Capitolo 10

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Rientrai a casa, mangiai una cosa al volo ed uscii subito dopo per recarmi a casa di Peter.

Durante il tragitto passai davanti ad una banca, era completamente distrutta, girava voce che il tipo in calzamaglia che tutti chiamavano Spiderman avesse fatto danni nel tentativo di fermare dei ladri, da una parte non volevo fare polemica come la maggior parte di New York, essere dei super eroi non é cosa da poco.

Arrivai davanti casa sua, la via era quella ma avevo il terrore di aver sbagliato dato che mi capitava molto spesso.

Suonai al campanello ma nessuno rispondeva, forse avevo sbagliato casa ma mentre ero intenta ad allontanarmi ed andarmene la porta si aprì, era una donna sulla trentina.
<Tu devi essere Hela> disse la donna
<Si, sono io, Peter é in casa?>
<No ma entra pure, c'è Liz>
<Grazie signora>
Mi diressi in camera sua dove come previsto c'era Liz, avevo intenzione di ricominciare da capo con lei, esserle amica e farle capire che Peter non era niente per me.
Si limitò a salutarmi mentre ancora chattava al cellulare.
<Hey> dissi io cercando di intraprendere un discorso, ma sembrava quasi impossibile.
<Come va?> Chiesi nuovamente.
<Che intenzioni hai?> Disse, rimasi spiazzata, da quando in qua alla domanda come va si rispondeva così.
<Liz, abbiamo incominciato con il piede sbagliato, non voglio intromettermi tra te e Peter, sembrate felici insieme>
<Infatti lo siamo> disse, io cercai di addolcire di piú la situazione nonostante avessi voglia di congelarla e gettarla in mare.
<E sono felice di ciò, permettimi di farti conoscere ciò che non hai ancora visto di me> dissi io, mi vergognavo di quello che stavo dicendo, non era da me, la cosa che però mi consolava era che fosse parte della piano e che una volta ultimato mi sarei lasciata alle spalle lei e Peter.
<Sai una cosa, accetto, ma non siamo amiche> disse alzandosi dal letto ed incrociando le braccia.
<Come vuoi> dissi aprendo lo zaino ed iniziando il lavoro per conto mio fin quando Peter non fosse arrivato, si era fatto abbastanza tardi e non potevo permettermi un brutto voto a causa sua.

Passarono ore e ore, ma di Peter neanche l'ombra, eravamo rimaste solo io e Liz che mi parlava di moda, abiti e trucchi mentre io ero sul punto di finire la ricerca e mandare a fanculo Peter.

<Ma fa sempre così?> Chiesi alla mora.
<Così come?> Chiese di nuovo lei.
<Non presentarsi ai lavori di coppia lasciando al compagno tutto il lavoro?> Dissi con alzando la voce, ciò non piacque molto a Liz dato che se l'era presa un po', evidentemente non le piaceva che qualcuno parlasse male del suo ragazzo, io invece non ci diedi molto peso alla sua reazione, stavo perfezionando il lavoro e mi serviva concentrazione.

<Posso farti una domanda?> Disse di nuovo lei, alzai gli occhi dato che non volevo sentire la sua voce finché non avessi finito.
<Perché ti vesti così?> chiese lei, io mi girai verso la sua direzione incrociando il suo sguardo.
<Così come?> Dissi guardandola male, giuro che se avesse detto ciò che aveva intenzione di dire le avrei infilato la penna nell'occhio.
<Largo... Insomma, sei una femmina>
<Ma potrò vestirmi come più piace a me?>
<Sei per caso grassa, oppure qualche ragazzo ha usato il tuo corpicino?> Disse con tono ovvio fregandosi completamente di ciò che avessi potuto provare, erano i soliti stereotipi, ma sta volta decisi di non sclerare come facevo di solito ma di mantenere la calma.
<Hai toccato un punto dolente Liz> dissi facendo qualche passo in avanti causando in lei un lieve quasi inesistente timore.

Di colpo la porta si aprì mentre stavo ancora fissando la ragazza con fare minaccioso, era Peter.
Voleva iniziare a giustificarsi, scusarsi ma non avevo intenzione di ascoltarlo.
<Non dire niente> dissi avviandomi verso il computer e staccando la chiavetta.
Gli presi la mano e gliela diedi.
<Mi dispiace tanto...> Iniziò a mortificarsi, io lo bloccai di nuovo.
<Ho evidenziato le tua parti> dissi guardandolo dritto negli occhi, poi senza dire niente presi il mio zaino e mi diressi verso la porta d'ingresso lasciandolo lì con Liz ancora scioccata per la mia reazione.

Arrivai a casa, gettai lo zaino per terra, mi cavai le scarpe e mi stesi sul divano abbandonandomi ad un pianto liberatorio, odio essere debole, ma ciò che era successo oggi aveva fatto rifiorire molti ricordi in me che avrei voluto finissero nel dimenticatoio... Quando nella vecchia scuola con il ricatto mi ritrovavo a fare le ricerche di tutti, quando pur di non essere insultata sul pullman passavo le mie verifiche a tutti, quando mi prendevo la colpa per qualsiasi cosa pur di non essere ritenuta un essere inutile...

Tornando a scuola sto rivivendo tutto ciò, ed é quello che avrei voluto evitare ma forse non dipende dagli altri, forse dipende da me...

Di colpo sentii quel brivido... tutto dovuto alle mie emozioni... mi avvia di corsa in bagno alla ricerca della lametta ma non la trovavo, intanto i miei capelli si stavano schiarendo drasticamente colorandosi di un bianco latte e i miei occhi si accendevano sempre di piú.

<Non mi respingere, sai che non puoi farlo Hela> disse la voce nel mio subconscio.
<T-ti p-prego, non f-farlo> dissi mentre tremavo ed ansimavo all'impazzata.
<Permettimi di presentarmi> disse
<Sono la parte meno inutile di te... Io sono Killer Frost>.
Stavo perdendo il controllo, non mi ero mai spinta fino a questo punto, avrei potuto uccidere qualcuno...

Ero ancora alla ricerca della lametta ma di essa nessuna traccia, mi accasciai a terra dolorante, trasformarmi in Killer Frost era doloroso, stavo per perdere me stessa...

Raccolsi tutte le forze che mi restavano e strisciai verso la cucina, lì presi un coltello e me lo passai sulla mano facendola sanguinare, non contenta del dolore andai piú in profondità fin quando non riuscii a riprendere il controllo di me stessa, di Killer Frost non c'era più traccia... per ora.

Mi alzai e pulii tutto il pavimento dal sangue che avevo versato, poi corsi in bagno e mi fasciai la mano.

Mi buttai di nuovo sul divano e nel mentre mi accorsi di avere un mal di testa terribile. Mi arrivò un messaggio da parte di Peter:
<Mi dispiace tanto, avrei dovuto aiutarti invece di lasciarti con Liz a fare il lavoro, non so cosa ti abbia detto ma ti giuro che mi dispiace un sacco> sapeva essere assillante quando voleva, faceva bene a scusarsi ma non avevo assolutamente intenzione di chiudere un occhio, non avrei fatto lo stesso errore di parecchio tempo fa.

Poi mi arrivò una chiamata da mia madre e di colpo tutto sembrò essere perfetto, parlarle era la cosa piú bella che potesse capitarmi in questa giornata di merda.

Another Me || Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora