi incontro, aveva i capelli scompigliati e gli occhi gonfi, sembrava non aver dormito.
<Buongiorno> disse lui
<Giorno> dissi con tono freddo, dopo la sera precedente ero molto a disagio, era venuto a sapere di molti lati di me che avrei voluto non scoprisse.
<Vuoi?> Chiesi io riferendomi al thè che stavo piacevolmente sorseggiando.
<No grazie> rispose.

<Stai bene? Voglio dire, beh... Dopo...quello..> iniziò a balbettare, io sorrisi, era così carino quando si comportava così.
<Sta tranquillo, sto benissimo> risposi mentendo spudoratamente.
<E tu? Ora stai bene?> Chiesi incrociando direttamente il suo sguardo.
Prima di rispondere si sedette sulla sedia di fronte a me rubandomi il thè e facendo si con la testa.
<Ehii quello é il mio thè> dissi ridendo e cercando di riprenderlo, alzò il braccio impedendomi di raggiungerlo essendo troppo alto.

Stavamo ridendo come matti quando ad un certo punto mi venne di nuovo la nausea.
Smisi di ridere di colpo facendo preoccupare Peter che cambio subito espressioni, mi misi la mano davanti alla bocca per evitare di imbrattare tutto e mi diressi di colpo verso il bagno dove vomitai tutto il thè e biscotti con cui avevo fatto colazione.

Non appena finì notai che Peter era fermo alla porta, preoccupato forse quanto me.

Mi affrettai a pulirmi la bocca con la carta igienica e a tirare lo sciaquone.

Ero ancora seduta a terra vicino al wc, mi stavo preoccupando tanto, anni fa mi succedeva spesso ma ora non me lo aspettavo per niente.

<Forse é meglio se te ne vai..> dissi guardando Peter dritto negli occhi, non volevo mi vedesse in queste condizioni nonostante avessi voluto rimanesse.
<Sei sicura, nel senso.. non penso sia prudente che tu rimanga solo a casa> rispose preoccupato.
<Forse é piú prudente per te> dissi, mi era venuta in mente una cosa, e se tutto ciò fosse dovuto a Killer Frost? Era molto probabile dato che ciò accadde subito dopo quel sogno.
<Che intendi dire?> Chiese lui preoccupato.
<Niente lascia stare, ora vai> dissi sfidando la sua disapprovazione.
Mentre lo accompagnavo alla porta mi guardava ancora con sguardo preoccupato, lo abbracciai, un abbraccio veloce seguito da un <sto bene tranquillo>.

Dopo aver chiuso la porta alzai la manica scoprendo il mio orologio:
<Aris?>
<Come posso aiutarti Hela?>
<C'è qualche anomalia nel mio corpo?> Chiesi io nella speranza di aver sbagliato.
<Vedo un'alta quantità di materia oscura nel sangue, ciò causa piú probabilità che Killer Frost possa uscire>
Merda questa non ci voleva, ero ormai giunta al capolinea, ne ero molto consapevole ma non mi sarei arresa.
<Il vomito a cosa é dovuto?> Chiesi
<É dovuto ad uno squilibrio, non so bene di che genere, se vuole posso fare delle ricerche?>
<Procedi>
<Lo squilibrio é dovuto a Killer Frost che sta assumendo sempre piú controllo del tuo corpo>
Inizia a spaventarmi sul serio, stavo perdendo e solo per la mia stupida scelta del cazzo, sto mettendo in pericolo la vita di tutti soprattutto di mia madre e di Peter.

***

Andai in farmacia per comprare qualche medicinale, pensai che avrebbe potuto aiutarmi nonostante non si trattasse solo un un problema allo stomaco.

Mi sentivo molto meglio quindi decisi che il giorno dopo sarei andata a scuola, stavo rischiando grosso ma pensai che mi sarebbe potuta venire qualche altra idea.

***
"Il giorno dopo"

Arrivai a scuola molto tardi, infatti corsi come una pazza verso l'aula di chimica dove mi aspettava quel figlio di buona donna del prof di chimica.

Entrai senza neanche bussare, mi dovetti subire la ramanzina da parte del prof che non aspettava altro che mettermi il debito alla sua materia nonostante avessi anche un voto alto.

<Stai bene?> Chiese Peter non appena mi sedetti dietro di lui, mi limitai ad annuire nonostante sapevo io e sapeva lui che non era per niente vero.

Le ore passarono stranamente veloce, infatti dopo l'ora di inglese mi sarei dovuta dirigere in palestra per l'ora di ed. fisica dove ci sarebbero stati pure Ned e Peter.

Entrai nello spogliatoio femminile dove c'era Liz con il suo gruppetto di amiche che mi squadrava, ma che hanno da guardare ste galline.

Aprii il mio armadietto e mi accorsi subito a malincuore che dovevo mettermi i pantaloncini, ma scherziamo, non volevo assolutamente farmi vedere così nonostante non ci fosse nulla di male, ma non riuscivo ancora a mostratami.

Contro il mio volere me li misi e mi diressi verso il campo dove c'era Peter che fissava Liz come un coglione.
<Se la fissi le cose non cambieranno> gli sussurrai all'orecchio riportandolo al mondo dei vivi.
<La verità é che mi manca> rispose con voce triste, quanto mi faceva pena...
<Tranquillo passerà>
<Guardate, pecora Parker si é trovato la sostituta> disse ridendo Flash, ma come permetteva di darmi della sostituta ma poi, era meschino da parte sua chiamare Peter "pecora Parker"
<Vedo che ti sei scoperta un po', pensavo fossi grassa> disse un'amica di Liz che intanto se la rideva.
Aveva raccontato a tutte di quel pomeriggio e la cosa mi dava assolutamente sui nervi, volevo risponderle ma non ci riuscii, nonostante l'argomento della corporatura fisica fosse in realtà una bugia e che il motivo era un altro la cosa mi fece male ugualmente.

<Non ne vale la pena> disse Ned mettendomi una mano sulla spalla, gli diedi retta, perché perdere tempo con persone del genere.
<Bene ragazzi fate 20 giri di campo per riscaldarvi> disse il prof entrando in palestra, 20 giri? Ma é per caso ubriaco?

Another Me || Peter Parker Donde viven las historias. Descúbrelo ahora