Capitolo 38

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Dopo essermi allenata con Peter e Wanda mi diressi in camera dove mi feci una lunghissima doccia.

Uscii e c'era Nat ad aspettarmi.
<Hey bellezza> disse.
<Ciao anche a te> risposi sorridendo.
<Il paparino ti vuole vedere> disse.
<Non é il mio paparino> risposi.
<Ok scusa, ma ti vuole vedere, muoviti che é importante> disse uscendo.
<Arrivo> esclamai scegliendo quello che avrei dovuto mettermi.

Ovviamente la felpa di Peter e i leggins neri.

Mi asciugai i capelli e li lasciai sciolti, successivamente mi misi le scarpe e andai verso il laboratorio di Stark.

<Mi volevi?> Chiesi entrando senza bussare.
<Non ti hanno insegnato a bussare?> Chiese girandosi verso di me.
<Potevi farlo direttamente tu> dissi toccando le sue cose per farlo innervosire.
<Hela 1 Tony 0> disse Nat battendo il pugno a Steve.
<Bene Hela, siamo qui per farti vedere questo> disse Stark dandomi uno strano macchinario tra le mani
<Non sappiamo che nome dargli> Disse Steve.
<Che cosa é?> Chiesi girandomelo fra le mani.
<Serve per farti comunicare con Killer Frost, attiva delle parti del tuo sistema nervoso, soprattutto il cervelletto che contiene una grande quantità di materia oscura che permettono a te di fare una conversazione con la nostra amichetta> rispose Stark
<Ma che figata> dissi toccando le tre lucine al centro.
<Lo chiameremo accresci sinapsi> dissi.
<Perché?> Chiese Nat.
<Perché se ci sono due persone contemporaneamente a usare lo stesso cervello, le sinapsi andranno alle stelle> risposi con fare ovvio.
<Esatto> disse Stark schioccando le dita.
<Quando lo proviamo?> Chiesi impaziente.
<Perché non ora> disse Stark accompagnandomi alla sedia dove mi sarei dovuta sedere.
<Bene sentirai un leggero pizzico sulla fronte, nulla di che> disse avvicinandosi a intento a poggiarmelo sulla fronte.

Sentii una specie di filamenti attaccare ulteriormente il marchingegno alla pelle della mia fronte.

Quando lo accese una scarica mi pervarse il cervello, stavo incominciando a sentire dolore.

<Signor Stark... Sta incominciando a fare male> dissi strizzando gli occhi.
<Perché le fa male> disse Nat preoccupata.
<Non lo so> disse avviandosi verso i monitor.

Mi strinsi la testa fra le mani gemendo di dolore e lasciandomi uscire qualche urlò strozzato.
<Tony fa qualcosa> disse Steve avviandosi verso di me intento a mettermi una mano sulla spalla.
<Aghh> urlò non appena ritirò la mano a causa di una scarica elettrica che stranamente gli aveva congelato metà braccio.
<Tonyy> urlai non appena arrivai al culmine di sopportazione.

Sono stata addestrata a resistere il piú possibile al dolore, ci versavano acqua bollente nei bicchieri che tenevamo in mano fino a farli traboccare bruciandoci le dita, ci bagnavano con l'acqua e mandavano scariche estremanti, ma dopo ciò ero sempre la migliore in questo campo, so resistere a ore e ore di tortura.

Mi stavo massaggiando le tempie mentre il dolore si faceva sempre piú forte.
<Killer Frost fa resistenza> disse Stark osservando al computer il mio cervello, si intravede sul cervelletto un'ombra scura, quella che doveva essere la materia oscura che si muoveva troppo velocemente.

<Tony levaglielo> ordinò Nat.

Presi un respiro profondo forzato quando il dolore ad un certo punto cessò, avevo però una sensazione ben che conosciuta, come se ci fosse qualcuno che respirasse al posto mio.
<Ha funzionato> dissi sedendomi sulla sedia.
<No ora te lo levi, é troppo pericoloso> disse.

Nel momento in cui tese la mano verso la mia direzione per levarmi il macchinario un brivido mi pervarse, sentivo il gelo accumularsi in me, era Killer Frost.
<Non ora paparino, devo fare una chiaccherata con il mio doppelganger> disse afferrandogli la mano e farlo gemere dal dolore dato che gli lasciò uno strato di ghiaccio attorno a esso.

Di colpo senza che facessi resistenza Killer Frost mi diede il libero accesso.
<Oddio mi dispiace tanto> dissi cercando di fare qualcosa.
<Tranquilla, si é fatta capire alla grande> disse sorridendo.
<Non preoccuparti, parlale> aggiunse infine.

Mi sedetti nuovamente sulla sedia e presi un respiro profondo.
<Killer frost> dissi.
<Ciao>
<Emm> non sapevo come continuare.
<Non sai che dirmi?> Chiese.
<In realtà no> dissi
<Di solito si incomincia con un come stai, non sono molto esperta in questo campo dato che preferisco torturare> rispose.
<E uccidere?>
<Non l'ho mai fatto, ma mai dire mai>
<Da quando.. beh.. esisti?>
<Da quando sei nata>
Mandai un'occhiata a Stark che non riusciva a sentire quello che diceva.
<Che vuol dire>
<Tutti abbiamo un lato oscuro, una doppia personalità, sapevi tenerla nascosta, ma non da quando ho dei poteri> disse.
<Ho saputo evitare che tu uscissi> dissi.
<Pensi veramente di esserci riuscita?>  Disse ridendo.
<perché ridi?> Chiesi
<Hai scoperto che il mio punto debole é il dolore, ma non funziona più> disse
<Il dolore fisico si può sopportare, quello mentale no, lo hai dimostrato con Peter> dissi.
Non rispose.
<Perché volevi vendicare mia madre?> Chiesi.
<Perché sapeva di me>
<Cosa?> Dissi quasi urlando.
<Sapeva dei tuoi geni da assassino> rispose.
<Come?>
<I lati oscuri di una persona nascono solo grazie ai geni dell'assassino, e tu li hai>
Non risposi, ero destinata veramente ad avere i geni dell'assassino, tutti gli assassini conosciuti li avevano.
<Ti sei mai chiesta il perché ti abbiano accettato all'accademia, eri cosí fragile ma destinata a diventare un'assassina>
<Quindi i geni piú materia oscura uguale tu>
<Esatto>
<Toglimi una curiosità, se ti facessi uscire, uccideresti qualcuno?>
<É nella nostra natura> rispose.
<Ma lo faresti lo stesso?>
Non rispose.
<Non sei così cattiva come dai a vedere> dissi con un sorriso compiaciuto.
<Non ridere> disse seccata.
<Ok ok come vuoi> dissi <ti va se ti faccio uscire?>.

<Stai scherzando?> Chiese Stark scioccato.
<Non la farai uscire> disse Steve con fare da comando.
<Fidatevi di me>

<Lo faresti davvero?>
<Se é quello che desideri si, ma solo per un ora, ho da fare> dissi levandomi la macchina dalla fronte e grattandomela ripetutamente.
<Vuoi che ti ricordi cosa é successo l'ultima volta?> Disse Stark.
<So che non farà del male a nessuno> dissi.
<E se mentisse?> Chiese Nat.
<Riesco a sentire i suoi pensieri, anche quelli che mi vuole nascondere,  lo saprei se mi mentisse> dissi.

Dopo un silenzio di riflessione Steve mi chiese <di che geni parlava?> Non volevo dirglielo.
<Niente di importante> dissi.
<I geni dell'assassino> disse Stark.
Lo guardai stupita, come faceva a saperlo.
<É una cosa che pochissimi Connor hanno, tre casi in tutta la vostra generazione, tu per sfortuna l'hai ereditato> disse.
<Mamma li aveva?> Chiesi.
<No> rispose.
<Quindi oltre l'intelligenza anche i geni dell'assassino?> Chiese Steve.
<A quanto pare> risposi sconsolata, quante cose ancora non sapevo.

<Emm, potete non dirlo agli altri, non mi va che pensino che io sia un'assassina> dissi.
<Non lo sei> rispose Nat mettendomi una mano sulla spalla, le feci un leggero sorriso e mi diressi in camera.
Era tardi mi feci una doccia e mi infilai il pigiama.

Qualcuno bussò alla porta, corsi ad aprire, non poteva essere Peter dato che dormiva dalla zia, infatti era... Clint?
<Hey> dissi aprendo la porta.
<Em hey> disse.
<Ti posso aiutare?> Chiesi ignara del motivo del perché fosse qui.
<Emm ti volevo solo chiedere come stessi> disse.
<Em, sto... bene... perché?> Risposi.
<Non so se lo sai, ma la mia stanza é quella affianco> disse.
Lo guardai con fare interrogativo, dove voleva arrivare?
<La notte emm, ti sento fare incubi, vomitare, piangere>
<Ok basta> dissi fermando il suo monologo <sono solo incubi niente di grave> risposi sorvolando sul fatto che faccio lo stesso sogno ogni notte.
<Sei sicura?> Chiese.
<Da quando in qua ti preoccupi per me?> Dissi facendo un sorrisetto malizioso.
<Ma smettila> ridemmo all'unisono.
<Vai a dormire, notte> disse.
<Notte> chiesi la porta e mi infilai nelle coperte, domani sarebbe stato un giorno molto impegnativo, dato che oltre quello che dovevo fare, avrei dovuto far provare a uscire Killer Frost.

Another Me || Peter Parker Donde viven las historias. Descúbrelo ahora